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Denaro, Messina,
Manfredi, re di Sicilia |
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1.11.2022
..da msn SotDiametro 11, peso non so.. |
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Roma, 3.11.2022
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta in esame: Denaro1, zecca di Messina2, 1258-1266, Spahr 1976 215, C.N.I. XVIII 11 (pag. 282)2, numismatica-italiana.lamoneta.it/ W-MNF/21, indice di rarità "c" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):D. Ω, sopra M gotica3, al centro, entro cerchio lineare. Intorno, a partire dall'alto, MAYNFRID'4, in senso orario, a partire da ore 12. R. Al centro, entro cerchio lineare, due croci patenti addossate. Intorno, in senso orario, a partire da ore 12, • REX • SICILIE5. La ricerca di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Concludo
osservando che le caratteristiche generali e di
stile della moneta non si discostano da quelle
delle monete d'epoca di pari tipologia. Mancano
le caratteristiche fisiche e non è possibile un
esame comparativo con le monete autentiche del
periodo. Nel presente stato di conservazione il
valore venale della moneta, se autentica, non
arriva, a mio avviso, ad una decina di euro. Un saluto cordiale. ------------------------------- (1) Denaro (mistura). numismatica-italiana attribuisce a questo denaro le seguenti caratteristiche di massima, peso 0,55÷1,05g, diametro 15mm. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei denari della tipologia di figura tratte dai link di cui sopra:
(2) numismatica-italiana.lamoneta.it/ attribuisce la moneta alla zecca di Manfredonia; C.N.I. XVIII 11 pag. 282 sostiene invece che alla zecca di Messina vadano attribuite le monete che, come quella in esame, non hanno una M nel rovescio. Il denaro di Manfredi, riportato come n° 12 nell'elenco di Travaini e corrispondente alla moneta in esame, è attribuito da Grierson, vol. 14 - pag. 193, alla zecca di Messina. (3) M gotica, al centro, entro cerchio lineare. Secondo il sito https://sites.google.com/site/moneteedintorni/la-zecca-di-brindisi, la M gotica starebbe a indicare tanto l'iniziale di Manfredi che il segno di zecca di Manfredonia. (4) MAYNFRID' (Manfredi, Re di Sicilia). La dinastia (v. Grierson Volume 14 - pag. 141) che sostituì gli Altavilla (o Hautevilles) prese il nome dal castello ancestrale di Staufen o Hohenstaufen nella Svevia (Swabia) centrale (Württemberg), distrutto nella Guerra dei Contadini del 1525. I capi della famiglia erano stati duchi di Svevia dal 1079, quando l'imperatore Enrico IV aveva concesso il ducato a Federico I di Hohenstaufen, sicché essi in Italia sono conosciuti come Svevi. Essi erano stati re di Germania dal 1138, quando Corrado (III), figlio del duca Federico, era stato eletto re, ed imperatori dal 1155, quando Federico Barbarossa, nipote di Corrado e padre di Enrico VI, re di Germania nel 1152, fu incoronato a Roma da papa Adriano IV il 15 giugno del 1155 (v. link). Il loro regno in Italia sarebbe stato breve, dal 1194 al 1266. In molti modi si trattò di una continuazione del periodo normanno, ma con elementi greci e arabi progressivamente sostituiti da quelli occidentali man mano che i legami politici ed economici del Regno si spostavano a nord. Cinque membri della famiglia degli Hohenstaufen furono re di Sicilia, Enrico VI (1194-7), suo figlio Federico II (1197-1250), Corrado I/IV (1250-4), Corrado II/V detto Corradino (1254-8) e Manfredi (1258-66). L'autorità di Manfredi non si estese oltre al regno di Sicilia; gli altri furono anche re di Germania e del Regnum Italicum, in effetti dell'Italia centrale e settentrionale. Solo Federico II fu interamente re di entrambi i paesi; Enrico VI, Corrado IV e Corradino trascorsero la maggior parte della loro vita in Germania. Enrico VI fu in Italia solo negli ultimi tre anni della sua vita, Corrado IV nel 1252-4 e Corradino per meno di un anno tra il 1267 e il 1268. Manfredi fu tecnicamente un usurpatore, diventando re solo quando si diffuse la falsa notizia della morte di Corradino e dopo il rifiuto ad abbandonare la carica quando si seppe che il giovane re era ancora vivo. Il potere degli Hohenstaufen sull'Italia meridionale e la Sicilia cessò effettivamente nel 1266 quando Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia Luigi IX, convocato da Papa Innocenzo IV ad assumere la corona di Sicilia, sconfisse e uccise Manfredi nella battaglia di Benevento. Il breve e tragico regno di Corradino fu solo un epilogo. Convocato dalla Germania dai Ghibellini italiani il ragazzo diciassettenne fu sconfitto da Carlo nella battaglia di Tagliacozzo in Abruzzo, proprio alla frontiera del Regno e dopo un processo farsa decapitato a Napoli dal vincitore il 29 ottobre 1268. (5) Le leggende del dritto e del rovescio della moneta in esame vanno lette congiuntamente, MAYNFRID' // • REX • SICILIE (MAYNFRIDus, REX SICILIE - Manfredi, Re di Sicilia). |
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