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Follis da 40 nummi di Giustiniano I | ||||||||||||||||||||||||||||
27.4.2015
Giulio
buongiorno, ho chiesto una tua opinione già un paio di volte e sono stato molto soddisfatto, ti ringrazio per questo. In allegato una moneta bizantina? peso 12,64g diam. 2,7cm asse conio 7 Grazie |
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Roma, 7.5.2015
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi raccolti sulla moneta di figura: AE Follis1, zecca di Cartagine, 534-539 d. C., MIB 184, SB 259, Warwick I 361 (Carthage, pag. 65/179 del testo) - plate IX 15 Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque illeggibili): La ricerca nel web di monete simili a quella figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ----------------------------------------------- Note: (1) Follis
(bronzo). Al tempo dell'imperatore Anastasio I,
nel 491, sopravviveva, della monetazione
precedente tardo romana: il solido d'oro e due
sue frazioni, il semisse e il tremisse, oltre ad
una monetina di rame detta nummus che, alla metà
del quinto secolo, valeva 1/7200 di solido e
pesava meno di 1 g. La riforma di Anastasio
(498) introdusse un nominale bronzeo da 40
nummi, riconoscibile dalla lettera M sul
rovescio (la lettera M in greco sta per 40), un
nominale da 20 nummi, riconoscibile dalla
lettera K, detto semifollis, un nominale da 10
nummi (decanummio), caratterizzato dalla lettera
I ed un ultimo nominale da 5 nummi,
caratterizzato dalla lettera E. Il follis fu una
costante per la monetazione bizantina dei
successivi sei secoli.
(2) Dominus Noster IVSTINIANVS PerPetuus AuGustus. Elementi biografici su Giustiniano possono attingersi dal portale dell'Enciclopedia Treccani on line (v. link). (3) La lettera M, come già accennato, è il segno del valore, la lettera B è l'indicativo dell'officina (B in greco è il numero 2), KART sta per Cartagine, luogo della zecca. |
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