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Roma, 7.5.2006
Buon giorno
Sig. De Florio Vengo nuovamente a lei, per sottoporle alla sua attenzione la moneta con foto in allegato, avente le seguenti caratteristiche: - Peso: gr. 3,1 - Diametro max: mm. 21.9 - Diametro min: mm. 19,7 - Magnetica: NO - Materiale: Argento - Colore: argento con piccole zone nere - Asse: 180°, oppure ore 6 Resto in attesa della sua cortese risposta Cordiali saluti |
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Roma, 10.5.2006
Egregio
Lettore, trascrivo di seguito i dati significativi pertinenti alla moneta di figura: Antoniniano1, zecca di Antiochia, RIC IV/III 45, C V 9, 249-251 d. C., indice di rarità "R". Descrizione (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate): D. IMP C M Q TRAIANVS DECIVS AVG.2 Traiano Decio, busto radiato,
drappeggiato, corazzato a destra. La ricerca nel web di monete di tipologia identica a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto
cordiale. ------------------------------- Note:
(2) IMPerator Caius Messius Quintus TRAIANVS DECIVS AVGustus. Nato nella bassa Pannonia (l'attuale Ungheria) tra il 190 e il 200 d. C., Caio Messio Quinto ricevette da Filippo I l'incarico di ripristinare l'ordine alla frontiera danubiana. Il grande successo riportato indusse le truppe ad acclamarlo imperatore nel 249. Ciò lo pose in rotta di collisione col sovrano regnante Filippo I; nella guerra che ne seguì quest'ultimo risultò perdente e morì in battaglia a Verona. Il Senato romano riconobbe immediatamente il nuovo sovrano, onorandolo col nome di Traiano. Si ascrive a suo merito l'avvio delle opere di riparazione delle strade in tutto l'impero. Nel 250 il nuovo sovrano nominò Cesari i due figli Q. Etrusco Erennio Mesio Decio e C. Valente Ostiliano Mesio Quinto, poi restituì potere al Senato ripristinando la carica di censore e affidandola ad un suo uomo di fiducia, P. Lucinio Valeriano. Nel 249/50 Traiano Decio promosse una feroce persecuzione dei Cristiani, nel 250 ordinò che tutti i cittadini dell'impero firmassero un documento con cui dichiaravano la loro fede negli dei. Vittime della persecuzione furono il Papa Fabiano che fu martirizzato, Cipriano, vescovo di Cartagine, costretto all'esilio, Origene, uno dei padri della Chiesa, incarcerato e torturato. La chiesa cristiana rimase a lungo divisa tra coloro che accettarono pubblicamente gli ordini di Decio (lapsi) e quelli che rientrarono nel grembo della chiesa. La persecuzione si allentò solo nel 250 a causa della guerra contro i Goti. A contrastarne la minaccia fu inviato nella Mesia il figlio maggiore di Decio, Erennio, nominato dal padre Augusto. Decio presto seguì il figlio nell'impresa ma entrambi trovarono la morte nella disastrosa battaglia di Abrittus nel giugno del 251 [informazioni tratte da: http://www.tesorillo.com/altoimperio/trajano_decio/1decio.htm#historia]. (3) AEQVITAS AVGG. L'Aequitas degli Augusti. La personificazione dell'Equità come prerogativa della casa reale formata da Traiano Decio e dal figlio Erennio, associato alla guida dell'impero. |
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