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26.4.2012
Ho visto la
vostra pubblicità su internet, ed essendo in
possesso di una moneta d'oro gradirei, se possibile,
una valutazione;peso circa grammi 1,4 diametro cm 1,5 amagnetica bordo zigrinato. Certo della Vostra gentile opera porgo distinti saluti. |
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Roma, 3.5.2012
Egregio
Lettore,mi occupo di monetazione romana e non ho competenza specifica in quella di San Marino. Ciò nondimeno, nell'intento di assecondare comunque la sua richiesta, di seguito riporto, senza pretesa di rigore scientifico, i risultati della ricerca effettuata sul tema in argomento: Scudo1, zecca di Roma, indice di rarità "C" 2. Descrizione sommaria: D. RELINQVO VOS
LIBEROS AB VTROQVE HOMINE4.
San Marino stante di fronte sorregge un rotolo con
la scritta su due righe LIBER/TAS e
con in basso il disegno delle tre torri; in esergo,
tra due rosette a cinque petali, il segno del
valore, UNO SCUDO5. A
sinistra, sopra la linea di esergo, SPERANZA INV6.
Un saluto cordiale. Giulio De Florio ------------------------------- Note: (1) San Marino fu fondato, secondo la leggenda, nel 301 d.C. da un tagliapietre cristiano di nome Marino che aveva trovato rifugio sul monte Titano per sfuggire alla persecuzione religiosa. La Repubblica di San Marino iniziò a battere moneta nel 1864 successivamente al trattato di unione doganale con l'Italia (v. link) Le prime monete d'oro (due nominali del valore di 10 e 20 Lire), battute dalla zecca di Roma, risalgono al 1925; successivamente la monetazione aurea riprese nel 1974 con l'emissione di due nominali del valore di uno e due scudi (v. link) aventi valore legale solo nel territorio della Repubblica. Per questa ragione gli scudi di San Marino sono di solito considerati monete da collezione. Emessi da allora con cadenza annuale, furono battuti su un piede di 3g (sicché uno scudo del 1974 pesava 3g, due scudi 6g e, a partire dal 1976, 5 scudi 15g) con un grado di fine di 0,917 e mantennero questo standard sino al 1982, poi le cose cambiarono ma questa è un'altra storia (v. link). Il disegno degli scudi mutava di solito di anno in anno, talora per entrambe le facce ma i diversi nominali all'interno di una stessa emissione conservavano spesso lo stesso disegno. Per i primi scudi del 1974 (l'anno in cui la moneta in esame fu battuta) fu adottato il bozzetto del pezzo da 5 Lire d'argento del 1898 dell'incisore Speranza (v. link)8. Di solito gli scudi del ciclo 1974-1982 vennero venduti non singolarmente ma in un cofanetto contenente la serie di nominali da 1 e 2 scudi previsti nell'anno di emissione (v. link). I dati fisici della moneta in esame resi noti dal lettore (1,4g e 15mm) sono palesemente approssimativi perché le monete da uno scudo emesse tra il 1974 e il 1982, presentano, se autentiche, le seguenti caratteristiche fisiche: 3g e 15,9mm. Essi pertanto non potranno essere utilizzati in questo studio ai fini della verifica di autenticità. (2) Il nominale da uno scudo è da considerarsi piuttosto comune essendo stato battuto a suo tempo in 74.863 esemplari, secondo alcuni (v. link), in 84.509, secondo altri (v. il link). (3) RESPVBLICA S. MARINI (Respublica Sancti Marini) ovvero Serenissima Repubblica di San Marino, spesso abbreviata in Repubblica di San Marino o semplicemente San Marino è lo stato nel nome del quale la moneta è stata battuta. Al centro del dritto si nota lo stemma con le tre torri erette in cima ai tre monti intorno ai quali si estende la Serenissima. Nella foto che segue, presa dal sito http://www.ilmarengo.com/sanmarino/, si coglie uno scorcio davvero impressionante dei tre monti, dal quale proprio sembra aver tratto spunto lo stemma della moneta. Lo stemma, come pure la bandiera della Serenissima, sono stati fissati con la legge costituzionale numero 1 del 22 luglio 2011 (v. link). (4) RELINQVO VOS LIBEROS AB VTROQVE HOMINE. Si vuole che Marino, il fondatore della Repubblica, prima di morire, pronunciasse le parole «Relinquo vos liberos ab utroque homine» (vi lascio liberi da entrambi gli uomini), cioè non soggetti né al papa, né all'imperatore e queste parole costituiscono ancora oggi il fondamento dell'indipendenza della Repubblica (v. link). (5) UNO SCUDO è il valore facciale della moneta. (6) SPERANZA INV. Filippo Speranza è lo zecchiere già citato in nota 1 che aveva disegnato la moneta in argento del 1898 (v. link per una breve nota biografica sul personaggio). Si noterà che sulla moneta del 1974 il nome Speranza è seguito dalle lettere INV che stanno per "INVentor" (v. link) in quanto, per la moneta in esame Speranza non è lo zecchiere ma l'ideatore (del disegno). (7) Per determinare il valore venale della moneta si sono presi in considerazione i link di cui sopra. Quando nei link gli scudi sono presenti in coppia (da 1 e 2 scudi) il valore del singolo è stato ricalcolato sulla base del peso (valore del pezzo da 1Scudo=valore complessivo della coppia diviso 3). Di seguito i risultati ottenuti:
(8) Mi fa osservare UZIFOX del forum lamoneta.it che la Repubblica, con il decreto DECRETO 19 dicembre 1974, n. 90 (pubblicato nell'albo del Pubblico Palazzo in data 10 gennaio 1975), determinò le caratteristiche della moneta in esame, in particolare stabilì che il retto (o dritto) ritraesse il Santo Fondatore come rappresentato nella scultura del Tadolini eretta presso l'Altare Maggiore della Basilica. Non dispongo del decreto autorizzativo dell'emissione in argento del 1898 ma, trattandosi della stessa immagine che ritroviamo nel 1974, presumo che anche la prima moneta traesse spunto dalla scultura del Tadolini - v. link. Per quanto concerne l'assenza nel DECRETO del 1974 di qualsiasi cenno al nome dello zecchiere, rilevo che la moneta in esame fu battuta dalla zecca di Roma che per consuetudine indica sulle proprie monete il nome dello zecchiere, in questo caso, per le ragioni esposte in nota 6, il nome dell'ideatore del disegno. |
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