Roma, 29.1.2012
Egregio
Lettore,
di seguito
riporto i dati significativi pertinenti alla sua
moneta:
Follis1, Zecca di Siscia, c. 294 d. C.2, RIC VI
81b (pag. 464), indice
di rarità "c"
Descrizione
sommaria:
D. GAL VAL
MAXIMIANVS NOB C3.
Galerio, testa laureata a destra.
R. GENIO
POP-VLI ROMANI4.
Segno di zecca, S - Γ5. Il Genio del
Popolo Romano in piedi a sinistra, "modius" sulla
testa, nudo tranne che per un clamide sulla spalla
sinistra, sorregge con la mano destra una patera (da
cui scorre un liquido) e con la sinistra una
cornucopia.
A titolo di
confronto e per le indicazioni di valore riporto i
seguenti link relativi a monete di tipologia uguale
a quella di figura:
- http://www.acsearch.info/record.html?id=226478
FORVM ANCIENT COINS Description Galerius, 1 March
305 - 5 May 311 A.D. 20523. Bronze follis, RIC VI
81b, VF, Siscia mint, 8.501g, 27.2mm, 0°, as
Caesar c. 294 A.D.; obverse GAL VAL MAXIMIANVS NOB
C, laureate head right; reverse GENIO POPVLI
ROMANI, Genius standing left holding patera and
cornucopia, S - A at sides; uncleaned desert
patina; SOLD.
- http://www.acsearch.info/record.html?id=293673
Source Auktionshaus H. D. Rauch GmbH Mail Bid Sale
9 (23.09.2005) Lot 1240 ( « | »
) Price 60 EUR (~72 USD) Description (Translate
description)Diocletianus - Severus II. RÖMISCHE
KAISERZEIT Galerius 293-311 Follis (9,27 g),
Siscia 294. Offizin 2. Av.: GAL VAL MAXIMIANVS NOB
C, belorbeerte Büste rechts. Rv.: GENIO POPVLI
ROMANI, Genius steht links, hält Patera und
Füllhorn. RIC:81b. s.sch.+ Estimate: EUR 30.
- http://www.acsearch.info/record.html?id=472352
Source Auktionshaus H. D. Rauch GmbH Auction
Numismata Wien 2011 (15.04.2011) Lot 425 (
« | » ) Price 85 EUR (~123 USD)
Description (Translate description) RÖMISCHE
KAISERZEIT Galerius (305-311) (D) als Caesar
293-305. Follis (9,10g), Siscia (Sisak), 2.
Offizin, 294 n.Chr. Av.: GAL VAL MAXIMIANVS NOB C,
Kopf mit Lorbeerkranz n.r. Rv.: GENIO POP-VLI
ROMANI / S - B (in den Feldern), Genius mit Patera
und Cornucopiae v.v., Kopf n.l. RIC 81b. Leichter
Silbersud. vzgl./s.sch.
- http://www.acsearch.info/record.html?id=210155
Source FORVM ANCIENT COINS Description Galerius, 1
March 305 - 5 May 311 A.D. 5427. Silvered follis,
RIC VI 90b, VF, Siscia mint, 10.6g, 28.7mm, 0°, c.
295 A.D.; obverse MAXIMIANVS NOB CAES, laureate
head right; reverse GENIO POPVLI ROMANI, Genius
standing left holding cornucopia and pouring
libation from patera, B right, *SIS in exergue;
scratches right in obverse field; SOLD.
Concludo osservando
che le caratteristiche fisiche, generali e di stile
della moneta di figura sono comparabili con quelle
delle monete autentiche e di pari tipologia del
periodo.
