Roma, 9.10.2008
Egregio
Lettore,
di seguito
riporto i dati significativi pertinenti alla moneta:
AR Denario1, zecca di Roma, 87 a. C.2, Crawford
348/2 (pag. 362), Sydenham
706 (pag. 109), indice
di rarità "(2)".
Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. Testa di
Giunone a destra, che indossa un diadema e un velo;
scettro sulla spalla; dietro DOS3
a scendere. Bordo perlinato.
R.
Quadriga trionfale a destra con pannello
laterale decorato con aquila sul fulmine;
sopra, Vittoria con corona4; in esergo L. RVBRI5. Bordo
perlinato.
La ricerca nel web
di monete di tipologia
identica a quella di figura ha
prodotto i seguenti risultati:
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=175691&AucID=223&Lot=450
Numismatica Ars Classica
> Auction 40 Auction
date: 16 May 2007 Lot
number: 450 Price realized:
750 CHF (approx. 616 U.S.
Dollars as of the auction
date) Note: Prices do not
include buyer's fees. Lot
description: Roman Republic
Struck Coinage The mint is
Roma unless otherwise stated
No.: 450 Estimate: CHF 400
d=18 mm L. Rubrius Dossenus.
Denarius 87, AR 3.90 g.
Veiled and diademed head of
Juno r., with sceptre on l.
shoulder; behind, DOS. Rev.
Triumphal chariot with side
panel decorated with eagle;
above, Victory flying r. In
exergue, L RVBRI. B. Rubria
2. Sydenham 706. Crawford
348/2. Toned and extremely
fine.
- http://ettuantiquities.com/images/republic-15d.jpg
L. Rubrius Dossenus, 87 BC,
AR (silver) Denarius, 3.51
gm, RSC-Rubria-2 obv.:
Veiled head of Juno right,
scepter and "DOS" behind.
rev.: Triumphal
chariot right, small Victory
standing on it, "L. RVBRI"
in exergue. note:
Smallish flan crowds devices
a bit but well centered
strike. Nice old collection
toning. $75.00.
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=175068&AucID=221&Lot=4439
Dr. Busso Peus Nachfolger
> Auction 392 Auction
date: 4 May 2007 Lot number:
4439 Price realized: 215 EUR
(approx. 292 U.S. Dollars as
of the auction date) Note:
Prices do not include
buyer's fees. Lot
description: RÖMISCHE MÜNZEN
(ROMAN COINS)
->Republikanische
Prägungen
->Republikanische
Prägungen 4439. L. Rubrius
Dossenus.. Denar 87 v. Chr.
Kopf der Juno /
Triumphquadriga. Cr. 348, 2;
Syd. 706. 3.92 g. Fein
getönt Sehr schön Schätzung
(estimation): 150,-- EUR.
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=139416&AucID=166&Lot=6405
Fritz Rudolf Künker
Münzenhandlung > Auction
111 Auction date: 18 March
2006 Lot number: 6405 Price
realized: 310 EUR (approx.
377 U.S. Dollars as of the
auction date) Note: Prices
do not include buyer's fees.
Lot description: RÖMISCHE
MÜNZEN (ROMAN COINS) MÜNZEN
DER RÖMISCHEN REPUBLIK
AR-Denar, 87 v. Chr., Rom,
L. Rubrius Dossenus; 3,89 g.
Junokopf r. mit Schleier und
Diadem, über der Schulter
Zepter//Triumphalquadriga
r., darüber fliegt Victoria
r. mit Kranz. Bab. 2; BMC
2452; Crawf. 348/2; Syd.
706. Attraktives Exemplar
mit feiner Patina, sehr
schön + Die
Triumphalquadriga und die
Victoria auf dem Revers
dürften sich auf einen von
den Optimaten erhofften Sieg
über Marius beziehen. Es
blieb bei der Hoffnung -
Marius eroberte Rom und übte
blutige Rache an den
Anhängern Sullas. Estimate:
