Roma, 14.2.2009
Egregio
Lettore,
la moneta in
esame è un ibrido suberato (il dritto appartiene a Crawford
215; il rovescio a Crawford 216.1 - v. link),
come
tale, non classificato dal Crawford. Di seguito
riporto gli elementi significativi che ho potuto
raccogliere:
Denario1, 148 a. C.
Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. Testa di
Roma elmata a destra; dietro LIBO2 a scendere; davanti X3. Bordo perlinato.
R. Dioscuri4 a destra; sotto ; in esergo ROMA5. Bordo perlinato.
La ricerca
nel web di monete di tipologia identica a quella di
figura ha prodotto i seguenti risultati:
- http://www.acsearch.info/record.html?id=154642
Source Classical Numismatic Group, Inc. Auction
Mail Bid Sale 75 (23.05.2007) Lot 898 (
« | » ) Price 850 USD Description Q.
Marcius Libo. 148 BC. AR Denarius (4.07 g, 6h).
Rome mint. Helmeted head of Roma right; mark of
value below chin / Dioscuri on horseback riding
right. Crawford 215/1; Sydenham 395; Marcia 1. EF,
attractive light gray and iridescent toning. Well
centered and struck on a broad flan. Ex UBS 63 (6
September 2005), lot 259. Estimate: $300.
- http://www.acsearch.info/record.html?id=184174
Source Gemini, LLC Auction III (09.01.2007) Lot
289 ( « | » ) Price 350 USD
Description L. Sempronius Pitio. Silver denarius
(3.80 gm). Rome, 148 BC. Head of Roma right, X
below chin, PITIO behind / The Dioscuri right, L.
SEMP below horses, ROMA in exergue. Crawford
216/1. Sydenham 402. RSC Sempronia 2. Extremely
fine. Estimate: US$275.
- http://www.numislanz.de/auktion102/redirect.php3?au=102&los=00373
REPUBLIK Q. MARCIUS LIBO und L. SEMPRONIUS PITIO
No.: 373 Schätzpreis-Estimation: DM 900,- Denar
(subärate Hybridprägung), 148. LIBO. Kopf der Roma
mit Greifenkopfhelm rechts, im Feld rechts X. Rs:
L · SE[MP] / ROMA (in Linienrechteck). Die
Dioscuren mit eingelegten Lanzen nach rechts
galoppierend. Cr. - (vgl. 215/1 für den Avers und
216/1 für den Revers). Syd. -. BMC -. Bab. -.
Banti -. 2,73 g. Äußerst selten. Fein getönt,
vorzüglich / fast vorzüglich. Bekannt waren
bislang nur Hybridprägungen mit dem Avers des Q.
Marcius Libio und Reverstypen des C. Iunius, M.
Atilius Saranus, C. Terentius Lucanus, M. Baebius
Tampilus und L. Appuleius Saturninus (vgl. BMC I,
S. 95, Anm. 1); darüber hinaus kennt man eine
hybride Prägung aus einem Aversstempel des L.
Sempronius Pitio und einem Reversstempel des Q.
Marcus Libo (BMC 723).
Veniamo alle
conclusioni. Come si evince dal link 3 siamo di fronte
ad un ibrido, suberato piuttosto noto.
Un saluto
cordiale.
Giulio De
Florio
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Note:
(1) Denario. Che la moneta di figura sia
suberata (che cioé presenti un'anima vile e non
d'argento, come ci si attenderebbe da un onesto
denario) ce lo dicono le macchie verdastre che si
osservano nella parte scheggiata ad ore due del
dritto e ad ore 4-5 del rovescio. E che sia un
ibrido ce lo dice il fatto che dritto e rovescio
appartengono a due monete diverse, ossia un denario
di Q. Marcius Libo (Crawford 215 - v. ad es. link1) dal quale è stato copiato
il dritto e un denario di L. Sempronius Pitio
(Crawford 216.1 - v. ad es. link2),
servito
da modello per il rovescio. Trattandosi di
ibrido, i termini di comparazione per quanto
concerne le caratteristiche fisiche sono gli
archetipi originari. Raccolgo in tabella le
caratteristiche fisiche delle monete originali,
tratte dal data base dell'ANS
(American Numismatic Society); le tabelle sono due,
la prima si riferisce a Crawford 215, l'altra a
Crawford 216.1:
Crawford 215
Riferimenti
ANS |
Peso
(g.) |
Diametro
(mm) |
Asse
di
conio (h) |
ANS1 |
3,93 |
20 |
1 |
ANS2 |
3,72 |
- |
2 |
ANS3 |
3,46 |
- |
12 |
ANS4 |
3,91 |
- |
6 |
ANS5 |
4,00 |
- |
4 |
ANS6 |
3,50 |
- |
6 |
ANS7 |
3,52 |
- |
2 |
ANS8 |
