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Faustina Maggiore e la Pietas (?)
11.7.2007
Buonasera Giulio,
le scrivo perché gradirei ricevere informazioni in merito ad una moneta, ritrovata diversi anni or sono da un parente, mentre stendeva terra di riporto in giardino.
Non sappiamo pertanto nulla, fonti poco attendibili ci riferiscono sia coniata ai tempi di Costantino il Pio... bah. 
Ora come da Lei richiesto Le segnalo il sito da cui ho preso  il suo indirizzo: http://www.monetaromana.it/, la autorizzo inoltre all'uso incondizionato delle foto allegate, 
Peso: 20.5 gr
diametro: larghezza max 3.6cm altezza max 3.1cm
colore: nello stato in cui si trova marrone/brunito
asse di conio: difficile da stabilire: non si comprende il significato del bassorilievo del rovescio ed è difficile interpretarne l'immagine ed il verso. Se è una donna in piedi, come sembrerebbe, l'asse è ad ore 6 ( ovvero al contrario rispetto al volto sul dritto) 
tipologia: bronzo... non metallica 
Fronte:
e' rappresentato un volto femminile, dai lineamenti precisi e ben definiti, dettagli come occhi e capelli son ben visibili e minimalisti, il che credo implichi l'utilizzo di tecniche precise, 
Rovescio: 
Sembrerebbe essere una donna in piedi (con asse ad ore 6)
Con asse a ore 12, in alto a sinistra sembra esserci un 3.
Grazie
 fig. 1
Roma, 14.7.2007
Egregio Lettore,
lo stato di conservazione è tale da non consentire la catalogazione certa della moneta. Comunque da un attento esame emergono almeno due punti fermi, in primis, che la moneta è un sesterzio, visto il peso superiore ai 20g. e le lettere S C nel campo del rovescio, infine che il busto sul dritto è quello di Faustina madre, la  moglie compianta dell'imperatore Antonino Pio. A queste certezze si accompagnano due elementi meno certi: sembra sopravvivere, della leggenda del dritto, nella posizione ad ore 10, quella che appare come una "G" mentre la sagoma femminile sul rovescio e un'ombra sotto la S, forse quel che resta di un altare,  potrebbero coniugarsi con la personificazione della Pietas. Se così fosse, si arriverebbe alla catalogazione illustrata nel prosieguo della pagina.

Sesterzio1, zecca di Roma, RIC III 1146/B (pag. 165),  C II 243 (pag. 432), datazione come da nota2, indice di rarità sec. il RIC "C"

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. DIVA AVG - FAVSTINA3. Faustina Maggiore, busto drappeggiato a destra, capelli raccolti sulla nuca in uno chignon fermato da un filo di perle.
R. PIETAS AVG. S C a sinistra e a destra nel campo. La Pietas velata4, in piedi a sinistra, versa dell'incenso su un altare apparecchiato e acceso mentre sorregge con la mano sinistra una scatola di profumo.

Non è stato possibile reperire nel web monete di tipologia e leggenda identiche. Perciò, per dare un'idea di come la moneta si presentasse al momento della coniazione, rimando al link che segue attinente però ad un denario (moneta d'argento) recante gli stessi tipi del dritto e del rovescio e la stessa leggenda (tranne ovviamente le lettere S C, come noto, assenti nei denari): 

Per un sesterzio di tipologia uguale a quella di figura ma di diversa leggenda si può cliccare sul link che segue:
  • http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=65992&AucID=71&Lot=770 Numismatik Lanz München > Auction 117 Auction date: November 24th, 2003 Lot number: 770 Price realized: 150 EUR (approx. 177 U.S. Dollars as of the auction date) Lot description: RöMISCHE MüNZEN KAISERREICH ANTONINUS PIUS (138 - 161) DIVA FAUSTINA MAIOR (gest. 141 n.Chr.) No.: 770 Schätzpreis-Estimation: EUR 200,- d=31 mm Sesterz. DIVA - FAVSTINA. Drapierte Büste rechts. Rs: AV - GV - STA / S - C. Verschleierte Pietas mit erhobener Rechter und Weihrauchkästchen en face stehend, den Kopf nach links gewandt; zu ihren Füßen Altar. RIC 1127 var. C. 125. BMC 1523 var. 24,40g. Gutes Portrait, glatte, grünbraune Patina, fast vorzüglich/sehr schön. 


Concludo osservando che le caratteristiche fisiche, generali e di stile della moneta appaiono coerenti con i conî d'epoca. Il valore venale, visto lo stato di conservazione, è attorno ai 15 Euro.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
 

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Note:
(1) Traggo dal data base dell'ANS (American Numismatic Society) le caratteristiche fisiche dei sesterzi di Faustina madre.

Fonte Peso 
(g.) 
Diametro
(mm)
Asse di conio
(ore)
ANS1 23,60 31 12
ANS2 24,29 32 12
ANS3 28,19 34 12
ANS4 22,53 34 12
ANS5 27,73 34 5
ANS6 26,79 30 6
ANS7 23,39 30 12
ANS8 28,77 32 10
ANS9 26,37 33 6
ANS10 23,21 32 11
ANS11 21,34 29 12
Dalla tabella si evince che le caratteristiche fisiche della moneta di figura (20,5g, 31-36mm, 6H) sono compatibili con quelle dei conî d'epoca.
(2) La moneta fu battuta dopo la morte e la deificazione di Faustina (DIVA FAVSTINA), quindi dopo il 141 d.C.
(3) DIVA AVGusta FAVSTINA. Anna Galeria Faustina, nota come Faustina Maggiore (o Faustina madre o Faustina I), nacque a Roma nel 105 d. C., sotto il regno di Traiano. Era figlia di Annio Vero, uomo di rango consolare, prefetto di Roma. Avendo sposato Antonino Pio quando era ancora un privato cittadino, ricevette dal Senato il titolo di Augusta poco dopo la morte di Adriano (138 d. C.), quando Antonino fu insignito del titolo di Pio. Ella morì nel terzo anno di regno del marito, nel 141 d. C., all'età di 36 anni. Faustina Maggiore ebbe due figli e due figlie di cui la più famosa è Faustina Minore che andò sposa a Marco Aurelio, cugino di 1° grado (v. albero genealogico). Antonino Pio dedicò grande venerazione alla memoria della moglie. Ne fa fede la vasta monetazione commemorativa in suo nome che si spiega però, non solo con l'affetto del sovrano per la consorte, ma anche con il disegno politico di rafforzare, nella mente dei suoi contemporanei, l'idea dell'eternità dell'Impero attraverso le persone degli Augusti e delle Auguste, regnanti da vivi e divinizzati da morti. Nelle monete viene di solito ritratta con lo chignon sopra la nuca, a differenza della figlia Faustina Minore che portava lo chignon dietro alla testa (v. immagine).
(4) PIETAS AVGusti. Il Mattingly fornisce la seguente spiegazione degli onori conferiti a Faustina Madre dopo la sua scomparsa: da un lato la "Pietas" di Antonino, il naturale affetto verso la consorte defunta e il suo disdegno per i pettegolezzi circolati su di lei quando era viva, ma dall'altra il disegno politico di consolidare il potere di Roma sottolineandone l'Eternità attraverso le persone dei suoi saggi imperatori e imperatrici.
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