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Denario di L. Rubrius Dossenus, Giunone e la "tensa"
25.9.2008
Buon giorno sig. De Florio
Le invio in allegato le foto della moneta, qui di seguito descritta, di cui chiedo la sua cortese consulenza
Materiale: Argento
-Peso gr. 3,7
-Diametro massimo: mm. 15,0
-Diametro minimo: mm. 15,6
-Spessore Max: mm. 2,6
-Colore: Argento, con zone scure di ossidazione prevalenti sul rovescio
-Magnetica: NO
-Asse di conio: ore 12 ovvero 0°
Lo scrivente autorizza il destinatario all'uso incondizionato delle foto allegate
L'indirizzo mail del destinatario è stato tratto dal sito internet www.monetaromana.it
La saluto cordialmente e resto in attesa della sua risposta
Grazie
7.10.2008
In riferimento alla mia mail del 25-9-08, in cui chiedevo la sua consulenza, nel frattempo ho riflettuto e pensando che la moneta fosse un denario suberato ho fatto i calcoli in base al volume e al peso specifico dei materiali possibili quali le leghe di rame. Il risultato della calcolazione mi indica prepotentemente che la moneta è in argento, come da me precedentemente dichiarato, in considerazione al peso specifico dell'argento di 10,49.
Le scrivo solo ed esclusivamente per dare conforto alla mia dichiarazione originale
Cordiali saluti e resto in attesa di leggerla.
fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 9.10.2008
Egregio Lettore,
di seguito riporto i dati significativi pertinenti alla moneta:

AR Denario1, zecca di Roma, 87 a. C.2, Crawford 348/2 (pag. 362), Sydenham 706 (pag. 109), indice di rarità "(2)".

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. Testa di Giunone a destra, che indossa un diadema e un velo; scettro sulla spalla; dietro DOS3 a scendere. Bordo perlinato.
R. Quadriga trionfale a destra con pannello laterale decorato con aquila sul fulmine; sopra, Vittoria con corona4; in esergo L. RVBRI5. Bordo perlinato.

La ricerca nel web di monete di tipologia identica a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:

  1. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=175691&AucID=223&Lot=450 Numismatica Ars Classica > Auction 40 Auction date: 16 May 2007 Lot number: 450 Price realized: 750 CHF (approx. 616 U.S. Dollars as of the auction date) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Roman Republic Struck Coinage The mint is Roma unless otherwise stated No.: 450 Estimate: CHF 400 d=18 mm L. Rubrius Dossenus. Denarius 87, AR 3.90 g. Veiled and diademed head of Juno r., with sceptre on l. shoulder; behind, DOS. Rev. Triumphal chariot with side panel decorated with eagle; above, Victory flying r. In exergue, L RVBRI. B. Rubria 2. Sydenham 706. Crawford 348/2. Toned and extremely fine.
  2. http://ettuantiquities.com/images/republic-15d.jpg L. Rubrius Dossenus, 87 BC, AR (silver) Denarius, 3.51 gm, RSC-Rubria-2 obv.:  Veiled head of Juno right, scepter and "DOS" behind. rev.:  Triumphal chariot right, small Victory standing on it, "L. RVBRI" in exergue. note:  Smallish flan crowds devices a bit but well centered strike. Nice old collection toning. $75.00.
  3. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=175068&AucID=221&Lot=4439 Dr. Busso Peus Nachfolger > Auction 392 Auction date: 4 May 2007 Lot number: 4439 Price realized: 215 EUR (approx. 292 U.S. Dollars as of the auction date) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: RÖMISCHE MÜNZEN (ROMAN COINS) ->Republikanische Prägungen ->Republikanische Prägungen 4439. L. Rubrius Dossenus.. Denar 87 v. Chr. Kopf der Juno / Triumphquadriga. Cr. 348, 2; Syd. 706. 3.92 g. Fein getönt Sehr schön Schätzung (estimation): 150,-- EUR.
  4. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=139416&AucID=166&Lot=6405 Fritz Rudolf Künker Münzenhandlung > Auction 111 Auction date: 18 March 2006 Lot number: 6405 Price realized: 310 EUR (approx. 377 U.S. Dollars as of the auction date) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: RÖMISCHE MÜNZEN (ROMAN COINS) MÜNZEN DER RÖMISCHEN REPUBLIK AR-Denar, 87 v. Chr., Rom, L. Rubrius Dossenus; 3,89 g. Junokopf r. mit Schleier und Diadem, über der Schulter Zepter//Triumphalquadriga r., darüber fliegt Victoria r. mit Kranz. Bab. 2; BMC 2452; Crawf. 348/2; Syd. 706. Attraktives Exemplar mit feiner Patina, sehr schön + Die Triumphalquadriga und die Victoria auf dem Revers dürften sich auf einen von den Optimaten erhofften Sieg über Marius beziehen. Es blieb bei der Hoffnung - Marius eroberte Rom und übte blutige Rache an den Anhängern Sullas. Estimate: 200 EUR.
Concludo osservando che la valutazione a distanza sulla base di immagini piuttosto scadenti non consente di stabilire se la moneta sia autentica o piuttosto un suberato. Il suo valore venale è valutabile in pochi euro.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
 

