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Constanzo II e la FEL TEMP REPARATIO
pagina revisionata il 25.5.2005
14.8.2003
Queste due monete mi sono state regalate da mio nonno. la piu' piccola ha un dm. di 19/21 mm ed è molto leggera. Non sono in materiale ferro-magnetico. Grazie e saluti
 fig. 1
Roma, 23.9.2003
Egregio Lettore
di seguito le fornisco la descrizione della moneta di figura, con la convenzione di indicare in colore rosso le parti scomparse della leggenda:
D. Busto drappeggiato e corazzato di Costanzo II,1 con la testa coronata da un diadema di perle. 
DNCONSTAN     TIVSPFAVG2. A o D nel campo dietro la testa.

R. Soldato elmato volto a sinistra, imbraccia uno scudo con il braccio sinistro mentre trafigge con una lancia un cavaliere caduto, scudo a terra a destra. Il cavaliere indossa un pileo e cade in avanti abbracciando il collo del cavallo.
FELTEMP   RE - PARATIO3. 4

La classificazione della moneta si presenta alquanto problematica a causa del cattivo stato di conservazione che impedisce di determinare con certezza se:
  • la lettera posta dietro la testa del sovrano sia una "A" o una "D";
  • la lettera che precede la Q nel marchio di zecca sia effettivamente una R
  • dopo la Q vi sia un'altra lettera
  • le due lettere mancanti della leggenda del rovescio siano effettivamente staccate da un trattino dal resto della parola.
Nell'ipotesi che la leggenda del rovescio e il marchio di zecca fossero all'origine quelli sopra indicati, ci troveremmo di fronte ad Æ 3 prodotto dalla 4a officina della zecca di Roma e la classificazione potrebbe essere:
  • RIC 254, se la lettera dietro la testa del sovrano sia da interpretarsi come una A;
  • RIC 263, se la lettera dietro la testa del sovrano sia invece da interpretarsi come una  D.
Io sarei più propenso a leggere una A nel campo del dritto ma, a complicare il tutto, una nota in calce a RIC 254 avverte che l'esistenza della moneta deve essere dimostrata, il che farebbe propendere per RIC 263 che è una moneta definita con indice di rarità "R" (v. significato), inteso come rappresentativo della frequenza di ritrovamento della moneta nei rinvenimenti archeologici piuttosto che come indice di disponibilità della moneta nel mercato numismatico).

Entrambe le RIC sopra citate furono coniate tra il 353 e il 355 d.C., quando Costanzo era unico sovrano di tutto l'impero.

Sebbene non mi sia stato possibile reperire in rete esemplari RIC 254 o 263, sono disponibili molte monete della tipologia del "Cavaliere disarcionato". In particolare, oltre al sito di Dough Smith, citato nella nota 3, i seguenti:

http://www.wildwinds.com/coins/sear/s4010.html
http://www.wildwinds.com/coins/ric/constantius_II/_aquileia_RIC_viii_199.jpg
http://www.dirtyoldcoins.com/chitlins/id/const2.htm
http://www.dirtyoldcoins.com/chitlins/id/constan2/cs2050.jpg

Ad ogni modo entrando nei siti di msn, google, alltheweb, con le leggende del dritto e del rovescio della moneta di figura, è possibile trovare campioni di questa tipologia monetale.

Concludo osservando che sarebbe stato di aiuto conoscere il peso della sua moneta per la quale non ho riserve da esprimere.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
 

