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04.01.2001
Egregio Sig.
Giulio, è la prima volta che le scrivo, e spero che mi
possa aiutare. rev. Le invio un'immagine di una moneta romana in bronzo, sicuro che data la sua competenza saprà darmi una risposta sul valore o non della moneta in questione. Peso della moneta gr. 32,2 diametro mm. 33,6 . Ringraziandola anticipatamente per la sua cortesia la saluto e aspetto le informazioni che gentilmente mi invierà.
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Caro
Antonio, l'immagine di fig. 1 che mi hai inviato, si confronta parzialmente con quella di fig. 2, tratta dal manuale del Montenegro, "Monete Imperiali Romane" ed ivi classificata al n° 1696. Le due monete hanno in comune il dritto, entrambe furono coniate da Commodo per commemorare la morte (nell'anno 180 d.C.) e l'apoteosi (o divinizzazione) di Marco Aurelio, padre e predecessore dello stesso Commodo nella guida dell'impero. La moneta
di fig. 1 corrisponde molto probabilmente (ma per
essere certo al 100% dovrei recarmi in biblioteca)
a quella classificata da Cohen nel volume
"Description historique generale des monnaies de
l'empire romain" II ed. 1882 al n° 89 (da qui il
rif.to bibl. C89, corrispondente al n° 1694 del
manuale del Montenegro) della quale posseggo
unicamente la descrizione del Montenegro:
L'aquila della tua moneta, sta per spiccare il volo verso il cielo per trasportare nell'Olimpo il defunto divinizzato (divus). Ai piedi dell'aquila il globo, simbolo del mondo (orbis terrarum) e del dominio sul mondo. Nella cerimonia della deificazione (consecratio) si usava addirittura far levare in volo un'aquila dal sommo della pira funebre. Nella moneta di fig. 2 l'apoteosi di Marco Aurelio è ancora più trasparente, in quanto si vede chiaramente l'imperatore seduto sul dorso dell'aquila in volo. La moneta
fu coniata per disposizione del Senato (SC -
Senatus Consulto) tra il 180 d.C., anno della
morte di M. Aurelio e il 192 d.C., anno della
morte di Commodo. Concludo
rilevando come sia poco serio desumere, da
un'immagine scannerizzata, certezze
sull'autenticità di una moneta. Certo il peso da
te indicato si discosta un po' dal valore
canonico, per altro non sempre rispettato, del
sesterzio (27,28 gr.); e, ultimo ma non da meno,
mi pare di cogliere alcune dissonanze tra le
immagini del dritto di fig. 1 e 2, per quanto
riguarda alcuni particolari della testa di M.
Aurelio (es. l'occhio, il naso e i riccioli dei
capelli). Comunque, come già ho avuto modo di
osservare per altre monete, vere o false che
siano, hanno raggiunto lo scopo di chi le aveva
concepite, farsi notare dai vivi, anche a 2000
anni di distanza! [*]la scala di rarità del Montenegro parte da "C" (Comune), prosegue con "NC" (Non Comune), "R" (Raro), "R2" (molto rara), "R3" (rarissima), "R4" (estremamente rara), "R5" (conosciuta in pochissimi esemplari), "UNICO" (se ne conosce un solo esemplare) |
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