Roma, 26.5.2008
Egregio
Lettore,
di seguito
trascrivo i dati significativi pertinenti alla sua
moneta:
Bigato1, zecca di Roma, 194-190 a. C.2, Crawford
136/1 (pag. 212), Sydenham
326 (pag. 36), indice
di rarità "(4)".
Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. Testa elmata di Roma a destra;
dietro .3 Bordo perlinato.
R. Luna in
biga4 a destra con cavalli impennati;
sopra .5 Bordo lineare.
La ricerca
nel web di monete di tipologia identica a quella di
figura ha prodotto i seguenti risultati:
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=175654&AucID=223&Lot=413
Numismatica Ars Classica > Auction 40 Auction
date: May 16th, 2007 Lot number: 413 Price
realized: 625 CHF (approx. 513 U.S. Dollars as of
the auction date) Lot description: Roman Republic
Struck Coinage The mint is Roma unless otherwise
stated No.: 413 Estimate: CHF 300 d=21 mm An. or
Au. Denarius circa 194-190, AR 3.76 g. Helmeted
head of Roma r.; behind, X. Rev. Luna in prancing
biga r.; above, AV ligate. Below, ROMA in linear
frame. B. Aurelia 1. Sydenham 326. Crawford 136/1.
Rare. Lightly toned and extremely fine.
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=144989&AucID=174&Lot=644
Münzen & Medaillen Deutschland GmbH >
Auction 19 Auction date: May 16th, 2006 Lot
number: 644 Price realized: 230 EUR (approx. 296
U.S. Dollars as of the auction date) Lot
description: RöMISCHE MüNZEN Sammlung GIBBONI –
Münzen der Römischen Republik mit wichtigen Serien
geprägterBronzemünzen vor ca. 150 v. Chr.
EMISSIONEN MIT BEIZEICHEN, MONOGRAMMEN ODER
MüNZMEISTERNAMEN No.: 644 Schätzpreis/Estimate:
EUR 250.- d=19 mm AN oder AV, 194-190. Denar.
Romakopf. Rv. ROMA in einem Linienrechteck; Luna
im langen Gewand, Mondsichel auf dem Kopf, eine
Biga im Galopp n. r. führend; oben ***. 3,93 g.
Cr. 136/1. Syd. 326. Selten. überprägungsspuren
auf dem Rv.Vorzüglich Aus Auktion H. H.
Kricheldorf Nachf., Freiburg i. Br. 46 (Stuttgart
1998), 90.
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=140527&AucID=167&Lot=224
Numismatica Ars Classica > Auction 33 Auction
date: April 6th, 2006 Lot number: 224 Price
realized: 200 CHF (approx. 155 U.S. Dollars as of
the auction date) Lot description: The Roman
Republic An. or Au. No.: 224 Estimate: CHF 250
d=20 mm An. or Au. Denarius circa 194-190, AR 3.86
g. Helmeted head of Roma r.; behind, X. Rev. Luna
in prancing biga r.; above, AV ligate. Below, ROMA
in linear frame. FFC 182. B. Aurelia 1. Sydenham
326. Crawford 136/1. Lightly toned and about
extremely fine.
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=98672&AucID=105&Lot=288
Numismatica Ars Classica > Auction 29 Auction
date: May 11th, 2005 Lot number: 288 Price
realized: 400 CHF (approx. 332 U.S. Dollars as of
the auction date) Lot description: The Roman
Republic No.: 288 Schätzwert/Estimation: CHF 500.-
d=18 mm Denarius circa 194-190, AR 3.92 g.
Helmeted head of Roma r.; behind, X. Rev. Luna in
biga r. with prancing horses; above, AV ligate and
below ROMA in linear frame. FFC 182. B. Aurelia 1.
Syd. 326. Cr. 136/1. Scarce. Lightly toned and
about extremely fine Ex NAC sale I, 1999, 1384.
- http://www.wildwinds.com/coins/rsc/aurelia/aurelia1.jpg
Roman Republic - AV 194-190 B.C. AR Denarius.
3.698 grams. Obverse: Helmeted head of Roma r.;
behind, X. Reverse: Luna in biga r., with horses
prancing; above, AV; in linear frame, ROMA. RRC
326. Crawford 136/1. Extremely Fine of beautiful
metal. RARE! Currently $200.00 Aug-07-01.
- http://ancientcoinscatalog.narod.ru/crawford/page2/page2.htm
An. or Au. Denarius circa 194-190, AR 3.86 g.
Helmeted head of Roma r.; behind, X. Rev. Luna in
prancing biga r.; above, AV ligate. Below, ROMA in
linear frame. FFC 182. B. Aurelia 1. Sydenham 326.
Crawford 136/1. 155 U.S.
