Roma, 2.1.2017
Egregio,
riporto di seguito gli elementi significativi
pertinenti alla moneta di figura:
Follis1,
zecca di Roma2,
6.11.355 ÷ estate 361 d. C., RIC
VIII 309 (pag. 278), indice di frequenza
"c"
Descrizione sommaria (sono indicate
in rosso le parti della leggenda usurate o comunque
non più leggibili):
D. D N CONSTAN - TIVS P F AVG3.
Costanzo II, testa diademata di perle, busto
paludato e corazzato a destra.
R. FEL
TEMP-REPARATIO4. Segno di
zecca 5. Soldato
elmato volto a sinistra, con il braccio sinistro
tiene sollevato uno scudo, con una lancia nella mano
destra trafigge un cavaliere finito a terra sul suo
cavallo, con il ginocchio sinistro lo tiene fermo;
scudo a terra a destra. Il cavaliere, barbato e a
capo scoperto, ha il braccio e la testa protesi
verso l'aggressore.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha prodotto i seguenti risultati:
- http://www.ancientimports.com/cgi-bin/lotinfo.pl?id=21763
Attribution: RIC VIII 309 Rome Secondary
Attribution: Failmezger 463 CS c Date: 357 AD
Obverse: DN CONSTAN-TIVS PF AVG, Rosette-diademed
draped cuirassed bust right Reverse: FEL TEMP
RE-PARATIO, Soldier spearing fallen horseman left,
R(wreath)P in ex. Size: 18.21 mm Weight: 2.2 grams
Rarity: 5 Description: Ex George DAmbrosio,
1991.
- http://www.tantaluscoins.com/coins/28362.php
Coin type: Roman Imperial Entered by: Chijanofuji
Added on: Jan 1, 2008 Ruler: Constantius II
(Augustus) Coin: F Bronze AE3 DN CONSTANTIVS P F
AVG - Constantius II, his laureate,
rosette-diademed and cuirassed bust right. FEL
TEMP REPARATIO , R wreath Z in Exergue. - Helmeted
soldier advancing left, with shield on left arm,
spearing falling horseman. Horseman is
bare-headed, turns to face soldier and extends arm
towards soldier; shield on ground at right.
Exergue: Mint: Rome (357 A.D.) Wt./Size/Axis:
1.48g / 17.95mm / 225 Rarity: S References: RIC
VIII, Rome, 310 Failmezger 464b5CS LRBC 687 var.
Van Meter 100 Acquisition/Sale: Joe Blazick eBay
#Lot of uncleaned Austrian AE €1.67 December 11,
2002 Notes: Jan 1, 08 - See also:
http://www.chijanofuji.com/Constantius2FallenHorseman4.html.
- http://picclick.de/SBC-Constantius-II-Ancient-Roman-Battle-Scene-Coin-322326234284.html
The Roman Empire. Constantius II. Caesar 324-337
A.D., Augustus 337-361 A.D. Half centenionalis, Æ
18mm, 2.6g. DN CONSTANTIVS PF AVG / FELTEMP
REPARATIO / R wreath P. Grade: Very Fine; dark
gray-brown patina, good metal. Reference: RIC VIII
Rome 309.
- blogspot
Coin: AE3 Obverse: D N CONSTAN-TIVS P F AVG,
pearl-diademed, draped and cuirassed bust facing
to the right. Reverse: FEL TEMP-REPARATIO,
Legionary, spearing a fallen horseman who is
bare-headed and reaches back. Weight: 1.91g
Diameter: 18.5 x 18.5 x 0.7mm Die axis: 180°
Mintmark: R Ω P (Rome), 348-350 A.D. Reference:
RIC VIII Rome 309.
- http://4.bp.blogspot.com/_D8o7Ya377Xw/SGo3IRwa6pI/AAAAAAAAAWM/k7vWycQ-5wo/s1600-h/059.jpg
Constantius II 337-361 A.D. Bronze Rome Obverse:
DN CONSTANTIVS PF AVG; Diademed, draped and
cuirassed bust right. Reverse:FEL TEMP REPARATIO;
Soldier spearing falling horseman; R wreath B in
ex. 17.15mm 1.90gm RIC VIII Rome 309.
