Roma, 10.10.2004
Egregio
Lettore,
il pessimo
stato di conservazione della sua moneta non dà
certezze sull'identificazione; pertanto quella che di
seguito propongo è l'identificazione a mio avviso più
probabile sulla base degli elementi residui e
incrociati delle leggende del dritto e del rovescio:
Antoniniano
1,
Zecca di Roma, 257d. C., RIC V/I
106, Cohen
V 140, indice
di rarità "C".
Descrizione
sommaria:
D. IMP C P LIC
VALERIANVS P F AVG2.
Busto di Valeriano radiato e drappeggiato a destra.
R. ORIENS AVGG3.
Il sole in piedi o in marcia a sinistra, mano destra
sollevata, sorregge una frusta o un globo.
A titolo di
confronto e per le indicazioni di valore trascrivo i
seguenti link relativi a monete di tipologia simile
presenti nel WEB:
- http://www.joviel.com/tn/valerian.html
Valerian I aVF billion antoninianus Sear 2887 V.M.
49 IMP C P LIC VALERIANVS P F AVG - Radiate,
draped, and cuirassed bust right ORIENS AVGG - Sol
standing l. holding globe and spear
- http://www.wildwinds.com/coins/ric/valerian_I/t.html
Lot: 46 Roman. Ancient. Valerian I.
Antoninianus. (RIC 106) Silver. Grade:AVF/VF
253-260AD, Radiate, draped, cuir. bust r./Rev. Sol
stg. l raising r. hand, holding whip, good
silvering, Est. 50 [L691100] Ne xt Bid: $16.00
- http://www.wildwinds.com/coins/ric/valerian_I/RIC_0106.1.jpg
- http://www.wildwinds.com/coins/ric/valerian_I/t.html
D. http://www.wildwinds.com/coins/ric/valerian_I/RIC_0106-o.jpg
R. http://www.wildwinds.com/coins/ric/valerian_I/RIC_0106-r.jpg
VALERIAN
I, Antoninianus, Rome, Site 2.42g, Cunetio
Hoard-481 (657 Ancient Coins spec.), RIC-106,
Rx: ORIENS AVGG Sol standing l, EF with luster,
slightly porous.
- http://www258.pair.com/denarius/coinage.htm
75c (2 examples) IMP C P LIC VALERIANVS P F AVG -
ORIENS AVGG Radiate draped cuirassed bust right
Radiate Sol standing left, holding whip right and
raising hand left.
- http://www.vcoins.com/herakles/store/viewItem.asp?idProduct=1636
Valerian I. Antoninianus. Sol. Reign: Emperor,
A.D. 253-260. Denomination: AR Antoninianus.
Diameter: 19 mm. Weight: 3.70 grams. Mint: Struck
in Rome, A.D. 257. Obverse: IMP. C. P. LIC.
VALERIANVS P. F. AVG. His radiate, draped bust r.
Reverse: ORIENS AVGG. Sol standing l., r. hand
raised, l. holding globe. Reference: RIC 47, 106.
Cohen 144. Grade: Very Fine. Price $
65 € 52,78 £ 36,37 Rates for 10/8/2004.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Riprendo dal
sito internet molto ben documentato, http://www.fact-index.com/a/an/antoninianus.html,
la descrizione dell'evoluzione dell'antoniniano,
moneta utilizzata in epoca imperiale, del valore
di due denari, inizialmente d'argento, poi ridotta
a bronzo:
«La moneta fu introdotta da Caracalla all'inizio
del 215 d.C. ed era di argento puro, simile al
denario, solo un po' più grande e mostrava il
sovrano con la corona radiata a significare il
valore doppio rispetto al denario a fronte di un
peso di appena 1,6 volte maggiore. Il denario
continuò ad essere battuto ma durante la metà del
terzo secolo il suo contenuto in argento fu
rapidamente ridotto per finanziare le spese
belliche. Durante il regno di Gordiano III
l'antoniniano soppiantò il denario che non fu più
battuto in quantità apprezzabili. Man mano che le
condizioni politiche ed economiche peggioravano,
l'antoniniano fu battuto utilizzando una lega
metallica in cui all'argento erano mescolati rame
e stagno in quantità tale da conferire alla moneta
un aspetto argenteo. Alla metà del regno di
Gallieno furono introdotti nuovi metodi per
conferire alle moneta un aspetto simile
all'argento. I tondelli furono prodotti con un
contenuto molto basso di fino (circa 5-10%), poi
sottoposti ad un lavaggio in modo da rimuovere il
rame superficiale. Una volta battute, queste
monete presentavano uno strato superficiale molto
sottile d'argento che rapidamente si consumava
sino a rivelare il rame sottostante. Queste monete
sono di solito indicate dai numismatici come
argentate in antitesi a quelle d'argento. Alla
fine anche queste misure non furono sufficienti a
conservare l'aspetto argenteo delle monete, sicché
Aureliano introdusse una riforma e produsse un
antoniniano che conteneva venti parti di rame
contro una d'argento e che era marcato sul
rovescio con la sigla XXI in occidente e KA in
oriente. L'antoniniano argentato continuò ad
essere battuto sino alla riforma di Diocleziano
del 3° secolo. Durante il terzo secolo (e forse
anche durante il quarto) furono prodotte molte
imitazioni locali. Esse vengono indicate come
"radiati barbarici" anche se per lo più furono
prodotte entro i confini dell'impero e
probabilmente utilizzate come spiccioli. Queste
monete sono caratterizzate da ritratti e disegni
grossolani e approssimativamente riprodotti su
piccoli tondelli di rame. Le monete imitate più di
frequente sono quelle dell'imperatore gallico
Tetrico I. La parola antoniniano è un termine
moderno che trae il nome da Caracalla (Marcus
Aurelius Antoninianus), il primo a battere questa
moneta il cui nome antico non è noto. La moneta
viene detta anche "radiato", dalla corona radiata
indossata dal sovrano. Essendo stati emessi in
grandi quantità, gli antoniniani sono secondi per
abbondanza sul mercato numismatico solo ai bronzi
di Costantino.»
