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Marcianopoli,
Diadumeniano e Asclepio |
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2.12.2016
Salve
Giulio, le chiedo cortesemente l'identificazione di
questa provinciale di Diadumeniano.Peso 2,36 gr - 17mm - h12. La ringrazio anticipatamente. |
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Roma, 3.12.2016
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Assarion1,
zecca di Marcianopoli2, 217÷218 d.
C., Varbanov
1315, Moushmov
590 Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque
illeggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto cordiale. (1) Assarion
(bronzo). L'assarion è la forma ellenizzata
dell'asse romano. L'asse, che in epoca
repubblicana, nel 3° secolo a. C., pesava 255g e
oltre, si ridusse progressivamente di peso, sino a
raggiungere, nel primo e secondo secolo d. C.,
circa 10g. L'assarion fu largamente utilizzato
nell'Egeo e in Asia Minore, di solito con un peso
ancora più ridotto rispetto all'asse - v. link.
Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche
degli assarion della tipologia di figura presenti
nei link sopra indicati:
(2) Marcianopoli (in greco Μαρκιανούπολις), antica città della Tracia (v. link), sorgeva nei pressi della moderna Devnya in Bulgaria. Precedentemente nota come Parthenopolis, la città era stata rinominata Marcianopoli dall'imperatore Traiano in onore della sorella Ulpia Marciana (v. https://en.wikipedia.org/wiki/Marcianopolis).. La monetazione di Marcianopolis, quasi autonoma e imperiale, si estende da Commodo a Filippo il Giovane. Da Severo in poi le monete portano di solito il nome dei Legati Romani preceduto dal titolo, Υ, ΥΠ, ΥΠΑ (da Υπατεων, cioè governatore, che, declinato al genitivo, diventa Υπατεοντος) [notizie tratte dal sito http://www.snible.org/coins/hn/thrace.html#Marcianopolis. (3) M OΠEΛΛΙ - ANTΩNINO (Mάρκος OΠEΛΛΙιος ANTΩNINOς). Figlio di M. Opellio Macrino, Marco Opellio Diadumeniano (in breve Diadumeniano) nacque il 14 settembre del 208 oppure, secondo la Historia Augusta, il 19 Settembre del 208, stesso dies natalis perciò di Antonino Pio. Quando Macrino divenne Augusto nell'aprile 217, Diadumeniano ricevette, con il titolo di Cesare, il nome Antonino, per evidenziare, come già era accaduto per Caracalla, la discendenza dinastica da Marco Aurelio. Nel 218 Diadumeniano fu elevato al rango di Augusto. Inviato dal padre da Artabano, re dei Parti, per chiedere aiuti, fu scoperto durante il viaggio, fatto prigioniero e ucciso (218 d. C.), all'età di appena dieci anni (v. link). Per inquadrare meglio il contesto storico che vide il passaggio da Caracalla a Elagabalo (o Eliogabalo) mi pare opportuno citare lo storico Guido Clemente (v. Guida alla Storia Romana). Ciò che segnò la fine di Caracalla fu la sua megalomania, Caracalla si impegnò in una guerra ambiziosa contro i Parti dall'esito disastroso. L'imperatore, che doveva il trono ai soldati, ne perdette l'appoggio e il suo prefetto del pretorio, Macrino, ne decise l'uccisione a Carre. Macrino, che era di estrazione equestre, non riscuoteva però dell'appoggio del Senato, non disposto a cedere a un non senatore una prerogativa così essenziale. Inoltre gli si opponevano i soldati legati alla dinastia severiana e sottoposti alla propaganda delle donne siriache della famiglia. Inutile fu il tentativo di Macrino di accreditarsi un titolo dinastico aggiungendo al suo nome quello di Severus. Così, nel 218, Giulia Mesa, zia di Caracalla, presentò ai soldati ancora in Oriente il giovanissimo nipote, Elagabalo, il vero continuatore della dinastia, facendolo acclamare all'impero. Macrino fu sconfitto e ucciso insieme al figlio Diadumeniano e le donne dei Severi si assicurarono il controllo del governo ancora per una generazione, attraverso due ragazzi, Elagabalo stesso e il cugino Severo Alessandro, adottato nel 321, tredicenne all'epoca. (4) ΜΑΡΚΙΑΝΟΠΟΛEIΤΩΝ (genitivo etnico, dunque moneta battuta nel nome dei Marcianopolitani). (5) Asclepio, Ἀσκληπιός nell'antica religione greca, è il dio della medicina e della guarigione, assimilato al romano-etrusco Vediovis (v. link). Asclepio rappresenta l'aspetto curativo delle arti mediche; sue figlie sono Igea ("Salute"), Iaso ("Medicina"), Aceso ("Guarigione"), Aglaia / Egle ("Rossore"), e Panacea ("Rimedio universale"). Il bastone di Asclepio (l'asclepio) è una verga attorno alla quale è attorcigliato un serpente (v. link) che rimane il simbolo della medicina di oggi, anche se a volte erroneamente soppiantato dal caduceo, o bastone dai due serpenti (v. link). |
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