- ebay
Constantius II AE18. Rome R wreath B. FEL TEMP
REPARATIO. 1,85grs. 18mm. Nice green patina.
Better in hand! US
$10.00.
- https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/a748/a748.html
Peso: 2g Diametro: 18mm
Concludo
osservando che, per quanto consentito da una
valutazione a distanza, le caratteristiche
generali e di stile della moneta riflettono quelle
dei conî autentici d'epoca; tuttavia, in assenza
di elementi sulle caratteristiche fisiche di cui in calce alla nota1, non
sarà possibile esprimere un parere esaustivo
sull'autenticità. Il tipo è
piuttosto comune, pertanto la moneta, se autentica, in
considerazione dello stato di conservazione, non
dovrebbe valere più di una ventina di euro.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
-------------------------------
Note:
(1) Follis
(bronzo). Il follis di figura fu battuto dalla
zecca di Roma sia nel nome di Costanzo II che in
quello di Giuliano lungo l'arco temporale compreso
tra il 6.11.355 (elevazione di Giuliano al rango
di Cesare) e l'estate 361 (quando Giuliano si
impadronì di Roma, v. RIC VIII, pag. 246). RIC
VIII fornisce per questa tipologia monetale le
seguenti caratteristiche fisiche di massima:
diametro 17-19mm, peso 2,45g. Di seguito riporto
le caratteristiche fisiche di monete di pari
tipologia tratte dai link di cui
sopra:
Riferimenti |
Peso
(g.) |
Asse
di conio (ore) |
Diametro
(mm) |
Link1 |
2,2 |
- |
18,21 |
Link2 |
1,48 |
- |
17,95 |
Link3 |
2,6 |
- |
18 |
Link4 |
1,91 |
6 |
18,5 |
Link5 |
1,90 |
- |
17,15 |
Link6 |
1,85 |
- |
18 |
Link7 |
2 |
- |
18 |
Non
essendo disponibili elementi sulle caratteristiche fisiche del
campione in esame (peso, diametro, asse di
conio, reazione alla calamita), non sarà
possibile svolgere un esame comparativo con
le monete autentiche del periodo sopra menzionate.
(2)
Come si è detto, la zecca di Roma batté la tipologia
monetale di figura sia nel nome di Costanzo II che
in quello di Giuliano Cesare sino a che quest'ultimo
non prese possesso dell'Urbe nell'estate del 361.
Ciò significa che si danno monete tipologicamente
simili ma con le seguenti leggende del dritto:
- D N CONSTAN-TIVS P F AVG (Costanzo II, v. ad
es. il link
- RIC VIII 309)
- D N CL IVL-IANVS N C (Giuliano, v. ad es. il
link
- RIC VIII 311).
(3) Dominvs Noster CONSTANTIVS
Pivs Felix AVGvstvs. L'imperatore Costanzo Cloro
aveva avuto sei figli legittimi dalla moglie
Teodora, tra questi: Giulio Costanzo, padre di
Costanzo Gallo e di Giuliano (passato alla storia
come l'Apostata) e Delmazio senior. Diversi anni
prima del matrimonio, però, aveva avuto un figlio di
nome Costantino da Elena, donna di umili origini con
la quale aveva convissuto in regime di concubinato,
come allora si usava quando le differenze di ceto
sociale non consentivano l'unione legale. Alla morte
di Costanzo Cloro, fu Costantino, allora trentenne,
ad assumere, per ragione di età ed esperienza (i
figli di Teodora erano piccoli), l'eredità paterna;
la famiglia di Teodora visse così all'ombra di
Costantino. Divenuto imperatore, Costantino
condivise con i figli la responsabilità di governo,
sicché Costantino jr. ebbe il governo della Spagna,
della Gallia e della Britannia, Costante
dell'Italia, dell'Illiria e dell'Africa e Costanzo
delle province asiatiche e dell'Egitto, mentre
Costantino mantenne per sé la penisola balcanica.
