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26.12.2007
Egregio
professore Le invio le immagini di un sesterzio di Vespasiano Peso gr. 22,9; diam 34 mm; bordo circa 3mm; asse ore 6.00; metallo giallo sotto patina non uniforme e a tratti bruno verdastra. E’ stato acquistato ad un convegno. Le chiedevo un parere su alcuni particolari: Le chiedevo un parere sull'autenticità ed un eventuale valore venale, oltre all'origine del scritta al rovescio grazie URL: WWW.MONETAROMANA.IT Si autorizza l'uso dell'immagine. La ringrazio anticipatamente |
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Roma, 29.12.2007
Egregio
Lettore, di seguito trascrivo i dati significativi pertinenti alla sua moneta: Descrizione
sommaria: D. IMP CAES VESPASIAN AVG P
M TR P P P COS 3. Vespasiano, testa laureata a destra.
La ricerca nel web di monete di tipologia simile a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto
cordiale. ------------------------------- Note: (1) Il sesterzio di figura era di oricalco, di qui il suo colore giallo. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei sesterzi della tipologia di figura ricavate dai link di cui sopra, dal data base dell'ANS e dal manuale BMC:
(2) La moneta viene datata sulla base del terzo consolato (COS III) conferito a Vespasiano nel 71. (3) IMPerator CAESar VESPASIANus AVGustus Pontifex Maximus TRibunicia Potestate Pater Patriae COnSul III. Si noterà come il titolo di "imperator", indicativo del comando militare, sia utilizzato come praenomen da tutti i sovrani della famiglia flavia. Il titolo dinastico di Caesar viene dai Flavi mutuato dalla famiglia Giulio-Claudia. Una breve sintesi storica di Vespasiano viene tracciata nel sito: http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v19/gb/monnaiesgb58e1.html?depart=196&nbfic=2014. Una biografia più estesa è disponibili nel sito http://it.wikipedia.org/wiki/Vespasiano. (4) Sul rovescio della moneta la corona civica (di quercia), con inscritta la leggenda "il Senato e il Popolo di Roma (quale riconoscimento) per aver salvato dei cittadini" (SPQR/OB/CIVes SERvatos). Riprendo dal sito di Lacus Curtius alcune note storiche riguardanti la corona civica. Per importanza, seconda onorificenza al merito della repubblica romana (la prima essendo la "corona obsidionalis" o d'assedio, destinata al generale che avesse liberato una città dall'assedio), poteva essere concessa a chi in battaglia avesse salvato la vita ad un commilitone, ne avesse soppresso l'avversario e non fosse successivamente indietreggiato di fronte al nemico; con il vincolo tuttavia che la persona salvata avesse reso pubblica testimonianza dell'accaduto e quindi implicitamente ammesso di essersi fatto sopraffare dal nemico. All'origine, una volta accertati i fatti da parte dell'autorità costituita, era la stessa persona salvata a porgere la corona al proprio salvatore; durante l'impero era invece l'imperatore oppure un suo delegato a farlo. La corona conferiva particolari privilegi a chi la indossava: un posto gli era riservato, accanto a quello dei senatori, negli spettacoli pubblici; la gente doveva alzarsi in piedi al suo ingresso; il titolare era liberato da pubblici gravami e con lui lo erano il padre ed il nonno paterno. Il salvato aveva nei confronti del salvatore obblighi di devozione filiale. Poi, con il tempo, la corona civica fu concessa, in maniera più estensiva, per ragioni diverse, ad esempio fu proposta per Cicerone per aver sventato la congiura di Catalina. Con l'impero fu concessa dal Senato agli Augusti in quanto salvatori del popolo (ob cives servatos). La corona civica aveva fatto il suo ingresso nella monetazione già nel periodo repubblicano; si veda, ad esempio:
Quanto alla moneta di figura, essa evidenzia il desiderio di Vespasiano di conferire legittimità al proprio potere attraverso il riconoscimento da parte del Senato del suo agire nell'esclusivo interesse del popolo, non potendo diversamente vantare la discendenza dalla famiglia Giulio-Claudia e quindi da Augusto. |
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