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Note:
(1)Costantino II, Costante e Costanzo II divennero Augusti il 9 settembre del 337, circa quattro mesi dopo la morte del loro padre, Costantino il Grande. Insieme si divisero l'impero, Costanzo II governò in Oriente ed Egitto,  Constante in  Africa, Italia e Illyricum, Costantino II in Ispagna, Gallia e Britannia. Nel 340 Costantino II invase improvvisamente i territori di Costante ma l'impresa fallì e perì in battaglia. Costante rimase quindi unico Augusto d'Occidente fino a che cadde vittima nel 350 di un complotto militare organizzato da Magnenzio. La rivolta di Magnenzio durò sino al 353 quando, avuta la peggio nella guerra contro Costanzo II, piuttosto che arrendersi, l'usurpatore preferì il suicidio. A quel punto Costanzo rimase unico sovrano dell'impero romano sino al 3 novembre del 361 quando anch'egli morì per cause naturali mentre si stava muovendo per reprimere la rivolta di Giuliano l'Apostata (v. altra corrispondenza con i lettori).
(2)Dominvs Noster CONSTAN TIVS Pivs Felix AVGvstvs.
(3)Mentre il significato della leggenda allusiva del "ritorno dei tempi felici" (forse quelli in cui Roma riusciva ancora a mantenere l'ordine interno  e a proteggere la popolazione dalle invasioni) è trasparente, non del tutto certa è l'espansione della leggenda, FELix TEMPorvm   REPARATIO oppure FELicium TEMPorum REPARATIO oppure FELicis TEMPoris REPARATIO.
Sulle FEL TEMP REPARATIO (in breve, FTR) ha scritto un interessante articolo Dough Smith (v. http://dougsmith.ancients.info/ftr.html) da cui attingerò per la breve sintesi che segue. La riforma monetaria del 348 di Costante e Costanzo II portò in circolazione tre nominali in bronzo argentato, nei seguenti tipi, tutti caratterizzati dalla leggenda del rovescio FTR:

Nominali Tipi
maggiore (biglione - argento al 3%) - grande AE2 "Cavaliere disarcionato" (tema del rovescio preferito da Costanzo II)
"Galea pilotata dalla Vittoria" (tema del rovescio preferito da Costante perché verosimilmente onorava lo sbarco di Costante in Britannia nel 342)
intermedio - piccolo AE2 - busti a sinistra "Barbaro portato fuori dalla capanna" (tema del rovescio preferito da Costante forse per esaltare il tema della ricolonizzazione dei territori conquistati) 
"Sovrano con due prigionieri" (tema del rovescio preferito da Costanzo II)
minore - AE3 "La Fenice"
Con la morte di Costante, il "Cavaliere disarcionato" rimase l'unico tipo degli FTR in circolazione. Durante i suoi 13 anni di vita, il "Cavaliere disarcionato" subì molte modifiche in peso e dimensioni. Le prime monete erano quelle che i collezionisti definiscono AE2 in quanto  misuravano 21÷23 mm di diametro; le ultime emissioni scesero a 16 mm, nemmeno qualificabili come AE3. Spesso queste ultime monetine sono dette AE3/AE4 per indicare che si collocano nella fascia di confine tra AE3 e AE4. Anche il peso progressivamente scemò così come il contenuto, in partenza già basso, d'argento.
Il "Cavaliere disarcionato" fu coniato grosso modo in quattro varianti. Tutte avevano in comune la presenza di un cavaliere ferito a morte da una lancia La prima mostra il cavaliere in ginocchio a terra dinanzi al cavallo.La seconda lo mostra seduto a terra davanti al cavallo.La terza lo vede ancora in arcioni ma con il braccio e la testa protesi all’indietro verso l'aggressore. L'ultima, che è quella pertinente alla moneta di figura, lo vede schiantarsi a terra abbracciato al collo del del cavallo.
Come giustamente osserva Dough Smith il "Cavaliere disarcionato" è una tipica moneta da collezione perché soddisfa tre criteri:
  • Economicità, in quanto nessuna moneta del "Cavaliere disarcionato" sarebbe terribilmente costosa; si andrebbe dagli esemplari peggiori a meno di un dollaro per arrivare a quelli veramente perfetti al costo di  100$. 
  • Varietà, in quanto all'interno di ciascuna delle quattro tipologie sopra illustrate, si possono osservare numerose varianti atte a soddisfare le pignolerie del collezionista specializzato.
  • Espandibilità, perché partendo dal "Cavaliere disarcionato" ci si può allargare a tutti i temi della FEL TEMP REPARATIO e poi a tutte le monete d' epoca costantiniana.
(4) è il marchio di zecca (v. RQ in esergo, ove "R" sta per Roma e "Q" per 4a officina) mentre G a sinistra nel campo è l'identificativo della serie monetale.
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