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Ostia, mezzo follis, Massenzio e la Vittoria
2.2.2024
..da msn
Chi e imperatore?
fig. 1
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Roma, 4.2.2024
Egregio Lettore,
riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Mezzo follis1, zecca di Ostia, fine 309- ottobre 312 d. C., RIC VI 60 (pag. 406), indice di rarità "S"

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti  della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. MAXENTIVS P F AVG2. Massenzio, testa laureata a sinistra.
R. VICTORIA A-ETERNA AVG N3. MOSTS4 in esergo. La Vittoria stante a destra, piede sulla base di un cippo che sorregge uno scudo sul quale inscrive VOT/X in due righe; dietro, a sinistra, prigioniero seduto a terra a sinistra.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. https://www.biddr.com/auctions/solnumismatik/browse?a=3963&l=4667463 Auction XIX Auction information Lot 437 Maxentius, 307-312. Half Nummus (bronze, 2.63g, 19mm), Ostia. MAXENTIVS P F AV... Description Maxentius, 307-312. Half Nummus (bronze, 2.63g, 19mm), Ostia. MAXENTIVS P F AVG Laureate head to left. Rev. VICTORIA AETERNA AVG N Victory standing to right, inscribing VOT X on shield set on cippus; MOSTP in exergue. RIC VI 60. Very fine. Price realized 85EUR 12bids. Starting price 10EUR.
  2. https://bertolamifineart.bidinside.com/en/lot/146814/maxentius-307-312-half-follis-21mm-/ Lotto 783 - Asta elettronica 251 Prezzo di partenza: 5,00 euro. Offerta corrente: 55,00 euro
    Offerte: 7. Descrizione Massenzio (307-312). Æ Mezzo Follis (21mm, 2,53g). Ostia, 309-312. Testa laureata l. R/ Vittoria stante a d., piede su base di cippo, sorregge scudo recante su due righe l'iscrizione VOT/X; a s., prigioniero legato seduto a s., testa a d.; LA MAGGIOR PARTE. RIC VI 60. Patina verde, vicino VF.
  3. https://www.romanumismatics.com/258-lot-1051-maxentius-a-half-nummus?auction_id=158&view=lot_detail E-Sale 94, 24-02-2022, Lot 1051 Maxentius Æ Half Nummus. Description Maxentius Æ Half Nummus. Ostia, AD 309-312. MAXENTIVS P F AVG, laureate head to left / VICTORIA AETERNA AVG N, Victory standing to right, inscribing VOT X on shield set on cippus; MOSTP in exergue. RIC VI 60; C. 117. 2.15g, 19mm, 5h. Very Fine. Purchased from Fritz Rudolf Künker GmbH & Co. KG, March 2008.
  4. https://www.romanumismatics.com/210-lot-985-maxentius-a-half-nummus?auction_id=64&view=lot_detail E-Sale 63, 07-11-2019, Lot 985. Maxentius Æ Half Nummus. Description Maxentius Æ Half Nummus. Ostia, AD 309-312. MAXENTIVS P F AVG, laureate head left / VICTORIA AETERNA AVG N, Victory standing right inscribing VOT X on shield set on cippus, MOSTQ in exergue. RIC 60; C. 117. 2.78g, 22mm, 5h. Very Fine. Scarce. Ex Roma Numismatics Ltd., E-Sale 2, 2 November 2013, lot 708. Hammered For: £45.
  5. https://www.cgb.fr/maxence-demi-follis-ou-demi-nummus-ttb-,v21_3524,a.html v21_3524 - MAXENCE Demi-follis ou demi-nummus MAXENCE Demi-follis ou demi-nummus TTB+ MONNAIES 21 (2004)  Prix de départ: 150.00€ Estimation: 300.00€. lot invendu. Type: Demi-follis ou demi-nummus. Date: fin 309 - 10/312. Nom de l'atelier/ville: Toscane et Ombrie, Ostie (Ostia). Métal: cuivre. Diamètre: 19,5mm. Axe des coins: 12h. Poids: 3,66g. Degré de rareté: R2. Officine: 1re. Emission: 2e. COMMENTAIRES SUR L'ÉTAT DE CONSERVATION: Portrait et revers inhabituels. Flan large. Patine vert foncé. RÉFÉRENCE OUVRAGE: C.116 - RIC.229 - RC.3784 (55£) - MRK.129 /36 var. (180€). AVERS Titulature avers: MAXENTI-VS P F AVG. Description avers: Tête laurée de Maxence à gauche (O*1). Traduction avers: "Maxentius Pius Felix Augustus", (Maxence pieux heureux auguste). REVERS Titulature revers: VICTORIA A-ETERNA AVG N/ VOT/X// MOSTP. Description revers: Victoria (la Victoire) drapée, debout à droite, les ailes déployées, posant le pied droit sur un cippe, soutenant un bouclier posé sur une colonne; derrière, un captif assis à gauche, tourné à gauche, les mains liés dans le dos. Traduction revers: "Victoria Æterna Augusti Nostri/ Votis decennalibus", (La Victoire éternelle de notre auguste/ vœux pour le dixième anniversaire). COMMENTAIRE Poids léger. HISTORIQUE MAXENCE (28/10/306-28/10/312). Auguste Maxence, fils de Maximien, est proclamé césar le 28 octobre 306 à Rome, puis prend le titre de Filius Augustorum. En 307, il est proclamé auguste, contrôlant l'Italie et l'Afrique avec l'aide de Maximien. En 308, il perd l'Afrique avec la révolte d'Alexandre. À la conférence de Carnuntum, il est déclaré ennemi public, mais réussit à se maintenir en Italie jusqu'en 312, année de sa défaite au Pont Milvius, aux portes de Rome, où il trouve la mort en se noyant dans le Tibre.