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Note:
(1) Denario (argento). Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei denari della tipologia di figura  tratte dai link di cui sopra e dal sito dell'ANS

Riferimenti Peso (g.)  Diametro (mm) Asse di conio (h)
Link1 3,90 18 -
Link2 3,51 - -
Link3 3,92 - -
Link4 3,89 - 1
ANS1 2,37 17 11
ANS2 3,78 16 12
ANS3 3,57 - 6
ANS4 3,69 - 8
ANS5 3,86 - 3
ANS6 4,13 - 10
ANS7 4,20 - 2
Dalla tabella si evince che le caratteristiche fisiche del denario di figura (3,7g, 15-15,6mm, 12h) rientrano nei margini di variabilità dei conî autentici d'epoca. Tuttavia la superficie del tondello presenta irregolarità  la cui natura andrebbe indagata a vista almeno mediante una lente (in particolare mi riferisco all'areola posta alla sinistra della V nell'esergo). I calcoli basati sulla diversità di peso specifico tra rame e argento (ma come escludere che il tondello sia di piombo?) sono assai fallaci dal momento che il tondello non è esattamente cilindrico e dunque il volume è difficilmente determinabile.
(2) La monetazione dell'87 di Rubrio Dosseno comprendeva:
  • un denario con, al dritto, la testa di Giove con scettro e, al rovescio, la quadriga trionfale con pannello decorato con il fulmine; sopra il carro Vittoria con corona - v. esempio;
  • il denario di figura con, al dritto, la testa di Giunone con scettro e, al rovescio, la quadriga trionfale con pannello decorato con aquila su un fulmine e sopra Vittoria con corona - v. esempio;
  • un denario con, al dritto,  busto di Minerva elmata indossante aegis e, al rovescio, la quadriga trionfale con pannello decorato con aquila su un fulmine e sopra Vittoria con ali spiegate in biga - v. esempio;
  • un quinario con, al dritto, la testa di Nettuno con tridente e, al rovescio, Vittoria in piedi che sorregge corona e palma; di fronte altare con serpente attorcigliato - v. esempio;
  • un asse di tipo classico - v. esempio;
  • un altro asse con, al dritto, teste gianiformi di Ercole e Mercurio e, al rovescio, prua che sporge da un piccolo tempio contenente all'interno un altare - v. esempio;
  • un quadrante con, al dritto, la testa di Ercole e, al rovescio, prua. 
(3) DOSsenus, iniziali del monetiere Lucius Rubrius Dossenus, non altrimenti noto nella storia romana. Non si hanno certezze sulla sua militanza politica. La sua possibile connessione con Minturno  potrebbe essere utilizzata a sostegno dell'argomento che egli fosse un seguace di Mario (v. link - nota 214). La monetazione di Dosseno va inquadrata in un periodo molto difficile e complicato della storia politica romana. Basti dire che:
  • Il periodo a partire dal 90 aveva visto il deflagrare della guerra sociale; gli Italici, dall'Umbria alla Puglia, dalla Campania alla Calabria, si erano ribellati al potere di Roma e uniti nella confederazione italica. I ribelli avevano anche cercato un'alleanza con il re del Ponto Mitridate VI che in Asia Minore aveva iniziato una guerra contro Roma. La ribellione era stata per larga parte domata solo nell'88. Per evitare l'estendersi della rivolta il console Giulio Cesare alla fine del 90 aveva promosso la lex Julia con la quale veniva concesso il diritto di cittadinanza alle comunità italiche che non si erano ribellate.
  • Nel contrasto tra Mario e Silla per l'affidamento del comando della guerra contro Mitridate era prevalso Silla (88), sicché Mario era stato costretto a fuggire in Africa. Ma ne era tornato ben presto e, mentre Silla era in guerra (87), si era alleato con Cinna, aveva occupato Roma e fatto strage degli avversari politici.
  • Con la fine della guerra sociale e l'inizio della rivolta in Oriente a Roma era scoppiata  una fortissima crisi economica, una grande quantità di persone si era trovata indebitata e i creditori erano irremovibili poiché l'ordine equestre aveva molto perduto in conseguenza dell'attacco ad oriente. Inoltre gli italici erano scontenti perché i diritti di cittadinanza loro concessi trovavano un limite nei criteri adottati per le votazioni. I veterani di Mario a loro volta erano scontenti per la mancata assegnazione delle terre loro promesse (v. link).
(4) L'interpretazione del tipo del rovescio è controversa: 
  • Tradizionalmente si riteneva che il rovescio di figura [un carro trainato da quattro cavalli che trasportava le immagini degli dei (in latino, tensa)] rappresentasse simbolicamente la processione che si teneva in occasione dei Ludi Circenses. Il Crawford ha contestato però questa interpretazione rilevando l'assenza di alcuni elementi strutturali della processione come i "patrimi" e i "matrimi" ("coloro che hanno vivente il padre" e, rispettivamente, "la madre") che avevano il compito di reggere le redini del carro; inoltre l'interpretazione non spiega le motivazioni alla base della scelta di rappresentare i Ludi Circenses.
  • Rileva il Crawford che il denario con la testa di Giunone è comunque in stretta connessione con Giove, se è vero che nel pannello del carro è rappresentata l'aquila sul fulmine, che la presenza della Vittoria indica che il carro è in realtà una quadriga trionfale, che il carro vuoto è allusivo del fatto che la vittoria è sperata ma non ancora conseguita e che l'associazione dei vari tipi con la Triade Capitolina (Giove, Giunone e Minerva) ben si adatta alla situazione politica incerta dell'87 con la lotta disperata contro Mario e i suoi seguaci. Nel quinario l'associazione tra Nettuno e la Vittoria alluderebbe alla vittoria attesa sia in mare che in terra. La presenza dell'altare nel quinario e negli assi sarebbe un'allusione ad Esculapio e, di qui, alla pestilenza che nell'87 devastò le file dell'esercito che si opponeva a Mario. Nessuna spiegazione convincente è disponibile per la presenza di Ercole e Mercurio nelle ultime due monete.
  • Wolfgang Haase e Hildegard Temporini nel libro "Aufstieg und Niedergang der römischen Welt: Geschichte und Kultur Roms im Spiegel der neueren Forschung", pubblicato da Walter de Gruyter, 1981