Prima di morire, nel 337, Costantino si ricordò nel
testamento dei nipoti, Delmazio jr e Annibaliano,
figli di Delmazio senior, fratellastro di Costantino
e ad essi lasciò rispettivamente la penisola
balcanica e il governo dell'Armenia e della costa
del Ponto. Ciò fu causa della loro disgrazia perché,
alla notizia della morte del padre, Costanzo si
precipitò a Costantinopoli dove organizzò una
rivolta contro gli zii e cugini discendenti di
Teodora. Due fratellastri di Costantino, tra cui
Delmazio senior e Giulio Costanzo, il padre di
Giuliano e sette suoi nipoti, tra cui Delmazio jr. e
Annibaliano, furono trucidati. Per caso si salvarono
dal massacro Giuliano che all'epoca aveva sei anni e
il fratello Gallo che ne aveva 12. Il crudele e
sospettoso Costanzo risparmiò loro la vita ma li
relegò in due diverse città dell'Asia Minore.
Successivamente, in un momento di turbolenze
nell'impero occidentale, Costanzo, sentendo il
bisogno di avere in Oriente una figura simbolica a
rappresentare la famiglia imperiale, convocò a corte
Gallo, che era il più anziano dei cugini
sopravvissuti alla strage seguita alla morte di
Costantino I, gli diede in isposa la sorella
Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il 15 marzo
del 351. Gallo e il nuovo prefetto pretorio
dell'Est, Talassio, senza por tempo in mezzo, si trasferirono in Oriente
e si insediarono ad Antiochia a metà maggio, nel
momento in cui si vociferava del fenomeno
meteorologico o astronomico della croce celeste,
almeno creduto tale. Poiché la situazione al confine
persiano si manteneva piuttosto tranquilla, Gallo
ebbe vita relativamente facile. Le agitazioni degli
Isauri e degli Giudei, specie di questi ultimi,
furono represse con grande brutalità. Certo è che il
suo governo fu caratterizzato da grande
irresponsabilità e violenze che culminarono con
l'istigazione al linciaggio del prefetto Domiziano e
del questore Monzio. A seguito di questo accadimento
Gallo fu richiamato, ufficialmente per essere
trasferito in Gallia, ma in realtà per essere
privato delle prerogative di comando ed essere
processato e poi decapitato a Flanona presso Pola
nel dicembre del 354 (v. link).
Dopo la morte di Gallo, Giuliano, nominato Cesare,
fu inviato in Gallia. Da solitario e filosofo che
era , egli si trasformò presto in abile condottiero
e pragmatico uomo di stato. Nel 357 sbaragliò gli
Alemanni in una grande battaglia presso Argentorate
(l'odierna Strasburgo). In seguito passò tre volte
il Reno ottenendo successi militari, combatté
vittoriosamente contro i Franchi, sebbene dovette
permettere ad una parte di loro di trasferirsi in
territorio romano, sulla sponda sinistra del Reno.
Nel frattempo Costanzo combatteva sul Danubio contro
i Quadi e i Sarmatì. Nel 359, il re persiano Sapore
II passò il Tigri con grandi forze, attaccando i
territori romani. L'imperatore fu costretto a
recarsi in Oriente e richiese a Giuliano l'invio di
reparti ausiliari. La richiesta dell'imperatore
trovò però resistenza da parte delle truppe
galliche, poiché Giuliano, in forza di un trattato
concluso con i barbari che servivano nel suo
esercito, non aveva il diritto di inviarli fuori
dalla Gallia. Scoppiò così una rivolta che terminò
nell'inverno del 360, a Parigi, con l'acclamazione
di Giuliano ad Augusto, acclamazione dovuta alla
grande popolarità di cui Giuliano godeva fra i Galli
per le sue capacità militari e amministrative.
Giuliano dapprima chiese a Costanzo di riconoscerlo
come Augusto e di evacuare le truppe dall'Occidente;
ma non avendo ricevuto risposta dall'imperatore, che
continuava la guerra contro i Persiani, mosse alfine
verso la penisola balcanica. Costanzo si avviò per
incontrarlo, ma il 5 ottobre 361 morì per cause
naturali in Asia Minore. Giuliano fu riconosciuto da
tutto l'Impero.