Concludo osservando che le caratteristiche generali e di stile della moneta si discostano da quelle delle monete d'epoca di pari tipologia reperite nel web. Mancano le caratteristiche fisiche, ragione per cui non è possibile l'esame comparativo con le monete autentiche del periodo. Ritengo che la moneta sia una riproduzione moderna.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) Mezzo follis. Traggo dai link di cui sopra le caratteristiche fisiche delle monete della tipologia di figura reperite nel web:

Fonte Peso
(g)
Diametro
(mm)
Asse di conio
(ore)
Link1 2,63 19 -
Link2 2,53 21 -
Link3 2,15 19 5
Link4 2,78 22 5
Link5 3,66 19,5 12
In assenza di elementi sulle caratteristiche fisiche della moneta in esame, non sarà possibile svolgere una comparazione con i dati in tabella.
(2) MAXENTIVS P F AVG (MAXENTIVS Pius Felix AVGustus). Marco Aurelio Valerio MASSENZIO nacque attorno al 278 d.C. da Marco Valerio Massimiano (noto agli storici come Massimiano Erculio) e dalla siriana Eutropia. Il 1° marzo del 293, DIOCLEZIANO, Augusto d'Oriente  e MASSIMIANO Erculio, Augusto d'Occidente, secondo nella gerarchia dell'impero, scelsero, come propri successori, conferendo loro il titolo di Cesare, rispettivamente, Caio GALERIO Valerio Massimiano  e Caio Flavio Valerio COSTANZO (noto agli storici come Costanzo Cloro), quest'ultimo gerarchicamente più anziano del primo. Si costituì così la prima Tetrarchia formata da due Augusti e da due Cesari, un sistema di governo che Diocleziano aveva fortemente voluto nell'intento, tra l'altro, di evitare le successioni ereditarie, preferendo ad esse quelle basate sul merito e sulle capacità personali dei prescelti (in altra pagina di questo sito le ragioni fondanti della tetrarchia vengono trattate in modo più estensivo - cliccare qui). Il sistema di successione così escogitato voleva che, dopo vent'anni di regno, gli Augusti rassegnassero il mandato in favore dei Cesari prescelti i quali, divenuti Augusti, avrebbero a loro volta designato i propri successori tra gli uomini di rispettiva fiducia. Fu così che il 1 maggio del 305 DIOCLEZIANO, giunto al ventesimo anno di governo, si ritirò dalla vita pubblica, e altrettanto pretese da MASSIMIANO Erculio. Con l'uscita di scena, i due dimissionari assunsero il titolo puramente onorifico di "Seniores Augusti, felicissimi et beatissimi", mentre GALERIO e Costanzo furono elevati al rango di Augusti, rispettivamente d'Oriente e d'Occidente. Ma a guadagnare fu sopra tutto GALERIO. Infatti, anche se Costanzo, come Augusto senior, possedeva il supremo potere legislativo, come era stato quello di Diocleziano prima di lui, fu GALERIO a scegliere, tra gli uomini certamente a lui fedeli, i due nuovi Cesari nelle persone di Flavio Valerio SEVERO (Cesare d'Occidente) e Valerio MASSIMINO DAIA, suo nipote (Cesare d'Oriente). La cosa scontentò gli occidentali: MASSIMIANO Erculio, perché costretto a ritirarsi anzitempo, suo figlio MASSENZIO e il figlio di Costanzo, COSTANTINO, perché tagliati fuori dalla linea di successione. MASSENZIO in particolare si trovò irrimediabilmente tagliato fuori anche perché, a causa del carattere difficile e altezzoso, nonostante il legame di parentela con GALERIO (ne aveva sposato la figlia), era in pessimi rapporto sia con il suocero che con il proprio genitore. La crisi politica del sistema tetrarchico scoppiò quando Costanzo ad Eburacum (l'odierna York al confine con la Scozia), appena poco prima di morire, il 25.7.306, conferì l'imperium a COSTANTINO alla presenza entusiastica dei soldati che lo avrebbe acclamato immediatamente Augusto se non fosse stato per l'insistenza di COSTANTINO di accettare solo il