Roma, 10.10.2024
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
Follis1,
zecca di Roma, fine 312-313 d. C.2, RIC VI
335b (pag. 389),
indice di rarità "C"
Descrizione sommaria:
D. IMP MAXIMINVS P
F AVG3. Massimino
Daia, busto laureato e drappeggiato a destra, visto
da dietro.
R. SOLI INV-I-CTO
COMITI4. RT5,
segno di zecca. Il Sole, stante a destra, testa a
sinistra, mano destra sollevata, sinistra che
sorregge un globo.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
- https://www.numismatik-naumann.at/auktion/#!/auction/lot?a=1913&l=543&p=6
Auktion 107, Los 543 Beschreibung MAXIMINUS II
DAIA (310-313). Follis. Rome. Obv: IMP MAXIMINVS P
F AVG. Laureate, draped and cuirassed bust right,
seen from behind. Rev: SOLI INVICTO COMITI / R P.
Sol standing right, head left, holding globe and
raising hand. RIC 335b. Condition: Very fine.
Weight: 4.18g. Diameter: 22mm. Bieten beendet
Zuschlag 45 EUR 2 Gebote. Startpreis 40 EUR.
Schätzpreis 50 EUR.
- https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1909-0901-141
Description Copper alloy coin. State Associated
with: Roman Empire Authority. Ruler: Maximinus II.
Cultures/periods Roman Imperial. Production date
305-313. Production place. Minted in: Rome (city)
Materials copper alloy. Dimensions Weight: Weight:
5.060 grammes. Bibliographic references RIC6 / The
Roman Imperial Coinage, vol. 6: from Diocletian's
reform (AD 294) to the death of Maximinus (AD 313)
(335b, p?) Acquisition name Donated by: Giovanni
Dattari. Acquisition date 1909. Department Money
and Medals. Registration number 1909,0901.141
- https://ikmk.uni-freiburg.de/object?lang=de&id=ID4272
Maximinus Daia 312-313 n. Chr. Freiburg, Seminar
für Alte Geschichte der Universität Nomisma NDP.
Tresor Inventarnummer 06930 Vorderseite IMP
MAXIMINVS P F AVG. Drapierte Panzerbüste des
Maximinus Daia mit Lorbeerkranz in der
Rückenansicht nach r. Rückseite SOLI INV-I-CTO
COMITI // RT. Sol Invictus steht mit Strahlenkranz
in der Vorderansicht, den Kopf nach l. Über seiner
l. Schulter liegt ein Chlamys. Seine r. Hand ist
erhoben. In seiner l. Hand hält er einen Globus.
Dargestellte/rNDP Maximinus Daia. Antike
Herrscherprägung NDP Autorität NDP Maximinus Daia
Datierung 312-313 n. Chr. Nummus Info nomisma NDP.
Bronze Nomisma NDP; 4,05g; 23mm; 12h. Literatur
RIC VI Nr. 335 b (Roma, 312-313 n. Chr.).
Webportale
http://numismatics.org/ocre/id/ric.6.rom.335b
Objektnummer ID4272. Permalink
https://ikmk.uni-freiburg.de/object?id=ID4272.
- https://www.biddr.com/auctions/savoca/browse?a=1766&l=1919925
Silver | 104th Silver Auction Lotto 351. Price
realized 75 EUR 2 bids Starting price 50 EUR
Maximinus II Daia AD 310-313. Rome Follis Æ 22mm,
5,12g IMP MAXIMINVS P... Descrizione Maximinus II
Daia AD 310-313. Rome Follis Æ 22mm, 5,12g. IMP
MAXIMINVS P F AVG, laureate draped bust right seen
slightly from behind / SOLI INVICTO COMITI, Sol
standing right, head left, chlamys hanging behind
from left shoulder, holding globe and raising
right hand. Mintmark RT. good very fine. RIC 335.
- https://www.numismatik-naumann.at/auktion/#!/auction/lot?a=1913&l=543&p=6
Auktion 107, Los 543 Zurück zur Listenansicht
Beschreibung MAXIMINUS II DAIA (310-313). Follis.
Rome. Obv: IMP MAXIMINVS P F AVG. Laureate, draped
and cuirassed bust right, seen from behind. Rev:
SOLI INVICTO COMITI / R P. Sol standing right,
head left, holding globe and raising hand. RIC
335b. Condition: Very fine. Weight: 4.18g.
Diameter: 22mm. Zuschlag 45 EUR 2 Gebote.
Startpreis 40 EUR. Schätzpreis 50 EUR.
