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Poseidonia, triente, Dioniso e la cornucopia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
7.4.2014
Trasmetto
copia di una moneta di bronzo da sottoporre ad esame
per la sua identificazione.Peso della moneta : gr. 4,95 ca. diametro : irregolare max 18,3 mm colore : bronzo asse di conio : ore 10 (1) tipologia della lega metallica : bronzo presenza di materiale ferroso nel tondello : negativa. Autorizzo l'uso delle foto trasmesse. DESCRIZIONE : Dritto : Testa nuda femminile verso destra. Sul retro della testa si rilevano 4 globetti che potrebbero richiamare il valore della moneta ( UN TRIENTE ? ) oppure la parte rimanente di una corona perlinata che contornava la testa. Ma in quest'ultimo caso, in considerazione della piccola dimensione della moneta i globetti appaiono abbastanza grandi e pronunciati. Rovescio : Una figura principale si estende in modo sinuoso al centro del corpo della moneta - sottile da sinistra e ingrossato a destra tale da richiamare un delfino. Sotto questa figura si rilevano altri segni non decifrabili e 2 globetti posti sulla destra. Sopra si rilevano dei segni che sembrano caratteri alfabetici di cui si riesce a decifrare solo una "O" (?) e 2 globetti posti sulla sinistra. L'asse di conio di cui sopra è stata sviluppata considerando la raffigurazione principale in posizione orizzontale. Qualora però la raffigurazione dovesse essere correttamente in verticale, l'asse di conio diventerebbe : ore 2. Nel richiedere l'esame per la identificazione di questa moneta e ringraziando anticipatamente porgo un cordiale saluto. |
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Roma, 13.4.2014
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi pertinenti alla moneta di figura: Triente1, zecca di Poseidonia (Paestum)2, 218-201 a. C., Hunter I 6 (pag. 100), Crawford 7/1, BMC 8 var. (pag. 274), HN Italy 11913 Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque
illeggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
In conclusione, per quanto consentito da una
valutazione a distanza, la moneta appare autentica e
il suo valore venale, nel presente stato di
conservazione, non dovrebbe superare i 20,00€. Un saluto cordiale. Note:
Come si evince dalla tabella, la zecca di Poseidonia, nel corso del tempo, batté monete in bronzo di diverso peso e dimensioni all'interno delle quali trova collocazione anche la moneta di figura (4,95g, 18,3mm, 2). (2) La moneta fu battuta dalla zecca di Poseidonia (nome greco della città), dagli Italici detta Paistom e Poistos, dai Romani Paestum (Plinio il vecchio, riferendo che “…Oppidum Paestum, Graecis Posidonia appellatum”, ricorda l’antico nome della città). Nel 218-201 a. C., la città era sotto il controllo romano ma, per la fedeltà dimostrata nei confronti dei dominatori, era stata autorizzata a battere moneta e conserverà questo privilegio sino al tempo di Tiberio. (3) La classificazione HN Italy 1191 fa riferimento al volume Historia Numorum Italy N.K. Rutter, Historia Numorum Italy, London 2001 di cui non dispongo e che non posso pertanto sindacare. La classificazione Hunter I 6 è invece controllabile e prevede la presenza del caduceo nel campo del rovescio, del resto prevista anche dal categorico Crawford 7/1 che desumo indirettamente dal sito magnagrecia. (4) Il personaggio sul dritto della moneta viene per lo più riconosciuto come Dioniso, verosimilmente per la presenza della corona di vite sulla testa del dio e dei grappoli d'uva ai lati della cornucopia. Tuttavia altri parlano di Dioniso androgino, dalla natura sessuale indefinita, altri di personaggio femminile per via della capigliatura fluente dietro la testa. (5) I quattro globetti sono il segno del valore, ragione per cui la moneta di figura viene indicata come triente. (6) La moneta andrebbe studiata da vicino perché, per via dello stato di usura, non sono ben distinguibili tutti gli elementi che, secondo la classificazione fornita, dovrebbero potersi osservare: dei quattro globetti che ci si attenderebbe nel campo sinistro del rovescio, se ne scorge uno solo (l'ipotesi è che gli altri tre siano capitati fuori centro. Inoltre a malapena visibile è la traccia dell'etnico PAIS (PAIS, dall'italico PAISTOM, nome utilizzato dalla città al tempo in cui la moneta fu battuta). |
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