|
||||
Claudio e la Libertas | ||||
21.8.2004
Gentile sig.
De Florio, solo il tempo per darle il ben tornato dalle vacanze e, dopo il doveroso ringraziamento per la relazione su Probo e l'aquila tolemaica, eccomi a chiederle di aiutarmi con altre monete in mio possesso. La prima che le trasmetto è di Claudio. Ecco i dati: Diritto: TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P .(sulle ultime 3-4 lettere non saprei dire); Rovescio: LIBERTAS AVGVSTA S C Diametro: 26-27 mm Peso: g 6,40 Asse: 180° (capovolto) Metallo: colore bronzo con parti verdastre (la foto è abbastanza reale) Effetti alla calamita: nessuno In teoria dovrebbe essere un asse ma, a mio giudizio, il peso è molto inferiore al normale. Resto in attesa di un suo parere. Grazie |
||||
|
||||
Roma, 4.9.2004
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la sua moneta di figura: Asse, zecca di Roma1, 41-50 d.C., RIC I 97, BMC I 145, indice di rarità "C" Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque illeggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha datoto luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. Note: (1) Secondo il RIC, il peso dell'asse di Claudio si addensa nella fascia 11,25 - 9,75 g., con asse di conio posizionato ad ore 6. BMC indica come peso medio dell'asse (media su 29 esemplari), 10,59 g. (2) TIberivs CLAVDIVS CAESAR AVGvstvs Pontifex Maximvs TRibunicia Potestas IMPerator. (3) La Libertas che sorregge il pìleo va intesa come"libertà" nel senso che noi diamo oggi a questo termine ed è "Augusta" questa libertà perché, nella visione politica di Claudio, è proprio nel sistema imperiale che essa fiorisce. Il tipo suggerisce la promessa di un governo costituzionale, con tacita condanna del dispotismo del precedente regno di Caligola. Da notare la differenza rispetto alla "Libertas Augusti" che avrebbe indicato invece una personale qualità del sovrano regnante. (4) BMC sostiene che "all'epoca di Claudio, per supplire alla carenza di monete di bronzo, furono coniate in gran numero imitazioni che riprendono i tipi monetari della zecca di Roma. Queste imitazioni vanno da riproduzioni quasi perfette a varianti grottesche che alterano i temi e le leggende originali. Si trovano in abbondanza lungo il Reno, in Britannia e in Ispagna, verosimilmente in tutta l'occidente dell'impero, prodotte da un certo numero di officine. Città come Lugdunm o varie località della Spagna ebbero la loro parte in questa monetazione. É praticamente certo che queste attività furono tollerate dal governo centrale che, dopo aver soppresso le zecche presenti in occidente, non fu all'inizio in grado di soddisfare le esigenze della circolazione monetaria provinciale. Questo stato di cose si protrasse anche durante i primi tempi del regno di Nerone. Le imitazioni puramente barbare possono essere state prodotte oltre frontiera. É degno di nota che le serie di Claudio che includono PP nella leggenda del dritto siano molto di rado imitate." Scorrendo BMC ho rilevato che di solito le imitazioni sono più leggere degli originali, alcune sono addirittura di peso inferiore a quello della moneta del lettore. Per approfondire l'argomento, si suggerisce di consultare il sito: http://esty.ancients.info/imit/imitclaudius.html. |
||||
|