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20.6.2022
Gent,mo sig De Florio,
Le trasmetto 2 foto della moneta in oggetto con preghiera di esaminarle per una decisa e completa identificazione. Di seguito Le fornisco i dati fisici della stessa: METALLO: AE senza elementi ferrosi; PESO: 15,8g; DIAMETRO: 26,5mm; SPESSORE: 4,5mm; ASSE di CONIO: h 6; DESCRIZIONE: D/ testa di SATURNO a destra, dietro S(?) R/prua di nave a d. , sopra monogramma " HC " contratto, sotto ROMA(?) In attesa del Suo riscontro, ringraziando anticipatamente, cordialmente. La saluto. |
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Roma, 28.6.2022
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: AE semisse1, zecca di Roma, 194-190 a. C.2, Crawford 134/3 (pag. 211), Sydenham 333a (pag. 37), numismatica classica R-G106/7-1, indice di raritą "(4-7)"3. Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque
illeggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note: (1) Semisse. Il peso standard dell'emissione si basa, secondo Crawford (pag. 211), su un asse di c. 36 grammi. Pertanto il semisse, pesando la metą dell'asse, doveva essere di c. 18g. Numismatica classica attribuisce all'asse in esame le seguenti caratteristiche fisiche: diametro: 27mm; peso 13,52-20,62g. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei semissi della tipologia di figura reperiti nel web:
(2) 194-190 a. C. č la datazione indicata dal Crawford. Quella proposta dal Sydenham č 155÷120 a. C. (3) Secondo Sydenham, l'indice di raritą del semisse in esame č "4-7", invece, secondo il sito https://andrewmccabe.ancients.info/RomanRepublicBronzeRarities.html, č "extremely rare", siamo comunque a livelli di elevata raritą. (4) Il segno del valore per il semisse č dato dalla lettera S. L'emissione al completo comprendeva i seguenti nominali:
(5)
Il tipo del rovescio, una prua di nave
rostrata, č presente nella monetazione in
bronzo romana sin dalle prime emissioni.
E' verosimile che il tipo sia stato scelto
per commemorare una vittoria navale. A
seconda del diverso inquadramento
temporale dell'asse, il tipo viene
diversamente attribuito: ad esempio,
Panvini-Rosati, spostando al 335 a.C.
l'inizio dell'emissione dell'aes grave,
sostiene che la prua richiami la vittoria
di Azio (338 a.C., anno della guerra che
oppose Roma alla lega latina); il prof.
Parise sostiene invece che l'associazione
"testa di Giano barbato/prua di nave"
avesse lo scopo di celebrare la vittoria
romana del 260 a. C. sulla flotta
cartaginese nella battaglia di Milazzo
(prima guerra punica), seguita dalla
costruzione del tempio di Giano da parte
dell'ammiraglio Caio Duilio, artefice
della vittoria (v. link).
(6) Dall'acronimo LPLH (lettere in nesso a formare il monogramma ), si deduce il nome del monetiere, tradizionalmente questa sigla č attribuita ad un certo Lucius Plautius Hypsaeus, giovane rampollo della nobiltą romana all'inizio della carriera politica, il cui omonimo padre nel 189 avrebbe ricoperto l'incarico di pretore nella Spagna Citeriore e del quale non risultano ulteriori sviluppi di carriera. |
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