- https://www.ikmk.at/object?lang=de&id=ID203792&view=rs
Maximinus II. (Daia) 312–313 n. Chr. Wien,
Münzkabinett, Kunsthistorisches Museum Nomisma NDP
Münzkabinett, KHM Inventarnummer RÖ 72681
Vorderseite IMP MAXIMINVS P F AVG. Büste des
Maximinus II. Daia nach rechts mit Lorbeerkranz
und Paludament von hinten gesehen (Lk2Ph)
Rückseite SOLI IN - VI - CTO COMITI; Beizeichen: -
- // RP. Sol nach links stehend, mit Chlamys
bekleidet, die Rechte erhoben, einen Globus in der
Linken Dargestellte /rNDPMaximinus Daia Datierung
312–313 n. Chr. Nominal Nummus Kupfer Nomisma NDP;
4,36g; 23x21mm; 6h. Herstellung geprägt nomisma
NDP Literatur RIC VI, 355b. Webportale
http://numismatics.org/ocre/id/ric.6.rom.335b
Objektnummer ID203792 Permalink
https://www.ikmk.at/object?id=ID203792 nicht
vergeben (EUR 25,-).
- forumancientcoins
RIC VI, ROMA 335b, MAXIMINUS, UNLISTED OFFICINA Q
OBVERSE IMPMAXIMINVSPFAVG [IMP MAXIMINVS P F AVG];
bust r., laur., dr., seen from rear. REVERSE
SOLIINV-I-CTOCOMITI [SOLI INVICTO COMITI]; Sol
stg. r., head l., chlamys over l. shoulder and
flying out, r. raised, l. holding up globe. RQ in
exergue. NOT IN RIC UNLISTED OFFICINA - Q. RIC
lists for this type officinae P, S and T (p. 389).
But note that it could be ROMA 338b (officina Q
also not attested) with bust draped and cuirassed.
See CORRIGENDA, VOL. VI, BUST TYPES SEEN FROM
REAR. General note from p. 348-9: "[Also common]
was Soli Invicto Comiti, in different versions, of
which three are primary and often very common:
produced from all four officinae [...] The whole
issue, in which the four officinae seem to be
fairly evenly used throughout, falls late in 312
and early 313". See also: CORRIGENDA, VOL. VI, p.
388-390. NOTES Weight 4.24g; diameter 21.5-22.7
mm. Coin sold on eBay in July 2009 for USD 46.70.
Now in Tomasz Speier's collection.
- chrisnumismatique
Monnaie romaine, empereur, Maximin II Daza ,
follis, R/ SOLI INVICTO COMITI Ref. : 2804 state:
TTB. Description A/ Tête laurée à droite. R/ SOLI
INVICTO COMITI. Cohen: 167 (3 Francs Or) 3,81Grs.
- https://www.petasoscoins.com/en/roman/product/maximinus-ii-ae-follis-rome-sol/calledBy/searchResult.html
70,00€ Maximinus II; AE Follis, Rome; Sol.
Description: Maximinus II (310 - 313 AD). AE
Follis, Rome mint 312-313 AD. IMP MAXIMINVS PF
AVG; laureate draped bust right / SOLI INVICTO
COMITI; Sol standing right, head left, chlamys
hanging behind from left shoulder, holding globe
and raising right hand; RT in ex. Diameter: AE23mm
Weight: 5,24g Grade: gF/aVF. Attribution: RIC VI
Rome 337b (n.d.r. 335b) Commentary: grey-brown and
green (malachite) patina. History: Maximinus II
persecuted the Christians even after the Edict of
Toleration by his uncle and emperor Galerius and
only shortly before his death in 313 AD he stopped
the persecution and issued a similar edict
himself. Article Number: 036-04-01-44365.
Concludo osservando che le caratteristiche fisiche,
generali e di stile della moneta di figura sono
comparabili con quelle delle monete d'epoca reperite
nel web. Nel presente stato di conservazione, il
valore venale della moneta è stimabile, a mio avviso,
in una trentina di euro.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
--------------------------------
Note:
(1) Agli occhi
della gente comune il follis, la moneta di tutti i
giorni della prima Tetrarchia (in contrasto con
gli antoniniani coniati precedentemente con
tipologia continuamente mutevole), era associata
all'idea della singolarità dell'essere romani e
alla solidità della valuta (un po' come accade con
il dollaro ai giorni nostri). Raccolgo in tabella
le caratteristiche fisiche delle monete della
tipologia di figura reperite nel
web:
Riferimenti |
Peso (g) |
Diametro (mm) |
Asse conio (h) |
Link1 |
4,18 |
22 |
- |
Link2 |
5,060 |
- |
- |
Link3 |
4,05 |
23 |
12 |
Link4 |
5,12 |
22 |
- |
Link5 |
6,36 |
22,9 |
6 |
Link6 |
4,36 |
21-23 |
6 |
Link7 |
4,24 |
21,5-22,7 |
- |
Link8 |
3,81 |
- |
- |
Link9 |
5,24 |
23 |
- |
Dalla tabella si evince che le caratteristiche
fisiche della moneta di figura (4,26g, 21mm)
rientrano nei margini di variabilità delle monete
d'epoca di pari tipologia.
(2) La datazione è stata assunta
dal RIC pag. 386.
(3) IMP MAXIMINVS P F AVG
(IMPerator MAXIMINVS Pius Felix AVGustus). Traggo da
http://www.roman-emperors.org/daia.htm il profilo
biografico che segue di Caio Valerio Galerio
Massimino. Comunemente noto come Massimino Daia o
Daza, era un Illiro di origine contadina. Nato il 20
novembre forse del 270, era figlio della
sorella di Galerio e aveva servito nell'esercito
come scutarius, protector e tribuno. Adottato da
Galerio, il suo nome era stato Daia anche prima di
allora. Aveva una moglie e una figlia, i cui nomi
non ci sono giunti ed un figlio di nome Massimo.