Veniamo ora
alla questione dell'autenticità. Come già osservato in
nota (1), la moneta ha
caratteristiche fisiche (peso e diametro) compatibili
con il bigato d'epoca, tuttavia l'aspetto esteriore
della moneta presenta le seguenti criticità:
- un
segno evidente di giuntura (seam in inglese) al
centro del taglio (edge);
- forma
rotonda del taglio;
- vistoso
residuo di colame (sprue) sul bordo esterno della
moneta (rim);
- tipo
del rovescio più lisciato rispetto al tipo del
dritto;
- segmento
di incerta origine e funzione che unisce uno dei
raggi inferiori al cerchio della ruota, assente
nei conî originali.
Poiché la
presenza congiunta su una moneta dei segni di cui ai
punti a e c precedenti viene di solito considerata con
sospetto (si veda, ad esempio, quanto riferisce il
sito http://www.artsandcoins.com/FakesPage1.html),
ho
ritenuto opportuno investire della questione i forum
di numismatica "http://www.lamoneta.it/"
e "moneta-L" di Yahoo, cosa che ha comportato il
ritardo di una settimana nella conclusione
dell'inchiesta. Purtroppo i pareri che ho ricevuto non
sono convergenti, come si evince dai dettagli
riportati nella nota (6). Io
sono dell'opinione che la moneta sia probabilmente non
autentica, anche se ammetto che, per un parere
professionale, sarebbe necessario un esame
ravvicinato, possibilmente con una lente di
ingrandimento.
Un saluto
cordiale.
Giulio De
Florio
-------------------------------
Note:
(1) Come riferisce http://it.wikipedia.org/wiki/Bigato,
"bigato" (latino bigatus, pl. bigati) è il nome
usato da autori latini per indicare quei denari che
avevano come tipo del rovescio una biga. Raccolgo in
tabella le caratteristiche fisiche dei bigati della
tipologia di figura tratti dai link
di cui sopra:
Riferimenti |
Peso (g.) |
Diametro (mm) |
Link1 |
3,76 |
21 |
Link2 |
3,93 |
19 |
Link3 |
3,86 |
20 |
Link4 |
3,92 |
18 |
Link5 |
3,70 |
- |
Link6 |
3,86 |
- |
Dalla tabella
si evince che le caratteristiche fisiche della moneta
comunicate dal lettore (19 mm, 3,87g, 1h) sono
comparabili con quelle dei conî d'epoca.
(2) Secondo uno studio della dottoressa Rosa
Maria Nicolai della terza università di Roma,
pubblicato on line all'indirizzo http://www.monetaecivilta.it/denario_repubblicano/considerazioni.pdf,
la moneta potrebbe essere stata battuta quattro anni
prima di quanto ipotizzato dal Crawford e dunque nel
periodo 200-196 a. C. E' singolare notare, secondo quanto si
rileva dallo studio, che il bigato di figura è ancora
presente in alcuni ripostigli della seconda metà del
primo secolo, dunque a 150 anni dalla sua ipotizzata
coniazione.
(3) X è il segno del valore (un denario=10
assi).
(4) Riferisce il Crawford che il tipo della
Luna in biga affiancò quello dei Dioscuri dalla prima
decade del secondo secolo sino al 170 circa quando il
denario cessò di essere battuto. Al ritorno sulla
scena del denario nel 157 ritroviamo i Dioscuri come
tipo del rovescio mentre la Luna in biga è soppiantata
dalla Vittoria in biga a simboleggiare il predominio
romano sul Mediterraneo dopo la battaglia di Pydna.
Secondo il
Crawford non è disponibile una spiegazione
soddisfacente per l'adozione della Luna come tipo del
rovescio sebbene si sostenga che la città di Roma
fosse sotto la tutela della Luna e che Luna fosse
associata ai Dioscuri nello specchio di Preneste e si
riconosca che un tempio dedicato a Luna fosse presente
dal 182. Quanto all'identificazione dell'auriga con
Luna piuttosto che con Diana, il Crawford osserva che
le due dee si identificano tra loro nella monetazione
di Giulia Domna anche se la prima delle due si
distingue dall'altra proprio perché reca, come segno
distintivo, la falce di luna sulla testa.
(5) La sigla sta per AV o AN. Riferisce
lo studio di cui alla nota (2),
che "il Crawford non riconosce alcun nome nella sigla
sul R., mentre il Babelon attribuiva la serie alla
gens Aurelia.
La lettura
delle lettere potrebbe riportarci a un Aurelius, a un
Annius o a un Antonius e negli anni a cavallo tra il
III e il II sec. a.C. sembra più probabile un
riferimento agli Aurelii che nel 200 a.C. annoverano
un console. C. Aurelius Cotta, il cui esercito, al
comando del pretore M. Furius, aveva represso la prima
sollevazione dei Celti, guidati da Amilcare dopo la
sconfitta dei Cartaginesi, se così fosse il monetiere
potrebbe essere il L. Aurelius quaestor nel 196 a.C.