(4) Mentre trasparente è il
significato della leggenda allusiva al "ritorno dei
tempi felici" (forse quelli in cui Roma riusciva
ancora a mantenere l'ordine interno e a
proteggere la popolazione dalle invasioni), non del
tutto certa è l'espansione della leggenda "FEL TEMP
REPARATIO", potendo essere FELix TEMPorvm
REPARATIO oppure FELicium TEMPorum REPARATIO oppure
FELicis TEMPoris REPARATIO.
Sulle FEL TEMP REPARATIO (in breve, FTR) ha scritto
un interessante articolo Dough Smith (v. http://www.forumancientcoins.com/dougsmith/ftr.html)
da cui attingerò per la breve sintesi che
segue. La riforma monetaria del 348 di Costante e
Costanzo II portò in circolazione tre nominali in
bronzo argentato, nei seguenti tipi, tutti
caratterizzati dalla leggenda del rovescio FTR:
Nominali |
Tipi |
maggiore (biglione - argento
al 3%) - grande AE2 |
"Cavaliere trafitto" (tema
del rovescio preferito da Costanzo II) |
"Galea pilotata dalla
Vittoria" (tema del rovescio preferito
da Costante perché verosimilmente
onorava lo sbarco di Costante in
Britannia nel 342) |
intermedio - piccolo AE2 -
busti a sinistra
|
"Barbaro portato fuori dalla
capanna" (tema del rovescio preferito
da Costante forse per esaltare il tema
della ricolonizzazione dei territori
conquistati) |
"Sovrano con due
prigionieri" (tema del rovescio
preferito da Costanzo II) |
minore - AE3 |
"La Fenice" |
Con la morte di Costante, il "Cavaliere trafitto"
rimase l'unico FTR in circolazione. Durante i suoi
13 anni di vita, il "Cavaliere trafitto" subì molte
modifiche nel peso e dimensioni. Le prime monete
erano quelle che i collezionisti definiscono AE2 in quanto
misuravano 21÷23 mm di diametro; le ultime emissioni
scesero a 16 mm, nemmeno qualificabili come AE3.
Spesso queste ultime monetine sono dette AE3/AE4 per
indicare che si collocano nella fascia di confine
tra AE3 e AE4. Anche il peso progressivamente scemò,
così come il contenuto, in partenza già basso,
d'argento.
Il "Cavaliere trafitto" fu coniato grosso modo in
quattro varianti. Tutte avevano in comune la
presenza di un cavaliere ferito a morte da una
lancia. La prima mostra il cavaliere in ginocchio a
terra dinanzi al cavallo. La seconda lo mostra
seduto a terra davanti al cavallo. La terza, che è
quella pertinente alla moneta di figura, lo vede
ancora in arcioni ma con il braccio e la testa
protesi all’indietro verso l'aggressore. L'ultima lo
vede schiantarsi a terra abbracciato al collo del
cavallo.
Come giustamente osserva Dough Smith il "Cavaliere
trafitto" è una tipica moneta da collezione perché
soddisfa tre criteri:
- Economia, in quanto nessuna moneta del
"Cavaliere trafitto" è terribilmente costosa; si
va dagli esemplari in peggiore stato di
conservazione a meno di un dollaro per arrivare
a quelli veramente perfetti del costo di
100$.
- Varietà, in quanto all'interno di ciascuna
delle quattro tipologie sopra illustrate, si
possono osservare numerose varianti atte a
soddisfare le pignolerie dei collezionisti
specializzati.
- Espandibilità, perché partendo
dal "Cavaliere
trafitto" ci si può allargare a tutti i temi
della FEL TEMP REPARATIO e poi a tutte le monete
d'epoca costantiniana.
(5) è il segno di zecca. Esso si
compone di tre parti, la lettera R, indicativo di
zecca (R sta per Roma), la coroncina che identifica
l'emissione monetale, la lettera P (illeggibile)
che, convenzionalmente in questo caso, indica che la
moneta è stata battuta da una delle sette officine
all'epoca attive nella zecca. |