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Elia Capitolina
11.01.2000
rev.
Carissimo Giulio,
l'interpretazione da te seguita per il recto della moneta è confermata dalla voce "Nerva" del Dizionario di antichità classiche di Oxford (e dalla bibliografia di rinvio), alla luce della politica che portò l'imperatore, per contrasto con la condotta del suo predecessore, ad una riforma in bonam partem sia in campo giuspenalistico che tributario (la connessione qui è strettissima per la vicenda che interessa la tua conoscente: maiestas e calumnia erano fattispecie certo molto duttili, nel caso specialmente di discriminazioni religiose; si è anche ipotizzato che siano stati i Cristiani a subire molte delle conseguenze delle denunzie-calumnia per la mancata dichiarazione d'appartenenza alla nazione ebraica, perché, in quel primo momento, i Romani, come mostra Tacito, non ci vedevano alcuna differenza teologica - e in effetti all'inizio ..... - figuriamoci se si trattava di riscuotere tasse). Elia Capitolina era poi il nome con cui i Romani chiamarono Gerusalemme.
Maurilio
Cara Monica,
il mio amico Maurilio, che di cose romane se ne intende, non solo ha confermato la valutazione che io avevo dato della moneta che ti riguardava e fornito dei chiarimenti aggiuntivi sulla policy di Nerva, ma ha anche dato una risposta al quesito inevaso su Elia Capitolina. Grazie a Maurilio e auguri rinnovati per te.
G.D.F. 
P.S.
Per il tuo godimento ti mando una bellissima immagine tratta dalla "Tabula Peutingeriana" (copia medioevale di una carta geografica di età imperiale), che riporta la città di Gerusalemme col suo nome romano di "Elia Capitolina", nome assunto dopo la ricostruzione e la trasformazione in colonia romana fatta da Adriano nel 130 d.C.; detta Elia dal gentilizio di Adriano, Capitolina dal tempio di Giove Capitolino.
 
Il monte Uliveto (Mons Oliveti) e la vignetta che indica Gerusalemme (Antea dicta Herusalem °m helya capitolina)
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