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Teodosio e il coraggio
degli Augusti |
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21.10.2011
peso 2,18 g;
diametro 15 mm; asse di conio ore 6. |
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Assemini, 21.10.2011
Di seguito
riporto gli elementi significativi pertinenti alla
moneta in esame:
Æ41, zecca di Tessalonica, dal 25.8.383 al 28.8.3882 d. C., RIC IX 61b/2 (pag. 186), Cohen VIII 51 (pag. 160), indice di rarità "S". Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque illeggibili):
La ricerca nel web di monete di tipologia simile a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Giulio De Florio . -------------------------------
(1)Traggo dai link di cui sopra le caratteristiche fisiche delle monete della tipologia di figura reperite nel web:
(2) La zecca di Tessalonica, batté la tipologia monetale di figura in associazione alle seguenti leggende del dritto:
(3) Dominvs Noster THEODOSIVS Pivs Felix AVGvstvs. Il 17 novembre del 375 moriva improvvisamente, durante una campagna militare contro i Quadi, Valentiniano, Augusto senior e imperatore romano d'occidente. Era allora Augusto junior e imperatore d'oriente il fratellastro Valente, impegnato in operazioni militari contro i Goti. La successione in Occidente era garantita da Graziano, figlio di primo letto di Valentiniano, sedicenne alla morte del padre, che lo aveva destinato alla successione già dall'Agosto del 367 avendogli conferito il titolo di Augusto. Alla morte di Valentiniano le truppe acclamarono comunque imperatore anche l'altro membro della casa di Valentiniano, il figlio di secondo letto del defunto, che portava lo stesso nome del padre e che gli storici moderni distinguono chiamandolo Valentiniano II. Quest'ultimo, data la tenerissima età (aveva appena quattro anni alla morte del padre) rimarrà un personaggio minore nelle vicende politiche del periodo. La successiva morte di Valente per mano dei Goti, il 9 agosto del 378, sotto le mura di Adrianopoli, determinò una svolta politica eccezionale: Graziano non poté accorrere con un esercito in Oriente, impegnato com'era nella guerra contro gli Alemanni che avevano invaso la Germania Superiore, e quindi non gli rimase altro che affidare le sorti dell'Oriente al suo più valente generale, Teodosio, che all'uopo elevò alla porpora il 19 gennaio del 379 designandolo Augusto d'Oriente. Teodosio partì immediatamente per Costantinopoli, riuscì con molta difficoltà a reclutare un nuovo esercito, contrastò la minaccia dei Goti e poi, con un'abile politica, ne integrò una parte nel suo esercito. Nel 382 le relazioni interne tra gli Augusti di Oriente e di Occidente si inasprirono progressivamente, in quanto Teodosio reclamava una sempre maggiore autonomia politica da Graziano. Ciò si evidenzia sopra tutto attraverso alcuni particolari della monetazione in bronzo del periodo, monetazione che, svolgendo un ruolo primario nelle transazioni commerciali giornaliere, maggiormente si prestava ad un ruolo di propaganda e da cassa di risonanza dei rapporti di forza tra gli Augusti. Un altro segnale dello stato dei rapporti all'interno dell'impero fu dato dalla nomina, da parte di Teodosio, del proprio successore, non concordata preliminarmente con Graziano. Il 19 gennaio del 383 infatti Teodosio elevò alla porpora il proprio figlio Arcadio di appena sei anni. Nello stesso anno una rivolta militare in Bretagna portò all'elevazione di un usurpatore, Massimo, il quale, attraversata la Manica, mosse contro Graziano. Quest'ultimo, abbandonato dai propri soldati, il 25 agosto del 383, venne ucciso a Lugdunum. Massimo non venne mai riconosciuto da Teodosio, il quale occupò temporaneamente l'Illyricum, in quel tempo amministrato da Valentiniano II, per dare un segnale forte all'usurpatore. E dunque, con la morte di Graziano, sulla scena politica del momento rimasero, oltre all'usurpatore non riconosciuto da Teodosio, Arcadio e Valentiniano II, entrambi in posizione politicamente subalterna rispetto a Teodosio (anche se in virtù della discendenza da Valentiniano I, Valentiniano II era l'Augusto senior). Nel maggio del 387 l'usurpatore Massimo invase l'Italia costringendo Valentiniano II alla fuga a Thessalonica sotto la protezione di Teodosio. Nell'anno successivo Teodosio legittimò la sua posizione dinastica sposando Galla, sorella di Valentiniano. Quindi mosse contro Massimo, il quale si arrese ad Aquileia per finire giustiziato il 28 agosto del 388; la data costituisce anche il limite superiore dell'emissione monetale in esame. (4) VIRTVS AVGGG (il coraggio degli Augusti) esprime la comune concordia dei tre Augusti, Valentiniano II, Teodosio e Arcadio nella conduzione dello stato. (5) Il segno di zecca si compone di due elementi: il nominativo di zecca (TES=Thessalonica, l'odierna Salonicco nella Grecia nord-orientale), un numerale greco di valore compreso tra A e Δ che denota l'officina monetale (nel nostro caso la B=seconda officina). |
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