Quando Diocleziano e Massimiano Erculio rassegnarono
le dimissioni da imperatore il 1° maggio 305, al
loro posto, come Augusti, subentrarono
Costanzo I Cloro e Galerio; i loro nuovi Cesari
furono, rispettivamente, Severo e Massimino Daia.
Costanzo e Severo governarono in Occidente, mentre
Galerio e Daia in Oriente. Il regno di Daia
comprendeva l’odierno Medio Oriente e la parte
meridionale dell'Asia Minore. Subito dopo l'ascesa
al rango di Cesare, Daia si recò ad est trascorrendo
i suoi primi anni a Cesarea in Palestina. Gli eventi
dell'ultimo trimestre del 306 ebbero un profondo
effetto sull'imperatore Galerio e sul suo Cesare
Daia. Quando Costanzo Cloro morì nel luglio 306,
Galerio fu costretto dal corso degli eventi ad
accettare Costantino, figlio di Costanzo, come
Cesare d’Occidente; il 28 ottobre dello stesso anno,
Massenzio, con l'apparente appoggio di suo padre
Massimiano Erculio, fu acclamato principe. Severo,
succeduto a Costanzo per volere di Galerio, verso la
fine del 306 o agli inizi del 307, perì nel
tentativo di rimuovere Massenzio e l'impresa non
riuscì nemmeno a Galerio nella campagna del 307. A
causa dell'escalation di questa catena di eventi, si
tenne una conferenza a Carnuntum nell'ottobre e nel
novembre del 308 in seguito alla quale Licinio fu
riconosciuto Augusto al posto di Severo mentre Daia
e Costantino furono designati “filii Augustorum”.
Daia, tuttavia, insoddisfatto del contentino
concessogli da Galerio, prese a farsi chiamare
Augusto nella primavera del 310 quando sembrava
condurre una campagna contro i Persiani. Sebbene da
Cesare, avesse dimostrato lealtà nei confronti di
Galerio, mantenuta fino alla sua morte nel 311, in
seguito s’impossessò dei domini dell'imperatore
defunto. All'inizio dell'estate di quell'anno Daia
incontrò Licinio sul Bosforo, dove i due si accordarono per
dividersi il regno di Galerio. Diversi anni più
tardi, dopo la morte di Daia, Licinio riuscì ad
ottenere il controllo del suo dominio. Daia, come il
suo mentore il defunto Galerio, aveva praticato la
persecuzione dei cristiani nel suo regno.
Nell'autunno del 312, mentre Costantino era
impegnato contro Massenzio, Daia sembrava aver
condotto una campagna contro gli armeni. In ogni
caso, era tornato in Siria nel febbraio del 313,
quando seppe dell'alleanza coniugale decisa da
Costantino e Licinio. Disturbato da questo corso di
eventi e dalla morte di Massenzio, suo alleato, Daia
lasciò la Siria e raggiunse la Bitinia, anche se il
maltempo aveva seriamente indebolito il suo
esercito. Nell'aprile del 313, attraversò il Bosforo
e andò a Bisanzio, presidiata dalle truppe di
Licinio; quando la città rifiutò di arrendersi, la
prese dopo undici giorni di assedio. Mosse verso
Eraclea, che catturò dopo un breve assedio; poi
trasferì le sue forze nella prima stazione di posta.
Con solo un piccolo contingente di uomini, Licinio
arrivò ad Adrianopoli mentre Daia stava assediando
Eraclea. Il 30 aprile 313 i due eserciti si
scontrarono a Campus Ergenus; nella battaglia che ne
seguì le forze di Daia furono travolte. Daia,
spogliatosi della porpora e travestito da schiavo,
fuggì a Nicomedia. Quindi cercò di fermare
l'avanzata di Licinio alle porte del Cilicio
stabilendovi delle fortificazioni; l'esercito di
Licinio riuscì a sfondare, e Daia fuggì a Tarso dove
fu duramente impegnato sia per terra che per mare.
Daia morì, probabilmente nel luglio o nell'agosto
del 313 e fu sepolto vicino a Tarso. In seguito,
Licinio vittorioso mise a morte la moglie e i figli
di Daia.
(4) SOLI INV-I-CTO COMITI. [al
Sole invitto, compagno (dell'imperatore)]. Sol
Invictus ("Sole invitto") o, per esteso, Deus Sol
Invictus ("Dio Sole invitto") era un appellativo
religioso usato per diverse divinità nel Tardo
Impero romano, quali Helios, El-Gabal, Mitra e
Apollo, che finirono per essere fra loro assimilate,
nel periodo della dinastia dei Severi, all'interno
di un monoteismo "solare" (v. link).
(5) RT, è il segno di zecca che si
compone di due lettere: R (breve per Roma) e T (terza di 4
officine al tempo attive nella zecca).
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