Giulio De
Florio
--------------------------
Note:
(1) I folles della tipologia in esame
avevano, secondo il RIC, le seguenti caratteristiche
fisiche: peso 8,5÷10,5 g, asse di conio ad ore 0
oppure ad ore 6. Raccolgo in tabella le
caratteristiche fisiche dei folles della tipologia
di figura tratte dai link di
cui sopra:
Riferimenti |
Peso
(g.) |
Diametro
(mm) |
Asse
di conio (h) |
Link1 |
8,50 |
27,2 |
12 |
Link2 |
9,27 |
- |
- |
Link3 |
9,10 |
- |
- |
Link4 |
10,6 |
28,7 |
12 |
Da quanto sopra
indicato si evince che le caratteristiche fisiche del
follis di figura (10,52g, c. 27,9mm, 12h) non si
discostano da quelle delle monete autentiche e di pari
tipologia del periodo.
(2) La moneta in esame viene datata dal RIC
294 d. C., l'anno successivo all'elevazione di Galerio
e Costanzo al rango di Cesare, l'anno del loro
consolato congiunto (RIC VI, pag. 22), l'anno della
riforma monetaria di Diocleziano.
(3) GALerius VALerius MAXIMIANVS NOBilis
Caesar. Il "fondatore" della tetrarchia era stato
Diocleziano. Egli era stato acclamato imperatore il 17
novembre del 284 d.C. dalle truppe di stanza a
Nicomedia, dopo l'assassinio dell'imperatore Caro,
seguito, ad appena un mese di distanza da quello del
figlio Numeriano, su istigazione del prefetto del
pretorio Apro. Nell'occasione Diocleziano aveva prima
smascherato il mandante dei due delitti e poi lo aveva
ucciso con le proprie mani. Inevitabile lo scontro con
Carino, figlio di Caro, imperatore legittimo per
successione e nomina paterna . Nella battaglia,
avvenuta nella Mesia (area danubiana), Carino rimase
ucciso per mano di un ufficiale della propria guardia
personale e Diocleziano, rimase unico sovrano
dell'impero.
Memore delle
esperienze trascorse, egli si propose di dare un nuovo
assetto allo stato romano che garantisse maggiore
sicurezza e tempestività di intervento nella difesa
dei traballanti confini, desse maggiore stabilità
all'economia, evitasse le lotte di successione. Perciò
pensò bene di dividere il potere con un generale
fidato, Marco Valerio Massimiano, che fece Cesare nel
285 e Augusto nel 286, conferendogli il governo
dell'Occidente e riservando invece a sé il controllo
della parte più ricca e progredita del mondo romano,
l'Oriente. La neonata diarchia (governo di due) fu
innanzi tutto funzionale a contrastare la minaccia
delle invasioni dal nord e dalle regioni orientali. La
capitale dell'Occidente fu spostata a Milano, città
più prossima alle zone di frontiera e quella d'Oriente
a Nicomedia (l'odierna Izmit, sul Mar di Marmara,
nella Turchia asiatica). Ogni diarca possedeva un
proprio esercito, riorganizzato come forza di
intervento rapido in grado di spostarsi velocemente in
tutte le zone di crisi, se necessario anche in quelle
di non diretta pertinenza.
Allo scopo di
fornire una base ideologica a questa nuova struttura
dello stato, Diocleziano stabilì una gerarchia di
comando che traeva spunto dalla gerarchia celeste:
Massimiano diventava pari grado di Diocleziano e suo
"frater"(fratello e quindi membro della gens Valeriana
cui Diocleziano apparteneva - RIC VI pag. 9) ma la sua
anzianità era inferiore a quella di Diocleziano
perché, mentre Diocleziano assumeva il titolo di
"Iovius", cioè figlio di Giove, Massimiano quello di
"Herculius", figlio di Ercole, quindi più lontano da
Giove per discendenza.
Nel 293, sotto
la pressione degli eventi militari alle frontiere,
Diocleziano decise di estendere ulteriormente il
progetto di decentramento dell'impero, affiancando, ai
due Augusti, due Cesari, con l'incarico di presidiare
rispettivamente i confini settentrionali (Britannia e
Gallia) e quelli danubiani. L'impero risultò così
diviso in quattro parti (in grassetto i nomi con cui i
tetrarchi vengono di solito richiamati nei manuali
storici):
Caio Aurelio Valerio Diocleziano, Augusto senior, ebbe il governo diretto
della Tracia, Asia ed Egitto;
Caio
Galerio
Valerio Massimiano fu nominato Cesare dei Balcani,
Tracia esclusa e quindi subordinato a Diocleziano;
Marco Aurelio Valerio Massimiano, in qualità di Augusto junior, ebbe il
governo dell'Italia, Spagna e Africa;
Flavio
Valerio Costanzo (noto anche come Costanzo Cloro), fu
nominato Cesare della Gallia e della Britannia e
quindi subordinato a Massimiano.