(2) IMPerator Caivs
Pvblivs LICicinivs VALERIANVS Pivs Felix AVGvsts.
Traggo dal Diz. Enciclopedico Italiano un breve
profilo di questo sovrano:
«Imperatore romano (m. 260 d. C. circa). Scarse
notizie restano del primo periodo della sua vita;
fu console (prima del 233); poi (252 circa) in
Rezia ebbe l'incarico da Treboniano Gallo di
radunare milizie per combattere l'usurpatore
Emiliano. Alla morte di Treboniano fu proclamato
(253) imperatore dall'esercito, e subito fu
riconosciuto dal senato. La sua politica interna
ebbe carattere conservatore e mirò all'accordo col
senato. Continuatore della politica religiosa di
Decio, perseguitò i cristiani, promulgando (257)
un primo editto con il quale impose ai cristiani
l'osservanza del culto statale e vietò loro di
riunirsi in assemblee e di entrare nei cimiteri,
che confiscò, insieme a tutti i beni dei
cristiani. Con un secondo editto (258) stabilì la
pena di morte per vescovi, preti, diaconi e anche
senatori, cavalieri e alti funzionari che
continuassero a professare la fede cristiana, pur
perduta la loro dignità; le vittime più illustri
furono s. Sisto II e s. Lorenzo a Roma, e in
Africa s. Cipriano. All'esterno le condizioni
dell'Impero erano gravi: nemici premevano da ogni
parte. V. si associò nella difesa dell'Impero il
figlio Gallieno, cui affidò la guerra in
Occidente; si occupò prevalentemente di difendere
le frontiere orientali, minacciate dai Persiani di
Sapore I, che avevano invaso la Siria; riportò
vari successi e fu celebrato come Restitutor
orientis. Allorché però Sapore I strinse d'assedio
Edessa, V. lo affrontò con un esercito decimato da
una pestilenza; fu fatto prigioniero (259) e finì
la sua vita in prigionia».
E, da un articolo di Jérôme Mairat, pubblicato nel
sito internet: http://www.i-numis.com/rome/articles/aurelien/3preface-fr.html)
traggo le seguenti considerazioni: "La cattura
dell’imperatore Valentiniano 1° da parte dei
Persiani risuonò come la più grande umiliazione
conosciuta dai Romani. Gallieno, ormai unico
imperatore, non fu capace di riscattare quell’onta
e lasciò suo padre in prigionia, a fare da scaleo
a Sapore. Questo avvenimento rivela la profonda
crisi che l’Impero Romano conobbe nel terzo
secolo. Roma, la Roma imperiale, vede spegnersi il
suo prestigio di città padrona. I barbari ne
attraversano regolarmente le frontiere,
saccheggiano le città più antiche dell’impero, e
fanno ritorno oltre il limes con ricchi
bottini. Ma lo stesso imperatore non è più
l’uomo tanto amato quanto temuto. L’impero si
divide. Usurpatori appaiono in ogni dove".
La sottomissione di Valeriano I catturato ad
Edessa (Turchia, confine siriano) da Sapore I
destò grande scalpore nel mondo orientale sotto
l'influenza persiana, talché la troviamo
rappresentata in un rilievo del 3° secolo a
Nagsha Röstam (si veda l'immagine pubblicata
in altra pagina di questo sito, cliccando
qui).
(3) ORIENS AVgvstorvm,
l'Oriente degli Augusti (quello di Valeriano fu un
regno congiunto con il figlio Gallieno), ove
Oriente sta per il dio Sole, in questa moneta
rappresentato come protettore dei due sovrani.
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