La sigla
compare però sul R. di una serie di didracme tarantine
dell'ultima fase e, se si trattava semplicemente di
una sigla di zecca, la lettura delle vicende di questi
denari a leggenda AV potrebbe essere completamente
diversa e ci riporterebbe alla zecca di Taranto per la
loro coniazione. A sciogliere il dubbio potrebbe
essere l'analisi metallografica di un campione
significativo delle due serie."
(6) I pareri ricevuti sulla questione sono
di seguito riassunti:
- La
superficie delle due facce della moneta non è
liscia ma "vescicata". L'usura non è uniforme ed i
graffi sul dritto sembrano fatti apposta. Nel
rovescio le zampe dei cavalli sembrano troppo
spesse, il che si adatterebbe all'ipotesi di una
copia "cast". Bah, una moneta così non la
comprerei. Comunque è fatta molto bene. [Parere di
un collezionista].
- ...
Riguardo al denario da Lei proposto, non sarei
così certo che sia falso. Chiaramente la moneta
andrebbe visionata di persona, meglio con un
microscopio. Le giunture sul bordo che ho visto in
alcune monete sandwich sono diverse e l'immagine
postata sembra buona. Certo che falsi ottenuti per
microfusione sono in grado di ricreare delle
effigi perfettamente convincenti e questo potrebbe
essere il caso. Se io avessi in mano la moneta
andrei a cercare segni "certi " di circolazione,
segnetti o sfrisetti osservabili a
microscopio. [Forum "lamoneta].
- L'unica
cosa un po' strana mi pare quella "tripla
immagine" nella prima foto del bordo, mentre il
codolo residuo alla fusione del tondello non è per
niente strano. Al diritto io ci vedo piuttosto dei
graffi da pulitura energica, e semmai delle
chiazze nerastre che fanno pensare a rame
emergente: ti pare suberato? è rame quello che si
vede? A me non sembra un fuso. [Forum
"lamoneta].
- ..
Secondo me è buono. [Forum "lamoneta].
- Ritengo
corretta la tua valutazione [Forum "Moneta-L"].
- Credo
di aver avuto un denario così. Fu giudicato falso
da ... e da me, ritengo che le due facce siano
state riprodotte per galvanoplastica da un
originale sincero e poi incollate insieme con
un’amalgama a bassa temperatura di fusione. Sto
cercando di esaminare con lo XRD (difrattometro a
raggi X) il dritto e il bordo. Penso che dritto e
rovescio siano di argento quasi puro e che il
bordo mostrerà la presenza di stagno (la solita
lega per saldatura argento/rame). Ad ogni modo la
mia presenta le caratteristiche della tua, dritto
e rovescio di argento bianco e bordo grigiastro.
Mia moglie la descrive come “la moneta incollata".
[Risposta privata dal Forum "Moneta-L"].
- Non
penso sia possibile pervenire a conclusioni
definitive sulla base della sola immagine. La
giuntura sul bordo è forse un problema, ma non
corre completamente attorno al taglio ed è forse
il residuo della fusione del tondello vergine. La
moneta non può essere condannata su questa base e
la maggior parte dei falsi moderni di ultima
generazione provenienti dalla Bulgaria non
mostrano alcuna traccia di giuntura. Per
quanto concerne la forma del taglio, rotondo
e non tagliato di netto, non capisco che vuoi
dire. La maggior parte dei denari antichi
presentano un taglio piuttosto rotondo senza
traccia di colame derivante dal processo iniziale
di formazione del tondello, solo una percentuale
minima ne possiede uno. Compare sul taglio una
resezione che potrebbe essere il punto di
rimozione di un grosso colame (il che indicherebbe
un falso) oppure la rimozione di una montatura
applicata ad una moneta genuina utilizzata in
gioielleria. Sospetto però che la moneta sia una
copia ottenuta per fusione per altri motivi, il
più importante dei quali sono quelle che appaiono
come due pseudo crepe del tondello, crepe che
all’esterno si presentano come intrappolate nella
fusione ma prive della struttura interna delle
crepe [insomma nella moneta originale ci sarebbero
state delle crepe che nella copia non
risulterebbero riprodotte alla perfezione;
N.d.R.]. Ne vedo una sotto lo zoccolo del cavallo
che sta davanti ed un’altra appena sotto,
leggermente alla destra del centro della M di
ROMA. Moneta alla mano, questi dettagli potrebbero
essere chiariti con certezza ma non sulla base
dell’immagine. [Risposta di Robert Kokotailo,
moderatore del Forum "Moneta-L"].
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