200 EUR.
Concludo osservando
che la valutazione a distanza
sulla base di immagini piuttosto
scadenti non consente di
stabilire se la moneta sia
autentica o piuttosto un
suberato. Il suo valore venale è
valutabile in pochi euro.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
-------------------------------
Note:
(1) Denario
(argento). Raccolgo in tabella
le caratteristiche fisiche dei
denari della tipologia di
figura tratte dai link di cui sopra
e dal sito dell'ANS:
Riferimenti |
Peso
(g.) |
Diametro
(mm) |
Asse di
conio (h) |
Link1 |
3,90 |
18 |
- |
Link2 |
3,51 |
- |
- |
Link3 |
3,92 |
- |
- |
Link4 |
3,89 |
- |
1 |
ANS1 |
2,37 |
17 |
11 |
ANS2 |
3,78 |
16 |
12 |
ANS3 |
3,57 |
- |
6 |
ANS4 |
3,69 |
- |
8 |
ANS5 |
3,86 |
- |
3 |
ANS6 |
4,13 |
- |
10 |
ANS7 |
4,20 |
- |
2 |
Dalla tabella si
evince che le caratteristiche
fisiche del denario di figura
(3,7g, 15-15,6mm, 12h) rientrano
nei margini di variabilità dei
conî autentici d'epoca. Tuttavia
la superficie del tondello
presenta irregolarità la
cui natura andrebbe indagata a
vista almeno mediante una lente
(in particolare mi riferisco
all'areola posta alla sinistra
della V nell'esergo). I calcoli
basati sulla diversità di peso
specifico tra rame e argento (ma
come escludere che il tondello
sia di piombo?) sono assai
fallaci dal momento che il
tondello non è esattamente
cilindrico e dunque il volume è
difficilmente determinabile.
(2) La monetazione
dell'87 di Rubrio Dosseno
comprendeva:
- un denario con, al
dritto, la testa di Giove
con scettro e, al rovescio,
la quadriga trionfale con
pannello decorato con il
fulmine; sopra il carro
Vittoria con corona - v. esempio;
- il denario di
figura con, al dritto, la
testa di Giunone con scettro
e, al rovescio, la quadriga
trionfale con pannello
decorato con aquila su un
fulmine e sopra Vittoria con
corona - v. esempio;
- un denario con, al
dritto, busto di
Minerva elmata indossante
aegis e, al rovescio, la
quadriga trionfale con
pannello decorato con aquila
su un fulmine e sopra
Vittoria con ali spiegate in
biga - v. esempio;
- un quinario con,
al dritto, la testa di
Nettuno con tridente e, al
rovescio, Vittoria in piedi
che sorregge corona e palma;
di fronte altare con
serpente attorcigliato - v.
esempio;
- un asse di tipo
classico - v. esempio;
- un altro asse con,
al dritto, teste gianiformi
di Ercole e Mercurio e, al
rovescio, prua che sporge da
un piccolo tempio contenente
all'interno un altare - v. esempio;
- un quadrante con,
al dritto, la testa di
Ercole e, al rovescio,
prua.
(3) DOSsenus, iniziali
del monetiere Lucius Rubrius
Dossenus, non altrimenti noto
nella storia romana. Non si
hanno certezze sulla sua
militanza politica. La sua
possibile connessione con
Minturno potrebbe essere
utilizzata a sostegno
dell'argomento che egli fosse un
seguace di Mario (v. link
-
nota 214). La monetazione
di Dosseno va inquadrata in un
periodo molto difficile e
complicato della storia politica
romana. Basti dire che:
- Il periodo a
partire dal 90 aveva visto
il deflagrare della guerra
sociale; gli Italici,
dall'Umbria alla Puglia,
dalla Campania alla
Calabria, si erano ribellati
al potere di Roma e uniti
nella confederazione
italica. I ribelli avevano
anche cercato un'alleanza
con il re del Ponto
Mitridate VI che in Asia
Minore aveva iniziato una
guerra contro Roma. La
ribellione era stata per
larga parte domata solo
nell'88. Per evitare
l'estendersi della rivolta
il console Giulio Cesare
alla fine del 90 aveva
promosso la lex Julia con la
quale veniva concesso il
diritto di cittadinanza alle
comunità italiche che non si
erano ribellate.
- Nel contrasto tra
Mario e Silla per
l'affidamento del comando
della guerra contro
Mitridate era prevalso Silla
(88), sicché Mario era stato
costretto a fuggire in
Africa. Ma ne era tornato
ben presto e, mentre Silla
era in guerra (87), si era
alleato con Cinna, aveva
occupato Roma e fatto strage
degli avversari politici.
- Con la fine della
guerra sociale e l'inizio
della rivolta in Oriente a
Roma era scoppiata una
fortissima crisi economica,
una grande quantità di
persone si era trovata
indebitata e i creditori
erano irremovibili poiché
l'ordine equestre aveva
molto perduto in conseguenza
dell'attacco ad oriente.
Inoltre gli italici erano
scontenti perché i diritti
di cittadinanza loro
concessi trovavano un limite
nei criteri adottati per le
votazioni. I veterani di
Mario a loro volta erano
scontenti per la mancata
assegnazione delle terre
loro promesse (v. link).
