|
||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||
1.2.2009
Ho trovato
delle altre monete romane... le invio una
moneta attribuibile ad Arcadio; mi può aiutare nella
catalogazione? L'esemplare, come nello stato
in cui si trova, ha quasi le dimensioni di un
minimo... CARATTERISTICHE FISICHE DELLA MONETA: ARCADIO Peso: g. 1 Diametro: mm 12-13 Asse di conio: a ore 6 reazione alla calamita: no |
||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||
Roma, 5.2.2009
Egregio
Lettore, di seguito riporto i dati significativi pertinenti alla sua moneta: AE41, zecca di Aquileia, 28.8.388 - primavera 393 d. C.2, RIC IX 58(c) (pag. 106), indice di rarità "c". Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non più leggibili):
La ricerca nel web ha portato ai seguenti risultati:
Un
saluto cordiale. ----------
(2) La moneta fu battuta nell'arco temporale compreso tra il 28 agosto del 388 (esecuzione dell'usurpatore Massimo) e la primavera del 393 (invasione dell'Italia da parte dell'usurpatore Eugenio). Cercherò di riassumere per sommi capi (notizie tratte da varie fonti, tra cui il RICIX e l'enciclopedia Treccani - v. link) la complicata situazione politica del tempo partendo dalla morte di Graziano, imperatore d'Occidente (25.8.383), abbandonato a Lugdunum dai suoi soldati nell'incombenza della rivolta di Massimo, comandante delle truppe in Britannia: Era allora imperatore d'Oriente Teodosio, generale di alto profilo, elevato alla porpora da Graziano per riempire il vuoto lasciato dalla scomparsa dell'imperatore d'Oriente Valente, sconfitto ed ucciso dai Goti nella battaglia di Adrianopoli (9.8.378). Il defunto imperatore aveva un fratello più giovane, Valentiniano II che anni prima (il 22.11.375), era stato acclamato dall'esercito ed elevato al rango di Augusto all'età di soli 4 anni, non appena si era diffusa notizia della morte del padre, Valentiniano I. Il giovane Valentiniano II, posto sotto la tutela materna, aveva il controllo formale di una regione cuscinetto, l'Illirico (v. mappa), a cavallo tra i due imperi d'Oriente e di Occidente. Per completare il quadro bisogna aggiungere che Graziano, un paio di mesi prima della morte, aveva dovuto subire l'elevazione ad Augusto di Arcadio, figlio di soli sei anni di Teodosio, che lo aveva nominato coreggente per l'impero d'Oriente. Alla morte di Graziano, Teodosio non riconobbe in Massimo il legittimo successore di Graziano e, a scopo intimidatorio, occupò l'Illirico; tuttavia l'anno successivo stipulò un accordo con Massimo, in base al quale quest'ultimo ebbe il controllo della Britannia, Gallia e Spagna mentre Teodosio si ritirò dall'Illirico restituendolo a Valentiniano II insieme alla parte residua dell'impero d'Occidente. Nel maggio del 387 Massimo, atteggiatosi a difensore dell'ortodossia cristiana, ruppe gli accordi, muovendo contro Valentiniano II e invadendo l'Italia. Valentiniano II si rifugiò allora a Tessalonica sotto la protezione di Teodosio il quale ne approfittò sposandone la sorella Galla (388) e creando così la continuità dinastica con la casata di Valentiniano I. Teodosio mosse quindi contro Massimo, lo sconfisse ad Aquileia e lo fece giustiziare il 28.8.388. A questo punto (388) il quadro politico si era semplificato, con Teodosio, dominus del mondo romano, con Arcadio coreggente per l'Oriente e la Gallia formalmente assegnata a Valentiniano II ma posta di fatto sotto il controllo di Arbogaste, braccio destro di Teodosio nel conflitto contro Massimo e nell'eliminazione del di lui figlio Vittore. Dopo la vittoria Teodosio rimase in Italia sino al 391 facendo di Milano la sua capitale, poi nel luglio del 391 tornò a Costantinopoli. Valentiniano II, il 15.5.392, insofferente dello stato di sudditanza in cui versava, si suicidò (oppure fu "suicidato") e Arbogaste, divenuto arbitro della situazione, fece acclamare dall'esercito, come imperatore, un suo uomo, Eugenio (392).Teodosio non riconobbe l'usurpatore, anzi mosse contro di lui e lo sconfisse presso il fiume Frigido, sulla frontiera delle alpi orientali. Eugenio fu catturato e ucciso, mentre Arbogaste dapprima fuggì, poi si suicidò (394). Il 22.1.393 Teodosio elevò al rango di Augusto Onorio, il figlio di nove anni avuto nel primo matrimonio con Elia Flaccilla (morta nel 386) e destinato ad ereditare nel 395 l'Impero d'Occidente, mentre quello d'Oriente sarebbe andato al fratello Arcadio. In questo quadro molto schematico ho tralasciato completamente la questione religiosa, che pure ebbe un ruolo importante; citerò, ad esempio, quanto scrive al riguardo lo storico Guido Clemente nella sua Guida alla storia romana: "dal 388 al 391 [dopo la sconfitta di Massimo; n.d.r.] l'imperatore [Teodosio] affrontò una situazione drammatica, stretto tra un paganesimo retrivo e non recuperabile, d'altronde praticato da una classe senatoria cui non poteva essere disconosciuto un ruolo politico a Roma, e un cristianesimo aggressivo come quello di Ambrogio. Nel 390 un episodio apparentemente modesto diede la misura del cammino percorso nella mentalità religiosa a seguito dell'applicazione di una legge di Teodosio che condannava i vizi contro natura [per approfondimenti v. link]. Tessalonica si ribellò e l'imperatore ordinò un massacro come punizione esemplare. Ambrogio, a nome della chiesa, intervenne condannando l'atto di violenza e il primo vero conflitto tra stato e chiesa si risolse a favore del vescovo; Teodosio, colpito dall'esclusione dai sacramenti, nel Natale del 390, fece pubblica penitenza. Subito dopo intensificò l'azione antipagana proibendo ogni atto di culto pagano, sacrifici, cerimonie nei templi e simili." Ciò tuttavia non impedì il successivo sostegno che l'aristocrazia romana fornì alla rivolta di Eugenio. (3) Nel periodo 28.8.388 - primavera 393 d. C. la moneta in esame fu emessa nel nome di Valentiniano II, Teodosio, Arcadio e Onorio:
(4) SALVS REIPVBLICAE. Il messaggio molto esplicito della moneta lega la salvezza della repubblica e la tutela dei cittadini alla forza dell'esercito, sotto il controllo degli Augusti (5) Il cristogramma, nella vulgata popolare è il premonitore della vittoria di Costantino su Massenzio. Esso appartiene in realtà ad una tradizione successiva agli eventi a cui viene comunemente riferito, successiva quindi alla battaglia di ponte Milvio. Per approfondimenti si veda il sito: http://it.wikipedia.org/wiki/Monogramma_di_Cristo. (6) Il segno di zecca in esergo si compone di due parti, "AQ", indicativo della zecca di Aquileia e "P" (=prima), contrassegno della prima delle due officine attive nel periodo. |
||||||||||||||||||||
|