6.5.2011
Buona Sera
Giulio,
mi permetto di sottoporLe la seguente moneta
per Sua gradita identificazione:
Materiale: argento
diametro: 25,05 mm
spessore: 1,87 mm
peso: 4 g
Il dritto rappresenta una testa gianiforme mentre al
rovescio, la prua di una nave, girata verso destra,
un fenicottero, la scritta roma sottostante, mentre
in alto mi pare di vedere CA BI CF.
Penso si tratti di una dramma (repubblicana) ma di
più non so. Confermo che la moneta è attratta dalla
calamita.
RingraziandoLa, porgo cordiali saluti. |
Roma, 14.5.2011
Egregio
Lettore,
mi sono già
occupato a più riprese nel passato di questa moneta
(v. ad esempio il link);
riprendo l'argomento perché le immagini e i dati da
lei forniti sono sufficientemente completi mentre i
link di confronto allora utilizzati non sono più
attivi. Riporto di seguito gli elementi che mi è stato
possibile raccogliere:
Asse (rame)1,
zecca di Roma, 102 a. C. 2, Crawford
322/2 (pag. 326), Sydenham
591 (pag. 82), indice
di rarità "(4)".
D. Testa laureata di Giano, sopra segno del valore
I.3
R. Prua di nave a destra. Sopra C·FABI C·F4;
sotto, ROMA;
sul rostro, uccello.
La ricerca nel web di monete di tipologia simile a
quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:
- http://www.acsearch.info/record.html?id=84038
Source A. Tkalec AG Auction Auction February 2008
(29.02.2008) Lot 377 ( « | » )
Price 2000 CHF (~1916 USD) COLLECTION OF ROMAN
REPUBLICAN COINAGE C FABIUS HADRIANUS AE-As, 25,35
g. Rome. c. 102. Obv.: symbol Laureate head of
Janus. Rev.: ROMA / C FABI C F Prow r., bird. Cr.
322/2; BMC 1611. RR! About extremely fine, dark
green patina Estimate: 1350 CHF.
- http://www.acsearch.info/record.html?id=84039
Source A. Tkalec AG Auction February 2008
(29.02.2008) Lot 378 ( « | » )
Price 1900 CHF (~1820 USD) Description COLLECTION
OF ROMAN REPUBLICAN COINAGE C FABIUS HADRIANUS
AE-As, 28,44 g. Rome. c. 102. Obv.: symbol
Laureate head of Janus. Rev.: ROMA / C FABI C F
Prow r., bird. Cr. 322/2; BMC 1611. RR! About
extremely fine, brown patina Estimate: 1650. CHF.
La moneta in esame fa parte di un gruppo di dieci
riproduzioni (v. link)
che la Plasmon - Linea ragazzi nel 1978 regalava con
la confezione della Ergo Spalma. Le monete in
questione, come del resto la sua, sono tutte
ferromagnetiche, caratteristica sconosciuta per le
monete originali romane che erano invece di rame.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Gli assi
originali della tipologia in esame (come quelli di
cui ai link sopra riportati)
erano di rame e avevano un peso teorico attorno ai
27g e dunque appartenevano alla serie
cosiddetta unciale. Come noto, alle origini
della monetazione romana, l'asse, per questo detto
"librale", pesava una libbra romana [325,44g], col
tempo tuttavia era stato ridotto sino ad assumere,
nell'ultimo quarto del 2° secolo e agli inizi del
primo, un peso teorico di appena 27,12g, pari ad
un dodicesimo di libbra, e quindi sino a pesare
quanto l'oncia delle origini. Perciò si parla di
asse "unciale" per distinguerlo dall'asse
"librale" delle origini.
(2) 102 a.C. è la datazione
fornita dal Crawford. Quella indicata dal Sydenham
è invece 96-95 a.C.
(3) Il segno del valore
per l'asse è "I". L'emissione completa
comprendeva:
Nominale |
Categorico |
Dritto |
Rovescio |
Denario
(argento) |
Crawford
322/1a |
Busto
di Cibele a d., che indossa corona
turrita e velo; dietro segno di
controllo. Bordo perlinato |
Vittoria
in biga a destra che sorregge una
frusta con la mano destra e le redini
con la mano sinistra; sotto le zampe
uccello; in esergo C.FABI C.F. Bordo
perlinato. |
Denario
(argento) |
Crawford
322/1b |
c.s.
ma dietro EX·A·PV, niente segno di
controllo. |
c.s.
ma a sinistra dell'uccello di solito
segno di controllo. |
Asse |
Crawford
322/2 |
Testa
laureata di Giano; sopra I. |
Prua
di nave a destra; sopra C·FABI·C·F;
dinanzi I; uccello sul rostro; sotto
ROMA |
(4) Caius FABIus Caii Filius
(Caio Fabio, figlio di Caio). L'aspetto interessante
di questo conio è dato dall'uccello sul rostro della
nave. Il volatile si ripete anche sui denari dello
stesso monetiere. Come riferisce Seth W. Stevenson,
nel
suo "Dictionary of Roman coins", con
riferimento a simboli particolari, ma tuttavia
costanti, quando appaiono su singoli denari delle
famiglie romane, e specie quando si ripetono sulle
loro monete di bronzo, essi alludono ai soprannomi
delle famiglie. Del resto l'associazione tra i Fabii
Buteones(5) e
l'uccello ("buteo", per i Romani, era tanto il falco
quanto l'uccello palustre) é sostenuta anche da
Plinio(6)il quale
però ritiene che il "buteo" della leggenda dei Fabii
sia un falco. Secondo Crawford, vista l'evidenza
monetale, forse Plinio riportava correttamente la
leggenda ma non il tipo d'uccello. Quanto al
monetiere, dovrebbe trattarsi di C. Fabius
Hadrianus, pretore nell'84, romano di prima
generazione, il quale non aveva alcuna parentela con
i Fabii Buteones che, all'epoca della coniazione
della moneta, erano ormai estinti e, oltre tutto,
non avevano mai utilizzato "Caius" come "praenomen".
Si deve quindi ipotizzare che l'affinità tra il
nostro monetiere e i Fabii Buteones fosse di tipo
puramente elettivo.
(5) La gens Fabia era un’antica,
nobile e potente famiglia che dette alla repubblica
romana molti grandi uomini. Essa si estese in sei
rami, cinque dei quali, i Buteo, Labeo, Pictor,
Hispaniensis, Maximus, hanno lasciato i rispettivi
cognomi sulle monete.
(6) Buteonem [accipitrem] hunc
appellant Romani, familia etiam [Fabiorum] ex eo
cognominata, cum prospero auspicio in ducis navi
consedisset - Plinio (L. X, c.8) (i Romani chiamano
"buteo" questo uccello, da esso essendo derivato il
"cognomen" dei Fabii, poiché sulla nave del
condottiero esso si era posato). |