20.10.2003
Gentilissimo
Giulio,
le mando
un'altra moneta.
L'imperatore,
questa volta, è Aureliano. La moneta è un
antoniniano, il metallo è il rame (o bronzo?),
l'asse di conio è a ore 13,
il peso è
di 6 grammi (ho usato le solita bilancia per
lettera, un po' imprecisa, scusi, ma non ho altro
sottomano), il diametro è di 23 mm (o 22, non è
regolare), la moneta non reagisce alla calamita.
Le
chiazze violacee che Lei, Giulio, vede nelle foto
sono un effetto dello scanner, in realtà non ci
sono. La moneta presenta delle leggerissime tracce
argentate. Da qualche parte ho letto che era una
pratica delle zecche contro i falsari, quella di
imbiancare con polvere di argento o stagno (i
falsari fondevano le monete, mentre le zecche
"ufficiali" coniavano).
Veda Lei,
caro Sherlock Holmes. Cordiali saluti, e grazie!
Devo dire che è formidabile (nel senso
etimologico) la sua capacità di investigazione.
Una cosa: ma lei, si occupa personalmente anche
delle pagine internet?
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Roma, 12.11.2003
Egregio
Lettore,
di seguito
riporto gli elementi relativi alla sua moneta che mi è
stato possibile raccogliere:
Antoniniano,
272-274 d.C. - catalogazione della moneta secondo
Cohen: C261
D.
Busto di Aureliano radiato e corazzato a destra. IMPAVRELIANVSAVG1.
R.
Aureliano in piedi a destra sorregge un globo e
un'asta, di fronte un soldato in piedi a sinistra
sorregge una Vittoria con la destra e un'asta
trasversale con la sinistra. VIR
T MILI T VM2.
A proposito
della catalogazione della moneta c'é da osservare che
quella fornita dal Cohen si presenta in realtà molto
generica perché, se da un lato fornisce una
descrizione soddisfacente della tipologia monetale e
delle leggende del dritto e del rovescio, non consente
di distinguere, attraverso le lettere dell'esergo, la
zecca di coniazione. Per questa ragione si rende
necessario il ricorso al RIC che invece consente di
discriminare, tra le monete di identica tipologia e
leggenda, quelle coniate da zecche diverse. Ovviamente
la distinzione é possibile a patto che i dettagli
della moneta da catalogare siano chiari ed
inequivocabili, come purtroppo non accade nel caso in
esame.
Il RIC
evidenzia che monete con la tipologia e le leggende di
figura furono coniate dalle seguenti zecche:
- RIC 56
- zecca di Roma, in esergo lettera D oppure T oppure Q
oppure V - grado di
rarità C (ved. pag.
apposita).
- RIC1463 - zecca di Milano, in esergo "nessuna
lettera" oppure T -
grado di rarità C (ved. pag. apposita).
- RIC407
- zecca sconosciuta, in esergo la lettera G - grado di rarità R (ved. pag. apposita).
In sostanza
quindi la possibilità di catalogare la moneta di
figura dipende dalla capacità o meno di rilevare la
lettera in esergo ovvero di determinare con certezza
la sua assenza. Nel caso in esame l'esergo della
moneta non é pulito e liscio, sicché non é certa
l'attribuzione della moneta all'una o all'altra delle
zecche succitate, anche se si potrebbe argomentare
che, se lettera vi fosse stata, essa avrebbe dovuto
essere all'origine sufficientemente spessa da essere
rilevabile ancora oggi in un contesto di esergo, si
alterato, ma non totalmente usurato; e dunque sulla
base di questa considerazione la bilancia della scelta
potrebbe propendere per RIC146, con campo di esergo
vuoto. A favore invece della catalogazione RIC407
farebbe propendere il fatto che le lettere M della leggenda del rovescio appaiono
scritte come N, mentre
le barre laterali delle lettere A e V non si
incontrano, caratteristiche queste che il RIC
attribuisce alla "zecca sconosciuta". Tra le due
ipotesi propenderei per la prima (RIC146), attinente
ad una moneta comune e quindi piú facilmente
reperibile sul mercato numismatico rispetto all'altra
(RIC407) classificata con grado di rarità R.
Quale che
sia la catalogazione esatta della moneta, la
tipologia in esame é attinente alla seconda delle
tre fasi della riforma monetaria di Aureliano,
quella in cui il peso dell'antoniniano é maggiore.
