Roma, 24.2.2021
Egregio,
riporto di seguito gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
Follis1,
zecca di Costantinopoli2,
15.3.351-6.11.355 d. C., RIC
VIII 118 (pag. 458), indice di frequenza
"c"
Descrizione sommaria (sono indicate
in rosso le parti della leggenda usurate o comunque
non più leggibili):
D. D N CONSTAN-TIVS
P F AVG3. Costanzo II,
testa diademata di perle, busto paludato e corazzato
a destra.
R. FEL TEMP
RE-PARATIO4.
Segno di zecca CONSΘ5.
Soldato elmato volto a sinistra, imbraccia uno scudo
con il braccio sinistro, con una lancia nella mano
destra trafigge un cavaliere finito a terra sul suo
cavallo e con il ginocchio destro lo tiene fermo;
scudo a terra a destra. Il cavaliere ha il braccio
sinistro e la testa protesi verso l'aggressore.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
- vcoins
Constantius II Minted: Constantinople. Size: 18mm
Weight: 2.49g. Obverse: DN CONSTANTIVS PF AVG,
pearl diademed cuirassed bust right. Reverse: FEL
TEMP REPARATIO, Soldier spearing fallen horseman
who is reaching out, CONSI in ex.
- https://www.wildwinds.com/coins/ric/constantius_II/_constantinople_RIC_viii_118.jpg
Constantius II, AE, 17mm, Constantinople. DN
CONSTAN-TIVS PF AVG, pearl diademed, draped,
cuirassed bust right. FEL TEMP RE-PARATIO, soldier
spearing fallen horseman who is bearded,
bare-headed, reaching backwards. No field marks.
Mintmark: CONS epsilon. RIC VIII Constantinople
118. contributed by Dane, June 2008.
Concludo
osservando che le caratteristiche generali e di
stile della moneta non si discostano da quelle
delle monete d'epoca di pari tipologia. Mancano le
caratteristiche fisiche e non è possibile un esame
comparativo con le monete autentiche del periodo.
Nel presente stato di conservazione la moneta,
piuttosto comune, se autentica, vale, a mio
avviso, pochi spiccioli.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Follis
(bronzo). RIC VIII fornisce per questa tipologia
monetale le seguenti caratteristiche fisiche di
massima: diametro 17-18mm, peso 2,45g. Raccolgo in
tabella le caratteristiche fisiche delle monete di
pari tipologia reperite nel web (v. link):
Riferimenti |
Peso(g) |
Asse di conio (ore) |
Diametro(mm) |
Link1 |
2,49 |
- |
18 |
Link2 |
- |
- |
17 |
In assenza delle caratteristiche fisiche della
moneta in esame, non potrò procedere alla
comparazione con i dati in tabella.
(2) La zecca di Costantinopoli
(v. mappa)
batté la tipologia monetale di figura nel nome di
Costanzo II e, sino alla morte, nell'inverno 354,
nel nome di Costanzo Gallo, nipote di Costanzo I e
cugino dei figli di Costantino. Ciò significa che
furono battute monete tipologicamente simili con le
seguenti leggende del dritto:
- D N CONSTA-NS P F AVG (Costante, RIC VIII
136)
- D N FL CL CONSTANTIVS NOB CAES (Costanzo
Gallo, v. ad es. il link
- RIC VIII 120).
(3) D N CONSTAN-TIVS P F AVG
(Dominvs Noster CONSTANTIVS Pivs Felix AVGvstvs).
L'imperatore Costanzo Cloro aveva avuto sei figli
legittimi dalla moglie Teodora, tra questi: Giulio
Costanzo, padre di Costanzo Gallo e di Giuliano
(passato alla storia come l'Apostata) e Delmazio
senior. Diversi anni prima del matrimonio, però,
aveva avuto un figlio di nome Costantino da Elena,
donna di umili origini con la quale aveva convissuto
in regime di concubinato, come allora si usava
quando le differenze di ceto sociale non
consentivano l'unione legale. Alla morte di Costanzo
Cloro, fu Costantino, allora trentenne, ad assumere,
per ragione di età ed esperienza (i figli di Teodora
erano piccoli), l'eredità paterna; la famiglia di
Teodora visse così all'ombra di Costantino. Divenuto
imperatore, Costantino condivise con i propri figli
le responsabilità di governo, sicché Costantino jr.
ebbe il governo della Spagna, della Gallia e della
Britannia, Costante dell'Italia, dell'Illiria e
dell'Africa e Costanzo jr. delle province asiatiche
e dell'Egitto, mentre Costantino padre mantenne per
sé la penisola balcanica. Prima di morire, nel 337,
Costantino si ricordò nel testamento dei nipoti,
Delmazio jr e Annibaliano, figli di Delmazio senior,
fratellastro di Costantino e ad essi lasciò
rispettivamente la penisola balcanica e il governo
dell'Armenia e della costa del Ponto. Ciò fu causa
della loro disgrazia perché, alla notizia della
morte del padre, Costanzo si precipitò a
Costantinopoli dove organizzò una rivolta contro gli
zii e cugini discendenti di Teodora. Due
fratellastri di Costantino, tra cui Delmazio senior
e Giulio Costanzo, il padre di Giuliano e sette suoi
nipoti, tra cui Delmazio jr. e Annibaliano, furono
trucidati. Per caso si salvarono dal massacro
Giuliano che all'epoca aveva sei anni e il fratello
Gallo che ne aveva 12. Il crudele e sospettoso
Costanzo risparmiò loro la vita ma li relegò in due
diverse città dell'Asia Minore. Successivamente, in
un momento di turbolenze nell'impero occidentale,
Costanzo, sentendo il bisogno di avere in Oriente
una figura simbolica a rappresentare la famiglia
imperiale, convocò a corte Gallo, che era il più
anziano dei cugini sopravvissuti alla strage seguita
alla morte di Costantino I, gli diede in isposa la
sorella Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il 15
marzo del 351. Gallo e il nuovo prefetto pretorio
dell'Est, Talassio, senza por tempo in mezzo, si
trasferirono in Oriente e si insediarono ad
Antiochia a metà maggio, nel momento in cui si
vociferava del fenomeno meteorologico o astronomico
della croce celeste, almeno creduto tale. Poiché la
situazione al confine persiano si manteneva
piuttosto tranquilla, Gallo ebbe vita relativamente
facile. Le agitazioni degli Isauri e degli Giudei,
specie di questi ultimi, furono represse con grande
brutalità. Certo è che il suo governo fu
caratterizzato da grande irresponsabilità e violenze
che culminarono con l'istigazione al linciaggio del
prefetto Domiziano e del questore Monzio. A seguito
di questo accadimento Gallo fu richiamato,
ufficialmente per essere trasferito in Gallia, ma in
realtà per essere privato delle prerogative di
comando ed essere processato e poi decapitato a
Flanona presso Pola nel dicembre del 354 (v.
