Roma, 4.1.2004
Egregio
Lettore,
di seguito
trascrivo i dati significativi che mi è stato
possibile raccogliere per la moneta di figura:
Zecca di
Roma, sesterzio1,
grado di rarità: comune. RIC1128,
C137,
BMC1526/15272.
D. Busto a
destra di Faustina Maggiore3 con i capelli raccolti sulla testa. DIVA
FAVSTINA
R.
Cerere velata, in piedi a sinistra sorregge con la
mano sinistra una lunga torcia verticale e con la
destra un mazzo di spighe di grano rivolte in basso.
C E R E S4. SC a sinistra e a destra in
basso nel campo.
Non sono in
grado di indicarle sesterzi di identica tipologia e
leggenda visionabili nel web essere consultati.
Tuttavia, per darle un'idea di come doveva apparire
la moneta quando era ancora non usurata, le fornisco
i link relativi ad un aureo e ad un denario di
uguale tipologia e leggenda che sono riuscito a
trovare:
- http://www.stackscoins.com/catalog/April/bw12.html
aureo
- http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v13/gb/monnaiesgbbb54.html
denario
Nel catalogo di
Montenegro
ho trovato le seguenti indicazioni di valore, anche se
un po' datate (riferite all'anno 1988), come termine
di paragone per la moneta di figura:5
Valore
a seconda dello stato di conservazione
SPL |
BB |
MB |
1600 (x1000lire) |
500 (x1000lire) |
120(x1000lire) |
Concludo
osservando che il peso della sua moneta è
compatibile con il sesterzio di Antonino Pio mentre
mi lasciano perplessi:
- l'asse
di conio da lei rilevato in 294° (a giudicare
dalla foto sarei più propenso a ritenerlo ad ore 0
ma non ho la moneta sotto mano per poterlo
confermare);
- la
torcia che nella sua moneta appare priva di
spessore ed esattamente verticale mentre nei
campioni di riferimento è stretta alla base e
larga alla punta (come appunto sono le torce) ed
un po' inclinata rispetto al suolo;
- lo
stile dei caratteri della leggenda, troppo lineari
e privi di larghezza nella sua moneta.
D'altra parte
la mia è una valutazione a distanza effettuata sulla
base di un'immagine e non sempre ciò che appare
coincide con ciò che è.
Un saluto
cordiale.
Giulio De
Florio
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(1) Di questa tipologia monetale si
conosce, oltre al sesterzio, l'aureo, il denario, il
dupondio e l'asse. Ciò che fa distinguere il
sesterzio dal dupondio e dall'asse è il peso, sopra
i 20 g per il sesterzio. Il peso medio del sesterzio
antonino è di 25,57g (media su 597 campioni). L'asse
di conio poteva essere indifferentemente ad ore 0 o
ad ore 6.
(2) Il peso dei due sesterzi della
stessa tipologia di figura, illustrati da BMC
è rispettivamente di 26,35g e 23,50g (diametro per
entrambi 33mm, asse di conio a ore 6).
(3) Anna Galeria Faustina, nota anche
come Faustina madre, nacque a Roma nel 105 d.C.,
sotto il regno di Traiano. Era figlia di Annio Vero,
uomo di rango consolare, prefetto di Roma, nonno
paterno di Marco Aurelio (v. albero genealogico cliccando qui). Avendo sposato
Antonino Pio quando era ancora un privato cittadino,
ricevette dal Senato il titolo di Augusta poco dopo
la morte di Adriano, quando Antonino fu insignito
del titolo di Pio. Ella morì nel terzo anno di regno
del marito, nel 141 d.C., all'età di 36 anni.
Faustina ebbe due figli e due figlie di cui la più
famosa è Faustina Minore che andò sposa a Marco
Aurelio, suo cugino di 1° grado.
(4) Antonino Pio dedicò grande
venerazione alla memoria della moglie. Ne fa fede la
vasta monetazione commemorativa in suo nome che si
spiega però, non solo con l'affetto del sovrano per
la consorte, ma anche con il disegno politico di
rafforzare, nella mente dei suoi contemporanei,
l'idea dell'eternità dell'Impero attraverso le
persone degli Augusti e delle Auguste, regnanti da
vivi e divinizzati da morti. Faustina divinizzata
(diva) è assimilata a Cerere, la dea mitologica
dispensiera di fecondità e fertilità per la terra ma
anche collegata, attraverso la figlia Proserpina,
agli inferi. Si noterà che il mito di Cerere e
Proserpina è la trasposizione romana di quello greco
di Demetra e Persefone per il quale rimando ad altra
pagina di questo sito (per leggere, clicca qui).
(5) Per la nomenclatura, cliccare qui.
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