Roma, 19.10.2008
Egregio
Lettore,
riporto di
seguito gli elementi che mi è stato possibile
raccogliere sulla moneta di figura:
AV1, zecca di Volsinii, 300-265 a. C.2
Descrizione
sommaria:
D. Testa di Apollo a sinistra con corona
d'alloro; davanti V3.
R. Toro in
piedi incoronato da una colomba che sorregge con il
becco una corona4.
Dinanzi una stella. In esergo ΙΠΑΠCLEF in
caratteri etruschi5.
La ricerca
nel web di monete di tipologia simile a quella di
figura ha prodotto il seguente risultato:
- http://www.snible.org/coins/hn/etruria.html
Young male head bound with wreath. Mark of value
XX. ΙΠΑΠCLEF in Etruscan characters. Bull
crowned by bird with wreath in beak; in front,
star. (Fig. 4.) 72.1 grani.
Concludo
osservando che la moneta di fig. 1
presenta vistose difformità e incongruenze
rispetto a quella di fig. 4. Alla luce di ciò, per
quanto è consentito da una valutazione a distanza,
ritengo che l'esemplare in possesso del lettore sia
un'imitazione dell'unico originale in possesso del
British Museum. Posto che essa sia comunque
d'oro, come sostiene il lettore, mi azzardo ad
ipotizzare che sia stata realizzata in epoca moderna
come ciondolo ad imitazione dell'originale etrusco.
Un saluto
cordiale.
Giulio De
Florio
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Note:
(1) AV (oro). Il diametro della moneta del
lettore è di poco inferiore a quello di un tondello
da 0,01 € che, a sua volta, ha un diametro di 16,25
mm; verosimilmente quindi la moneta del lettore
dovrebbe misurare 15-16mm. Il peso della moneta, dal
lettore valutato in 4,8g, si discosta poco da quello
(72,1 grs=4,67g) indicato da Barclay Head ("Historia Numorum
- A Manual of Greek Numismatics" - v. link) per la moneta
aurea del valore XX di Volsinii (fig. 4) in possesso
del British Museum. La stessa moneta viene descritta
anche dal Mommsen (v. link)
nei termini che seguono: "velzapi nell’esergo del
rovescio in caratteri etruschi; nel dritto segno del
valore XX. Testa di Apollo con corona di alloro/toro
in piedi, sopra uccello, dinanzi una stella".
(2) Barclay Head riferisce che la moneta
di fig. 4 fu battuta a Volsinii tra il 300-265 a. C.
Il segno del valore, XX, è ripetuto sia a sinistra
che a destra del collo, come si evince dal breve
estratto di google del "A catalogue of the
Greek coins in the British Museum" (Pagina 11
VOLSINII (?) 65 Young male head, 1., bound with
wreath of myrtle ; (Eros ?) on either side of
throat, XX. Bull, walking, 1. ; above, dove, flying,
1., ...).
(3) Nel libro "Etruscan Life and
Afterlife: A Handbook of Etruscan Studies ed.
Larissa Bonfante", David Enders Tripp (v. link)
sostiene che, generalmente parlando, i ritrovamenti
di monete etrusche d'oro e d'argento hanno
riguardato zone costiere mentre le monete di bronzo
sono state ritrovate all'interno. A differenza delle
monete greche, molte di quelle etrusche recano il
segno del valore, come di seguito indicato:
segno
|
valore
|
>|<
|
100
|
î
|
50
|
xxx
|
30
|
xx
|
20
|
Lxx
|
25
|
>||x
|
12½
|
x
|
10
|
L
|
5
|
<||
|
2
|
I
|
1
|
Per le monete
d'oro il segno del valore corrispondeva al numero di
litre d'argento con cui la moneta poteva essere
scambiata [ad esempio, posto che il valore indicato
sul dritto fosse stato XX (=20), la moneta
avrebbe potuto essere scambiata con 20 litre
d'argento] mentre il rapporto di cambio tra oro e
argento, a parità di peso, è supposto di 1:15. Si
noterà che la moneta di fig. 4 reca, come segno del
valore XX, il che la rende difforme da quella del
lettore, il cui segno del valore sembra V, che però
non è un carattere etrusco.
(4) Ad un esame accurato si rileva
che il tipo del rovescio di fig. 1, rispetto a
quello di fig. 4, presenta le seguenti singolarità:
- anomala
evidenziazione del fallo taurino;
- zampe
dell'animale divergenti nel lato sinistro,
convergenti nell'altro, sì da rendere improbabile
il movimento;
- toro
snello in fig. 1 (robusto in fig. 4).
(5) ΙΠΑΠCLEF. La leggenda di esergo,
secondo la consuetudine etrusca, si presenta
retrograda. Traslitterata in caratteri latini da
sinistra verso destra, corrisponde, secondo alcuni, a
VELZNANI o, secondo altri, a VELZPAPI (all'etnico cioè
di Velzna, località dell'Etruria di incerta
identificazione, Volsinii per i Romani - v. link). Le
monete auree etrusche con la leggenda ΙΠΑΠCLEF
sono indicate come esemplari unici nel libro "Ancient
Coins of the Graeco-Roman World " di Waldemar Heckel,
Richard Sullivan, Colin M. Kraay (v. link). |