  • (v. link) sostengono una tesi analoga a quella del Crawford. "Nelle emissioni di L. Rubrius Dossenus dell'88 a. C. si deve forse vedere una nota sinistra, la vittoria nella brutale guerra civile. In tutte le monete un elemento comune, la Vittoria su una quadriga trionfale decorata con un'aquila e un fulmine. Tre sono i tipi del dritto, una testa laureata di Giove con lo scettro sulla spalla, una testa di Giunone e un busto di Minerva. Anche i denari di Cn. Blasio battuti nel 112/111 avevano invocato la triade Capitolina in un momento di crisi per lo stato romano, la nuova minaccia gallica e la sconfitta di Carbo a Noreia. Si credeva che la salvezza dello stato romano fosse inestricabilmente legata al culto capitolino. La tipologia dei denari di L. Rubrius Dossenus rappresenta una invocazione simile alla Triade Capitolina in un momento di crisi nazionale anche se in questa occasione il pericolo è rappresentato dalla sedizione domestica. Come nelle "Catilinarie" di Cicerone, Giove è invocato nei denari di L. Rubrius Dossenus per la salvezza della repubblica e delle sue istituzioni. L'immagine del trionfo si collega molto bene con la celebrazione del successo della causa di Mario. Parallelamente alla Triade Capitolina, i tipi di Dosseno invocano Nettuno attraverso il simbolismo della Vittoria; l'allusione è sia alla conquista di Ostia da parte di Mario, sia più generalmente alla protezione di Nettuno che ha aiutato Mario ad espatriare, lo ha salvato in Africa e lo ha riportato con successo a casa."
  • Michael Lovano, in una nota del suo libro, "The Age of Cinna" riferisce (v.  link) che i rovesci dei denari di Dosseno hanno suggerito agli studiosi due possibili interpretazioni: "o la vittoria sperata contro i Sanniti o, più probabilmente contro gli assedianti di Roma. Su di un'altra delle monete di Dosseno, i tipi della Vittoria e di Nettuno sono congiunti, suggerendo forse la speranza di un successo sul mare contro la flotta di Mario. La totalità della monetazione di Dosseno sembra porlo come l'ultimo monetiere prima della conquista di Roma da parte di Cinna e i suoi tipi coincidono con l'evidenza letteraria che ci racconta del panico superstizioso in cui la città precipitò in quel tempo.
(5) L. RVBRIus. La leggenda d'esergo va letta congiuntamente a quella del dritto per formare per intero il nome del monetiere, L. Rubrius Dossenus. 
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