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13.6.2017
Buongiorno,le invio foto per un eventuale riconoscimento di una monetina che pesa 1.39gr e ha un diametro di 14mm. Potrebbe essere RIC VIII Arelate 76? http://numismatics.org/ocre/id/ric.8.ar.76 Grazie |
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Assemini 16.6.2017
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Follis1, zecca ignota2, 347 ÷ 348 d. C. Descrizione sommaria (sono indicate
in rosso le parti della leggenda non più leggibili): Di seguito riporto i link a follis di tipologia simile a quella in esame reperiti nel web:
Un saluto cordiale Giulio De Florio ----------------------------------- (1) Follis.
Riporto in tabella le caratteristiche fisiche dei
follis della tipologia di figura presenti nei link di cui sopra:
(2) La leggenda d'esergo è illeggibile, con la conseguenza che non è possibile attribuire alla moneta in esame un categorico preciso. Lettere HR in basso nel campo del rovescio sono presenti, non solo nelle monete di Arles, ma anche in quelle di Siscia, di Lyon, ecc., battute nel nome di Costanzo II e di Costante. (3) CONSTANTIVS Pius Felix AVGustus, riferibile all'imperatore Costanzo II. Sintesi storica: Costantino II, Costanzo II e Costante (in quest'ordine di anzianità) divennero Augusti il 9 settembre del 337, circa quattro mesi dopo la morte del loro genitore, Costantino I il Grande. Tra di loro si divisero l'impero, Costantino II governò in Ispagna, Gallia e Britannia, Costanzo II in Oriente ed Egitto, Costante in Africa, Italia e Illyricum. Nel 340 Costantino II, ritenendo che nella divisione dell'impero non fosse stato dato adeguato riconoscimento alla sua posizione di primogenito, invase improvvisamente i territori di Costante ma perì in battaglia ad Aquileia. Costante rimase quindi unico Augusto d'Occidente fino a che cadde vittima nel 350 di un complotto organizzato da Magnenzio. In un momento di turbolenze nell'impero occidentale, Costanzo, sentendo il bisogno di avere in Oriente una figura simbolica che rappresentasse la famiglia imperiale, convocò a corte Gallo, che era il più anziano dei cugini sopravvissuti alla strage seguita alla morte di Costantino I, gli diede in isposa la sorella Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il 15 marzo del 351. Gallo e il nuovo prefetto pretorio dell'Est, Talassio, senza por tempo in mezzo, partirono per l'Oriente e si insediarono ad Antiochia a metà maggio, nel momento in cui si vociferava del fenomeno meteorologico o astronomico della croce celeste, almeno creduta tale. Poiché la situazione al confine persiano si manteneva piuttosto tranquilla, Gallo ebbe vita relativamente facile. Le agitazioni degli Isauri e degli Giudei, specie di questi ultimi, furono represse con grande brutalità. Certo è che il suo governo fu caratterizzato da grande irresponsabilità e violenze che culminarono con l'istigazione al linciaggio del prefetto Domiziano e del questore Monzio. Dopo questo accadimento Gallo fu richiamato, ufficialmente per essere trasferito in Gallia, ma in realtà per essere privato delle prerogative e processato a Flanona, un'isola al largo della costa orientale dell'Istria, dove fu decapitato verso la fine del 354. Costanzo morì per cause naturali il 3 novembre del 361 mentre muoveva col suo esercito per reprimere la rivolta di Giuliano l'Apostata. (4) VICTORIAE DD AVGGQ NN (Victoriae Dominorum Augustorumque Nostrorum). La moneta fu battuta sia nel nome di Costanzo II che in quello di Costante, di qui la comune intesa e il plurale utilizzato nella leggenda del rovescio. |
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