3,75 |
20,5 |
10 |
ANS9 |
3,69 |
18,5 |
1 |
|
Crawford 216.1
Riferimenti
ANS |
Peso
(g.) |
Diametro
(mm) |
Asse
di
conio (h) |
ANS1 |
2,56 |
17 |
3 |
ANS2 |
4,00 |
- |
1 |
ANS3 |
4,15 |
- |
12 |
ANS4 |
3,98 |
- |
3 |
ANS5 |
3,85 |
- |
11 |
ANS6 |
2,99 |
18 |
11 |
ANS7 |
3,72 |
19 |
8 |
ANS8 |
3,88 |
20,5 |
3 |
ANS9 |
2,62 |
16 |
3 |
ANS10 |
3,36 |
19,5 |
12 |
ANS11 |
4,80 |
19,5 |
2 |
ANS12 |
2,03 |
18,5 |
12 |
ANS13 |
2,27 |
17 |
12 |
ANS14 |
3,22 |
17,5 |
12 |
|
Dalle
tabelle si evince che le caratteristiche fisiche del
denario di figura (2,77g, 17,6mm, 6h), anche tenuto
conto della perdita di peso dovuta alla
scheggiatura, rientrano negli ampi margini di
variabilità dei conî d'epoca. Da questo punto di
vista anche l'ibrido di Lanz, (v. link
di cui sopra) con il suo peso di 2,73g, non
rappresenta un'eccezione rispetto al circolante
d'epoca; a quanto risulta, esso fu messo all'asta
due volte, la prima, nel 2001, quando la base d'asta
era di 900 marchi (c. 460,00€) e la moneta rimase
invenduta, la seconda, tre anni dopo, quando la base
d'asta era scesa a 100,00€ e la moneta fu battuta
per 175,00€, che non è molto per un pezzo presentato
come rarissimo ("äußerst selten"). La prima volta,
Lanz, per giustificare la base d'asta elevata, ma
anche a dimostrazione che la moneta era antica
sebbene un falso d'epoca (un ibrido suberato
-subärate Hybridprägung), scrisse: "finora si
conoscevano ibridi che copiano il dritto da un
denario di Q. Marcius Libo ed il rovescio da denari
di:
- C.
Iunius, oppure
- M.
Atilius Sarianus (Triumviro monetale del 148 a.
C.), oppure
- C.
Terentius Lucanus, oppure
- M.
Baebius Tampilus, oppure
- L.
Apuleius Saturninus (per es., BMC I, S. 95, Anm.
1);
e, oltre a
questi, si conosce un ibrido L. Sempronius Pitio/Q.
Marcus Libo". Come dire, questo messo all'asta non è
l'unico denario ibrido suberato conosciuto, ma solo il
primo con la particolare combinazione dritto/rovescio
sopra indicata. Strano suberato tuttavia quello di
Lanz che non ha perso nemmeno un po' dell'argentatura
superficiale che lo ricopriva! Altra stranezza è che
il denario di Lanz sembra quasi sovrapponibile al
denario di figura.
(2) Sostiene il Crawford che i monetieri Q.
Marcius Libo e L. Sempronius Pitio siano "personaggi
non altrimenti noti". Secondo il Sydenham, L.
Sempronius Pitio, M. Atilius Saranus e Q. Marcius Libo
costituivano la triade monetale del 148 a. C., in
quanto le loro emissioni presentano alcuni tratti in
comune:
- costituiscono
i primi esempi dell'uso congiunto sulle monete del
praenomen, del nomen e del cognomen ripartiti tra
dritto e rovescio;
- il
cognomen è sempre posto sul dritto;
- usano
indifferentemente le lettere A / ovvero le
lettere L / , ove le ultime di ciascuna coppia
sono forme arcaiche rispetto alle prime.
(3) Il segno del valore X indica la seguente
equivalenza: 1 denario=10 assi.
(4) Il tema del rovescio, ricorrente nei
denari repubblicani, richiama il mito dei Dioscuri
(Castore e Polluce) e la battaglia del lago Regillo
(il lago prosciugato nel 17° secolo, posto tra la via
Prenestina e la via Casilina a SO di Gabii),
combattuta nel 496 a. C. dai Romani contro i Latini
appoggiati da Tarquinio il Superbo per il predomino
sul Lazio. La tradizione vuole che i Dioscuri
possedessero il dono dell'ubiquità, perché nello
stesso momento in cui intervenivano contro i Latini
rovesciando le sorti della battaglia, abbeveravano i
loro cavalli bianchi alla fonte di Giuturna al Foro
Romano e annunciavano al popolo la vittoria sui
Latini. I Romani, come segno di ringraziamento per il
favore ottenuto, elevarono in onore dei due cavalieri,
proprio in quel punto, un tempio (quello di Castore e
Polluce).
(5) ROMA è l'etnico, cioè lo stato nel nome
del quale la moneta è stata battuta. |