Riferisce
Cng (v. link)
che Laos era una colonia di Sibari, fondata
probabilmente nel 7° secolo a. C. sulle rive del fiume
Laos, non lontano dalla foce sul mar Tirreno (v. mappa
a pag. 115). Alla fine del 6° secolo la maggior
parte dei suoi abitanti era composta da Sibariti
sfuggiti alla distruzione della loro città ad opera
dei Crotonesi nel 510 a. C.. Assai poco si sa della
città al di là della sua fondazione, eccetto che fu
luogo della disfatta della coalizione delle città
greche in lotta contro i Lucani nativi. La monetazione
di Laos è piuttosto rara e sporadica nelle emissioni.
Quelle in argento ebbero luogo solo nel 5° secolo e
consistevano in una varietà di nominali che andavano
dai nomoi ai dioboli, con stateri che recavano su
entrambi i lati un toro androprosopo (dalla testa
umana) - v. link
e frazioni di statere recanti al dritto un toro
androprosopo e al rovescio una ghianda (v. link)
o globetti in cerchio. Monete di bronzo furono
prodotte nella seconda metà del 4° secolo, abbastanza distinte dalle prime in
argento. Il sistema, piuttosto incerto, comprendeva
almeno due nominali, tipicamente detti pesanti e
leggeri. Si tratta di
tipologie più diversificate rispetto a quelle in
argento, recanti al dritto le teste di svariate
divinità (Demetra,
Dioniso,
Ercole, Atena) oppure il toro androprosopo e uno o due
uccelli al rovescio. |
Gennaro
Riccio, pubblicò nel 1836 un volume su "Le monete
delle antiche famiglie di Roma fino all' imperadore
Augusto" (v. link)
a cui unì in appendice un "Repertorio delle monete
di città antiche comprese ne' parametri delle
provincie componenti l'attuale Regno delle due
Sicilie al di qua del faro". Le pagine 81 e 82
del repertorio sono dedicate alla monetazione in
bronzo di Laus e ad esse mi rifarò per la comparazione
con la moneta di figura, non disponendo di manuali di
classificazione più recenti o puntuali. Tralascerò
ovviamente le tipologie monetarie del tutto difformi
da quella in esame. Dunque il Riccio descrive le
seguenti monete di aspetto simile alla moneta di
figura:
- Æ - modulo10,
Testa di donna a dritta/Uccello a dritta
camminando, sopra ΛΑΙΝΟΝ.
- Æ - modulo10, Testa di donna a dritta/Uccello a
dritta camminando, sopra ΛΑΙΝΟΝ., davanti testa
d'ariete o di cavallo [v. link
(ariete), link
(ariete), link
(ariete) e link
(cavallo)].
- Æ - modulo8, Testa di donna di stile più
rozzo a dritta, talvolta ΛΑ/Uccello volante a
dritta, sopra ΛΑΙ.
- Æ - modulo8, Testa di donna a dritta,
talvolta ΛΑ/Uccello fermo a dritta, davanti testa
di ariete, sopra ΣΤΑΩΨΙ.
- Æ - modulo8, Testa di donna a
dritta/Uccello a dritta, davanti vaso a lungo
collo, sopra delfino e ΛΑΙΝΟΝ (v. link).
- Æ - modulo8, Testa di donna a
dritta/Uccello a dritta, sopra ΚΟ e sotto ΜΟ.
D'altra parte esistono varianti non descritte dal
Ricci, come quelle che seguono:
- Testa di donna (Persefone), con leggenda
illeggibile dietro/Uccello a destra, sopra
ΛΑΙΝΟΝ., davanti foglia (?) (v. link).
- Testa di donna/Uccello a destra, sopra, su due
righe, ΛΑΙΝΟΝ/ΣΠΕΔ, davanti testa
d'ariete (v. link).
- Testa di Dioniso/Uccello a destra, davanti testa
di ariete (v. link).
- Testa di ninfa/Uccello su un ramo a destra
(corvo?), sopra, su due righe, ΛΑΙΝΟΝ/Η, davanti
testa di toro (v. link).
Purtroppo lo stato di usura e/o
l'immagine fotografica a disposizione non rivelano
tracce di leggenda nel rovescio della moneta, né
consentono di qualificare meglio la natura
dell'oggetto sotto il becco del volatile; tuttavia,
tra tutti i tipi esaminati, è la moneta di cui al
paragrafo d. precedente ad
avvicinarsi di più al campione di figura. Per
questa ragione, in assenza di elementi più probanti,
adotterò, come riferimento per la moneta in esame,
il tipo dianzi menzionato. |