Allo scopo
di garantire una linea naturale di successione,
Diocleziano decise che ogni Augusto, dopo 20 anni di
governo, avrebbe ceduto il potere al proprio
Cesare, il quale, divenuto Augusto, avrebbe a sua
volta nominato un Cesare di fiducia.
Questa dunque
sinteticamente era, negli intenti di colui che
l'aveva concepita, la tetrarchia (governo di
quattro), un'organizzazione fortemente decentrata
dello stato, ma non priva di unitá di comando, in
cui l'Augusto senior dettava il disegno politico e
gli altri, Augusto junior e Cesari, provvedevano
all'esecuzione, in autonomia di gestione.
Con il
passaggio dalla diarchia alla tetrarchia,
l'ideologia del sistema si adeguò: come Diocleziano
e Massimiano Erculio erano rispettivamente figli di
Giove e di Ercole, così Galerio, attraverso
l'istituto dell'affiliazione, lo divenne di
Diocleziano con l'appellativo di "Giovio" e
Costanzo di Massimiano, con l'appellativo di
"Erculio". All'uno e all'altro fu conferito il
titolo di "nobilissimus Caesar", entrambi entrarono
a far parte della "gens Valeriana", tutti furono
vicendevolmente vincolati dalla "pietas", l'etica
della gratitudine agli dei e dell'affetto per i
consanguinei.
(4) GENIO
POPVLI
ROMANI, al
Genio del Popolo Romano. La tipologia monetale del
Genio del Popolo Romano, per l'ampia diffusione in
tutto l'impero, fu utilizzata da Diocleziano per
sottolineare la sua visione ecumenica della
romanità. Successivamente, con l'inizio delle
lotte di successione, la tipologia monetale del
Genio del Popolo Romano, costituì di fatto
l'elemento discriminante tra il potere degli
Augusti "legittimi" che si davano reciproco
riconoscimento e quello degli altri non
riconosciuti (vedi Massenzio che non coniò
follis con la tipologia del Genio del Popolo
Romano). Agli occhi della gente comune il follis,
la moneta di tutti i giorni della prima Tetrarchia
(in contrasto con gli antoniniani coniati
precedentemente con tipologia continuamente
mutevole), era associata all'idea della
singolarità dell'essere romani e della solidità
della valuta (un po' come accade con il dollaro ai
giorni nostri).
Sotto questa
luce va interpretato il tipo del Genio di figura,
battuto dalla zecca di Siscia nel nome dei
seguenti personaggi:
- Massimiano:
- IMP C
M A MAXIMIANVS P F AVG - RIC 76b, v. ad es. il
link http://www.wildwinds.com/coins/ric/maximianus/_siscia_RIC_VI_076b.jpg
- IMP C
M A MAXIMIANVS P AVG - RIC 77, link non
disponibile
- IMP C
M A MAXIMIANVS AVG - RIC 78b, link non
disponibile
- IMP C
MAXIMIANVS P F AVG - RIC 79b, link non
disponibile
- IMP C
MAXIMIANVS AVG - RIC 80, link non disponibile
- Galerio:
- Costanzo
Cesare:
- CONSTANTIVS
NOB CAES - RIC 82a, link non disponibile
(5) Il segno di zecca S - Γ si compone di due
parti, S(=Siscia), Γ(l'officina monetale, la terza di 3 attive
nel periodo). La città di Siscia si trovava in
Pannonia - v. mappa all'indirizzo: http://tjbuggey.ancients.info/images/romemap.jpg); |