(4) L'interpretazione
del tipo del rovescio è
controversa:
- Tradizionalmente
si riteneva che il rovescio
di figura [un carro trainato
da quattro cavalli che
trasportava le immagini
degli dei (in latino, tensa)]
rappresentasse
simbolicamente la
processione che si teneva in
occasione dei Ludi
Circenses. Il Crawford ha
contestato però questa
interpretazione rilevando
l'assenza di alcuni elementi
strutturali della
processione come i "patrimi"
e i "matrimi" ("coloro che
hanno vivente il padre" e,
rispettivamente, "la madre")
che avevano il compito di
reggere le redini del carro;
inoltre l'interpretazione
non spiega le motivazioni
alla base della scelta di
rappresentare i Ludi
Circenses.
- Rileva il Crawford
che il denario con la testa
di Giunone è comunque in
stretta connessione con
Giove, se è vero che nel
pannello del carro è
rappresentata l'aquila sul
fulmine, che la presenza
della Vittoria indica che il
carro è in realtà una
quadriga trionfale, che il
carro vuoto è allusivo del
fatto che la vittoria è
sperata ma non ancora
conseguita e che
l'associazione dei vari tipi
con la Triade Capitolina
(Giove, Giunone e Minerva)
ben si adatta alla
situazione politica incerta
dell'87 con la lotta
disperata contro Mario e i
suoi seguaci. Nel quinario
l'associazione tra Nettuno e
la Vittoria alluderebbe alla
vittoria attesa sia in mare
che in terra. La presenza
dell'altare nel quinario e
negli assi sarebbe
un'allusione ad Esculapio e,
di qui, alla pestilenza che
nell'87 devastò le file
dell'esercito che si
opponeva a Mario. Nessuna
spiegazione convincente è
disponibile per la presenza
di Ercole e Mercurio nelle
ultime due monete.
- Wolfgang Haase e
Hildegard Temporini nel
libro "Aufstieg und
Niedergang der römischen
Welt: Geschichte und Kultur
Roms im Spiegel der neueren
Forschung", pubblicato da
Walter de Gruyter, 1981
(v. link)
sostengono una tesi analoga a
quella del Crawford. "Nelle
emissioni di L. Rubrius
Dossenus dell'88 a. C. si deve
forse vedere una nota
sinistra, la vittoria nella
brutale guerra civile. In
tutte le monete un elemento
comune, la Vittoria su una
quadriga trionfale decorata
con un'aquila e un fulmine.
Tre sono i tipi del dritto,
una testa laureata di Giove
con lo scettro sulla spalla,
una testa di Giunone e un
busto di Minerva. Anche i
denari di Cn. Blasio battuti
nel 112/111 avevano invocato
la triade Capitolina in un
momento di crisi per lo stato
romano, la nuova minaccia
gallica e la sconfitta di
Carbo a Noreia. Si credeva che
la salvezza dello stato romano
fosse inestricabilmente legata
al culto capitolino. La
tipologia dei denari di L.
Rubrius Dossenus rappresenta
una invocazione simile alla
Triade Capitolina in un
momento di crisi nazionale
anche se in questa occasione
il pericolo è rappresentato
dalla sedizione domestica.
Come nelle "Catilinarie" di
Cicerone, Giove è invocato nei
denari di L. Rubrius Dossenus
per la salvezza della
repubblica e delle sue
istituzioni. L'immagine del
trionfo si collega molto bene
con la celebrazione del
successo della causa di Mario.
Parallelamente alla Triade
Capitolina, i tipi di Dosseno
invocano Nettuno attraverso il
simbolismo della Vittoria;
l'allusione è sia alla
conquista di Ostia da parte di
Mario, sia più generalmente
alla protezione di Nettuno che
ha aiutato Mario ad
espatriare, lo ha salvato in
Africa e lo ha riportato con
successo a casa."
- Michael Lovano, in
una nota del suo libro, "The
Age of Cinna" riferisce
(v. link)
che i rovesci dei denari di
Dosseno hanno suggerito agli
studiosi due possibili
interpretazioni: "o la
vittoria sperata contro i
Sanniti o, più probabilmente
contro gli assedianti di
Roma. Su di un'altra delle
monete di Dosseno, i tipi
della Vittoria e di Nettuno
sono congiunti, suggerendo
forse la speranza di un
successo sul mare contro la
flotta di Mario. La totalità
della monetazione di Dosseno
sembra porlo come l'ultimo
monetiere prima della
conquista di Roma da parte
di Cinna e i suoi tipi
coincidono con l'evidenza
letteraria che ci racconta
del panico superstizioso in
cui la città precipitò in
quel tempo.
(5) L. RVBRIus. La
leggenda d'esergo va letta
congiuntamente a quella del
dritto per formare per intero il
nome del monetiere, L. Rubrius
Dossenus. |