Roma, 29.9.2015
Egregio
Lettore,
di seguito riporto gli elementi significativi che ho
potuto raccogliere sulla moneta di figura:
AE331, 221 d. C., RIC
IV/II 206 var. (pag. 45), BMC V
263* var.
(pag. 570), Cohen
IV 1
var. (pag. 374)2
Descrizione sommaria:
D. IMP CAES M AVR
ANTONINVS PIVS AVG3.
Elagabalo, busto laureato, paludato e corazzato a
destra.
R. ANNIA FAVSTINA
AVGVSTA4. Annia
Faustina, busto drappeggiato a destra. Dietro la
testa una stella.5
La ricerca nel web di monete della
tipologia di figura non ha prodotto risultati.
Veniamo alle conclusioni. La moneta in esame è una
realizzazione moderna che dal punto di vista
tipologico si rifà ad un aureo descritto in
letteratura ma la cui effettiva esistenza non è
provata. L'aspetto generale della moneta di figura non
ha nulla di antico. Non è stato possibile reperire nel
web altri esempi di questa tipologia.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1)
L'indicazione AE33 è generica; AE (dal latino Aes)
sta per bronzo/rame, mentre 33 è il diametro della
moneta indicato dal lettore. Col suo peso di 37g,
la moneta sarebbe un sesterzio, per altro molto
pesante se si considera che, secondo BMC, il peso
medio dei sesterzi di Elagabalo è calcolato in
22,16g (media di 71 esemplari).
(2) La moneta di figura ha in
comune con quelle classificate RIC 206, BMC 263*,
Cohen 1 solo il tipo del dritto e quello del
rovescio ma niente di più. Infatti, mentre la
moneta in esame è in lega di rame, quelle
classificate come dianzi indicato sono aurei con
leggenda del dritto diversa (IMP ANTONINVS PIVS
AVG). Riferisce il Cohen che lo studioso francese
Mionnet pone in dubbio l'esistenza stessa di aurei
catalogati come sopra indicato ("cette médaille
est regardée comme suspecte par Mionnet"). Insomma
in letteratura non si conoscono sesterzi della
tipologia in esame e addirittura non c'è prova
che, sotto Elagabalo, siano state battute monete
che rechino al dritto l'immagine di Elagabalo e al
rovescio quella di Annia Faustina. Ma c'è di più,
in
BMC V, pag. lviii, si legge che, tra i
forgeries (i falsi) di Elagabalo, si annovera un
sesterzio della tipologia di figura "cast, tooled,
very odd style" (fuso, bulinato, di stile assai
strano) del quale putroppo non è disponibile
l'immagine.
(3) IMPerator CAESar Marcus
AVRelius ANTONINVS PIVS AVGustus. Elagabalo nacque
ad Emesa in Siria nel 204 da Sesto Vario Marcello
e Giulia Soemia, figlia di Giulia Mesa, sorella di
Giulia Domna, moglie di Settimio Severo (v.
albero genealogico). Grazie agli intrighi
della madre e della nonna, Elagabalo fu fatto
passare per figlio naturale di Caracalla (di qui
il suo nome Marco Aurelio Antonino), quindi
proclamato imperatore nel 218 dalla legione romana
di Emesa. Il nomignolo Elagabalus lo si deve al
fatto che, essendo sacerdote di Elagabalos, la
divinità più importante di Emesa, nel 219 ne
importò il culto a Roma dove volle che fosse
eretto sul Palatino un tempio dedicato al Deus
invictus Sol Elagabalus. In questo tempio trasferì
da Emesa la pietra rappresentativa del dio. A Roma
ebbe vita dissoluta e lasciò il governo dello
stato nelle mani della nonna Giulia Mesa. Quando
costei comprese che la sua «creatura» era
assolutamente incorreggibile e che non solo
sarebbe stata incapace di consolidare la dinastia,
ma al contrario l'avrebbe inevitabilmente
rovinata, convinse il nipote ad adottare il cugino
Alessandro, figlio di Mamea (la più giovane delle
sue figlie), e a proclamarlo Cesare. Poco dopo
Elagabalo, allora diciottenne, insieme alla madre
Giulia Soemia e a tutta la loro cricca (inizio del
222) furono eliminati dai pretoriani.
(4) ANNIA FAVSTINA AVGVSTA.
Annia Faustina discendeva da famiglia
aristocratica, sia il padre che il nonno erano
stati consoli, suoi bisnonni, sia in linea paterna
che materna, erano Marco Aurelio e Faustina II.
Annia era dunque un membro, forse l'ultimo, della
dinastia di Antonino Pio. Faustina era sposata con
Pomponio Basso, console nel 211. L'imperatore
Elagabalo era sposato in seconde nozze con Aquilia
Severa, che era stata una vergine vestale: questo
matrimonio, che andava contro la tradizione
romana, non aveva dato figli, così l'imperatore
aveva divorziato da Aquilia e, allo scopo di dare
maggiore legittimità al suo potere
consolidando il legame con la dinastia antonina,
fece uccidere Basso e sposò Annia Faustina nel
luglio 221 conferendole il rango di Augusta e
proibendole di rispettare il lutto. Il matrimonio
durò poco, perché non venendo figli, verso la fine
dell'anno Elagabalo divorziò da Faustina, per
risposare Aquilia Severa. La monetazione in bronzo
di Annia Faustina è rarissima e comprende un solo
sesterzio (Ric 399, pag. 60, v. link)
che reca al dritto il busto di Faustina e al
rovescio i due augusti sposi stanti che si
stringono la mano con la leggenda CONCORDIA ad
esplicitare la scena.
(5) La stella è il simbolo del
dio solare di Elagabalo del quale l'imperatore
altrove si dice sacerdote (INVICTVS SACERDOS AVG,
SACERD DEI SOLIS ELAGAB, SVMMVS SACERDOS AVG).
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