Quanto alla lega metallica l'antoniniano di
Aureliano non presentava uno standard regolare; la
lega era composta all'87-89 percento da rame e per
il resto, in percentuali variabili, da stagno,
zinco, piombo e ferro; anche l'argento era presente
in quantità variabile tra il 2 e il 5 % e serviva
per far assumere alla moneta un colore che
richiamava quello di una moneta d'argento, quindi di
una moneta "forte".
Sono
disponibili nel web le seguenti immagini di monete
della tipologia di figura (i link con estensione jpg
mettono in diretto contatto con l'immagine
ingrandita), accompagnate da una descrizione che
trascrivo così com'é:
http://www.ancient-coin-forum.com/John_Aiello_Collection/john_aiello_collection_2.htm
http://www.ancient-coin-forum.com/Coins/04036q00.jpg
A126.
Silvered antoninianus, RIC 147, superb EF, fabulous
reverse, flan crack ,3.20g , 22.1mm, 180°, Milan
mint, 271-272 A.D.; obverse IMP AVRELIANVS AVG,
radiate and cuirassed bust right; reverse VIRT
MILITVM4, Aurelian standing right holding spear in
right and globe in left, facing Virtus standing left
holding transverse spear in left and Victory in
right, T in ex
http://www.ancientcoins.ca/hoard15f.html
http://www.ancientcoins.ca/15051.jpg
EF silvered
antoninianus of Aurelian (270-275 AD). IMP
AVRELIANVS AVG, Aurelian facing right. VIRT
MILITVM on reverse, with Aurelian (holding the
globe) and a soldier (holding Victory) facing each
other. Weakly struck obverse, sharp reverse,
attractive style and large planchet. Stock
#15051. US$ 26.00 5
http://www.cgb.fr/monnaies/rome/r10/fr/monnaies7ea0.html
Antoninien
- automne 272 - automne 273
Nom de
l'atelier : Atelier indéterminé
Émission :
2e
Phase ou
Classe : 1re
Officine :
3e
Diamètre en
mm : 23 mm
Axe des
coins : 6 h.
Métal :
Billon
Poids
observé : 3,17 g.
Poids
théorique : 3,38 g.
Taille :
1/96 L., 3 scrupules
Titre en
millième : 50°/oo
Valeur : 2
deniers
Légende :
IMP AVRELIANVS AVG.
Traduction
: “Imperator Aurelianus Augustus”, (Empereur
Aurélien Auguste).
Description
: Buste d’Aurélien, tête radiée, à droite, avec
cuirasse, vu de trois quarts en avant (B).
REVERS
Légende : VIRT MILI-T-VM// .
Légende
Grecque : G.
Traduction
: “Virtus Militum”, (La Vertu des Armées).
Description
: Un soldat, debout à droite, tenant une haste de
la main droite et un globe de la gauche ; en face,
Aurélien en habit militaire, debout à gauche,
tenant une haste transversale de la main gauche et
tendant un globe nicéphore de la droite.
N° dans
les ouvrages de référence : C.261 - RIC.5-14076 - LV.1561 - Göbl283 a3 - La Venera.
II.1/9256
Description
état de conservation : Flan irrégulier. Patine
vert-marron.
Faiblesse
de frappe au revers.
État de
conservation : TTB / T+ Prix 180 FRF
Commentaires
à propos de ce type monétaire :
La légende
de revers VIRTVS MILITVM, de la troisième
officine, est parfois abrégée VIRT MILITVM. Notons
parfois la présence d’un point de ponctuation
après VIRT afin de bien séparer les deux
mots.
Un saluto
cordiale.
Giulio De
Florio
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(1) IMPerator AVRELIANVS AVGvstvs. In
altra pagina di questo sito (cliccare qui) è
possibile trovare una sintesi storica su questo
sovrano. Per chi conosce il francese rimando
direttamente all'articolo da cui la suddetta sintesi
è stata ricavata (v. http://www.i-numis.com/rome/articles/aurelien/3preface-fr.html).
(2) VIRTvs MILITVM
(3) La descrizione della moneta in RIC146
é errata mentre corretto é il richiamo a C261 .
(4) La leggenda corretta del rovescio é
VIRTVS MILITVM e non VIRT MILITVM come indicato nel
sito. La moneta é catalogabile come RIC147 ed é
dunque diversa (quanto alla leggenda del rovescio)
da quella di figura. Tuttavia ho ritenuto utile
presentarla al fine di illustrare la tipologia che é
la stessa di figura.
(5) La moneta, non classificata nel sito,
dovrebbe essere identificata come RIC407, vista la
presenza della G in esergo.
(6) Dunque RIC407.
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