link). Dopo la morte di Gallo, Giuliano,
nominato Cesare, fu inviato in Gallia. Da solitario
e filosofo che era, egli si trasformò presto in
abile condottiero e pragmatico uomo di stato. Nel
357 sbaragliò gli Alemanni in una grande battaglia
presso Argentorate (l'odierna Strasburgo). In
seguito passò tre volte il Reno ottenendo successi
militari, combatté vittoriosamente contro i Franchi,
sebbene dovette permettere ad una parte di loro di
trasferirsi in territorio romano, sulla sponda
sinistra del Reno. Nel frattempo Costanzo combatteva
sul Danubio contro i Quadi e i Sarmati. Nel 359, il
re persiano Sapore II passò il Tigri con grandi
forze, attaccando i territori romani. L'imperatore
fu costretto a recarsi in Oriente e richiese a
Giuliano l'invio di reparti ausiliari. La richiesta
dell'imperatore trovò però resistenza da parte delle
truppe galliche, poiché Giuliano, in forza di un
trattato concluso con i barbari che servivano nel
suo esercito, si era impegnato a non impiegarli
fuori dalla Gallia. Scoppiò così una rivolta che si
concluse nell'inverno del 360 a Parigi con
l'acclamazione di Giuliano da parte delle truppe,
acclamazione dovuta alla grande popolarità di cui
Giuliano godeva presso i Galli per le capacità
militari e amministrative dimostrate. Giuliano
dapprima chiese a Costanzo di riconoscerlo come
Augusto e di evacuare le truppe dall'Occidente; ma
non avendo ricevuto risposta dall'imperatore,
impegnato nella guerra contri i Persiani, mosse
infine verso la penisola balcanica. Costanzo si
attivò per contrastarlo, ma il 5 ottobre 361 morì
per cause naturali in Asia Minore. Giuliano fu
riconosciuto immediatamente da tutto l'Impero.
(4) FEL TEMP RE-PARATIO.
Mentre trasparente è il significato della leggenda
allusiva al "ritorno dei tempi felici" (forse quelli
in cui Roma riusciva ancora a mantenere l'ordine
interno e a proteggere la popolazione dalle
invasioni), non del tutto certa è l'espansione della
leggenda "FEL TEMP REPARATIO", potendo essere FELix
TEMPorvm REPARATIO oppure FELicium TEMPorum
REPARATIO oppure FELicis TEMPoris REPARATIO.
Sulle FEL TEMP REPARATIO (in breve, FTR) ha scritto
un interessante articolo Dough Smith (v. http://www.forumancientcoins.com/dougsmith/ftr.html)
da cui attingerò per la breve sintesi che
segue. La riforma monetaria del 348 di Costante e
Costanzo II portò in circolazione tre nominali in
bronzo argentato, nei seguenti tipi, tutti
caratterizzati dalla leggenda del rovescio FTR:
Nominali |
Tipi |
maggiore (biglione - argento
al 3%) - grande AE2 |
"Cavaliere trafitto" (tema
del rovescio preferito da Costanzo II) |
"Galea pilotata dalla
Vittoria" (tema del rovescio preferito
da Costante perché verosimilmente
onorava lo sbarco di Costante in
Britannia nel 342) |
intermedio - piccolo AE2 -
busti a sinistra
|
"Barbaro portato fuori dalla
capanna" (tema del rovescio preferito
da Costante forse per esaltare il tema
della ricolonizzazione dei territori
conquistati) |
"Sovrano con due
prigionieri" (tema del rovescio
preferito da Costanzo II) |
minore - AE3 |
"La Fenice" |
Con la morte di Costante, il "Cavaliere trafitto"
rimase l'unico FTR in circolazione. Durante i suoi
13 anni di vita, il "Cavaliere trafitto" subì molte
modifiche nel peso e dimensioni. Le prime monete
erano quelle che i collezionisti definiscono AE2 in quanto
misuravano 21÷23 mm di diametro; le ultime emissioni
scesero a 16 mm, nemmeno qualificabili come AE3.
Spesso queste ultime monetine sono dette AE3/AE4 per
indicare che si collocano nella fascia di confine
tra AE3 e AE4. Anche il peso progressivamente scemò,
così come il contenuto, in partenza già basso,
d'argento.
(5) CONSΘ è il segno di zecca.
Esso si compone di due parti, il gruppo CONS (breve
per CONStantinopolis) e Θ (=9), officina monetale
(la nona di 11 al tempo attive nella zecca). |