titolo di Cesare. Costantino cercò subito di farsi riconoscere da Galerio che, con la morte di Costanzo, era diventato l'Augusto senior e a questo scopo gli inviò la tradizionale effige laureata che simboleggiava il suo nuovo status. Respingere la richiesta avrebbe avuto il significato di una dichiarazione di guerra, sicché Galerio si piegò ad accettare il fatto compiuto ed elevando SEVERO (più anziano per età di MASSIMINO DAIA) al rango di Augusto, riconobbe la posizione di COSTANTINO quale membro più giovane, in quanto ultimo per data di creazione, all'interno della tetrarchia. Nello stesso periodo scoppiarono a Roma tumulti popolari causati delle tasse imposte da GALERIO anche alla popolazione romana che per tradizione secolare non era abituata a pagarle. Approfittò della situazione MASSENZIO che, postosi a capo della rivolta, il 28.10.306 si fece acclamare dal popolo e dai pretoriani. Nella speranza che GALERIO accettasse il fatto compiuto, come già era avvenuto con COSTANTINO, MASSENZIO evitò in un primo tempo di usare il titolo di Augusto limitandosi a farsi chiamare "princeps", l'appellativo adottato secoli prima da Ottaviano Augusto. Ma alla fine, per dare una legittimità di facciata al suo regime chiese ed ottenne dal padre MASSIMIANO Erculio il riconoscimento formale del suo status in cambio di un analogo riconoscimento da parte sua nei confronti del padre. GALERIO tuttavia non volle assecondare le aspirazioni di MASSIMIANO e di MASSENZIO e ordinò a SEVERO di riprendere con le armi il controllo della penisola. SEVERO passò in Italia ma fu abbandonato dai suoi soldati e consegnato nelle mani di MASSENZIO che lo fece uccidere. GALERIO decise allora di intervenire personalmente e, all’inizio dell’estate del 307 invase l’Italia, avanzando verso sud e accampandosi ad Interamna vicino al Tevere. Ma il suo esercito non era sufficientemente numeroso per battere l'avversario. Le trattative intraprese con MASSENZIO risultarono infruttuose  e quando GALERIO si accorse che MASSENZIO stava cercando di corrompere i suoi soldati, per evitare di fare la fine di SEVERO, rientrò rapidamente nei suoi territori. La situazione di MASSENZIO tuttavia si presentava tutt'altro che facile, le due campagne militari di SEVERO prima e GALERIO poi avevano portato la distruzione nelle campagne italiche. Inoltre la rivolta di L. Domizio Alessandro aveva ridotto gli approvvigionamenti di grano dall'Africa che poterono riprendere solo nel 309 quando la rivolta fu repressa. Nell'ottobre-novembre del 308 GALERIO convocò a Carnuntum una conferenza il cui risultato fu l'elevazione di LICINIO ad Augusto al posto dello scomparso SEVERO, il riconoscimento di MASSIMINO e COSTANTINO nella qualità di "filii Augustorum" (titolo formale privo di potere reale). Nel contempo MASSIMIANO Erculio fu completamente cancellato dalla scena politica e MASSENZIO fu considerato nemico pubblico in attesa che qualcuno lo eliminasse. MASSIMIANO Erculio si rifugiò allora nei territori di COSTANTINO dove tentò di rialzare la testa complottando contro il genero, poi perdute le speranze di risalita, nel 310 si suicidò. MASSENZIO rimase invece in sella ancora per quattro anni, sino a che COSTANTINO non pose fine al suo regno e alla sua vita il 7 ottobre del 312 nella battaglia di Ponte Milvio.
(3) VICTORIA AETERNA AVG N (Victoria Aeterna Augusti Nostri - Vittoria permanente del nostro Augusto). 
(4) MOSTS è il segno di zecca che si compone di due parti, la prima (MOST) indica la zecca di Ostiia, la seconda (S) designa l'officina monetale che ha battuto la moneta (la seconda di quattro attive nel periodo).
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