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Roma, Antoniniano, l'avvento di Probo e il prigioniero | ||||||||||||||||||||||||
1.11.2021
Le mando le
foto di due monete sperando in una identificazione;la prima con un peso di 4g e un diametro di 22mm |
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Roma, 2.11.2021
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Antoniniano1, zecca di Roma, 277 d. C., RIC
V/II 160 (pag. 35),
Cohen VI 55 (pag. 261), indice di rarità
"c". La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. -------------------------------
(2) IMP C M AVR PROBVS P F AVG (IMPerator Caesar Marcus AVRelius PROBVS Pius Felix AVGgustus). Alla morte di Aureliano, la successione al potere fu garantita da un vecchio senatore, Marco Claudio Tacito che governò per pochi mesi prima di essere ucciso da soldati ammutinati. Gli successe il fratello Floriano, appoggiato dai pretoriani di cui era prefetto ma quasi contemporaneamente le truppe siriache si sollevarono proclamando imperatore, nel 276, un loro generale, Marco Aurelio Probo, a quel tempo molto popolare per le notevoli doti di abilità e coraggio dimostrate in tutti gli scacchieri ai quattro angoli dell’impero in cui aveva combattuto. Alla morte di Tacito, Probo era prefetto in Oriente e lo scontro con Floriano fu inevitabile. I due eserciti si fronteggiarono in Asia Minore ma, prima della battaglia, Floriano fu ucciso dai propri soldati. Probo fu presto impegnato contro Franchi e Alemanni che, già dal tempo di Tacito, avevano invaso la Gallia. Dopo sanguinose battaglie Probo li ricacciò oltre Reno. Il territorio fra l'alto corso del Reno e quello del Danubio, perduto ai tempi di Gallieno, fu di nuovo in parte occupato dalle truppe romane. Circa 15.000 Franchi e Alemanni furono arruolati nell'esercito romano (277). Dopo aver consolidato i confini renano e danubiano, Probo si spostò in Asia Minore per reprimere la tribù montanara degli Isauri che fin dai tempi di Gallieno si era dichiarata indipendente. D'altra parte questo popolo anche prima aveva riconosciuto solo a parole il potere di Roma. Quasi inaccessibili per le truppe romane nei loro nidi di montagna, i pirati Isauri avevano costituito per molti secoli una minaccia per i paesi vicini. Per paralizzare le loro attività i Romani avevano circondato l'Isauria con una catena di fortificazioni; ma ciò non era stato sufficiente. Probo si spinse proprio nel cuore della regione, distruggendone le difese. Particolarmente accanita fu la resistenza di Cremna (oggi Girme, in Pisidia, regione sud-orientale dell’odierna Turchia), la quale dopo un lungo assedio fu presa d'assalto (279). Una nuova rivolta fu soffocata nell'Egitto meridionale. Poi fu la volta della ripresa in Gallia della sollevazione dei Franchi, capeggiati da un certo Proculo che si era fatto acclamare imperatore a Colonia. Dopo la morte di quest'ultimo Probo dovette intervenire di persona contro il successore Bonoso. Una rivolta fu sedata anche in Britannia, poi venne la sollevazione della Siria che proclamò imperatore Saturnino, presto ucciso dai propri stessi soldati. Nel 281 gli ultimi aneliti del movimento rivoluzionario sembravano soffocati e Probo poté festeggiare a Roma uno splendido trionfo. La calma sopravvenuta nell'Impero diede all'imperatore la possibilità di dedicarsi alla ricostruzione della vita economica. I lunghi anni di guerre civili avevano definitivamente danneggiato le forze produttive dell'Italia e delle province. Il commercio era quasi cessato, i campi erano incolti, numerose città distrutte e disertate dalla loro popolazione. Probo attese particolarmente allo sviluppo della viticoltura nelle province: in Spagna, Gallia, Pannonia, Illiria. Per i lavori necessari (trapianto di viti, irrigazione) egli utilizzò largamente l'esercito, e sembra che appunto ciò divenisse causa di malcontento tra i soldati. Altra causa di malcontento furono la severità e le esigenze dell'imperatore che cercava di portare la disciplina a un livello più alto. Nel 282 le truppe di Pannonia si ribellarono proclamando imperatore il capo della guardia Marco Aurelio Caro, e Probo, nel tentativo di contrastarlo, fu ucciso dai suoi stessi soldati. (3) ADVENTVS PROBI AVG (ADVENTVS PROBI AVGusti - l'avvento di Probo Augusto), la parola latina "adventus", tradotta in italiano con "avvento", termine ormai in uso quasi solo in campo religioso cattolico, sta ad indicare la visita di stato dell'imperatore ad una città. L'iconografia dell'avvento vuole l'imperatore a cavalla nell'atto di sollevare la mano in segno di saluto. L'aggiunta del prigioniero non è consueta ma serve a rimarcare il motivo della visita, il trionfo per una vittoria conseguita in battaglia. L'interpretazione più semplice della scelta di questa tipologia per il rovescio dell'antoniniano in esame sarebbe quella della visita di stato a Roma in occasione del trionfo a metà del 281, ma non è così, perché quella in esame è una delle prime emissioni di Probo. (4) RZ è il segno di zecca che si compone di due parti:
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