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Bronzo contromarcato
tresvirale |
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8.2.2012
Provo ad
allegarle le foto della moneta "strana", .. è un
relitto quindi prevedo analoghe difficoltà comunque:
Il diametro è 25 mm, il peso 6,1 gr, non reagisce al
magnete e l'asse di conio è impossibile da rilevare.
L'unico elemento distintivo migliore rispetto alla
precedente è la scritta SC, comune a molte monete
romane. Grazie ancora. |
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Duisburg, 20.2.2012
Egregio
Lettore,non sono esperto di monetazione contromarcata, della quale mi sono occupato raramente (si veda, ad esempio, il link). Ad ogni modo di seguito riporto gli elementi che mi è stato possibile raccogliere sull'argomento dopo una ricerca condotta nel web. Le monete contromarcate, generalmente in bronzo, sono quelle che portano un segno, o contromarca impressavi posteriormente, quasi una nuova autorizzazione di corso sotto altro regno (v. link). Per questo genere il testo di riferimento più conosciuto in lingua italiana è "Monete romane imperiali contromarcate di bronzo dell'area delle province della Moesia e della Thracia vol.1" di Rodolfo Martini (v. link), autore che si è occupato delle monete contromarcate provenienti da quell'area. Ho reperito nel web un articolo dello stesso R. Martini (v. link) sull'argomento, di cui sottolineo le conclusioni: "La contromarca imperiale romana rappresenta un aspetto, se vogliamo marginale, del più ampio fenomeno della produzione monetale «ausiliaria» di pertinenza militare (Martini, 2002, 220-226; Martini, 2003(a), 14-16) che ha investito in misura maggiore o minore tutti i territori occidentali dell’Impero, ma è in grado di testimoniare, con immediata vivezza, sia contingenti necessità politiche (damnatio memoriae, aggiornamento prosopografici eccetera) (Martini, 1980), quanto urgenti interventi di natura economica operati dall’amministrazione militare sul circolante (Majurel, 1975)." Venendo allo specifico della moneta di figura, il primo passo da compiere è quello di stabilire a quale tipo di monetazione appartenga; all'osservazione diretta il campione in esame sembra possedere i requisiti della monetazione tresvirale augustea, come si desume dalla sigla senatoria (S C) a lettere grandi nel rovescio e dalle tracce residue di una corona di quercia nel dritto. Le caratteristiche descritte sono proprie dei sesterzi e dei dupondi, non degli assi che recavano al dritto la testa di Augusto1. Inserisco in tabella immagini esemplificative delle emissioni tresvirali in bronzo:
Osserviamo ora tre immagini esemplificative di monete tresvirali contromarcate:
Veniamo ora alla contromarca che si osserva sul rovescio, °C°AIII, inedita, a quanto pare, almeno rispetto alle contromarche presenti nell'elenco fornito dal sito http://www.romancoins.info/Countermark-List.html. In presenza delle contraddizioni evidenziate ho voluto sentire il parere del forum di numismatica lamoneta.it (iscrizione gratuita e obbligatoria), dove i pareri sembrano propendere per la non autenticità della moneta. Altro non saprei dire. Giulio De Florio ------------
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