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Faustina Minore e Giunone Regina
29.7.2017
Peso: 12,7g
Diametro: 2,3cm
Spessore: 3mm
penso dupondio, un asse di solito è sottile
fig. 1
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Roma, 6.8.2017
Egregio Lettore,
riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Asse/dupondio1, zecca di Roma, 164-169 d. C.2, RIC III 1648 (pag. 345), Cohen III 130 (pag. 147), BMC IV 1219 (pag. 579), indice di rarità "C"

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. FAVSTINA AVGVSTA3. Faustina Minore, busto drappeggiato a destra, capelli ondulati su linee quasi verticali, raccolti dietro la testa in basso in uno chignon.
R. IVNO REGINA4. SC a sinistra e a destra nel campo. Giunone, stante a sinistra, sorregge con la mano destra una patera e con la sinistra sostiene un lungo scettro verticale; ai piedi, a sinistra, un pavone stante a sinistra, retrospiciente5.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. http://www.britishmuseum.org/collectionimages/AN00670/AN00670007_001_l.jpg Bibliograpic reference: RIC3 1648, p.345, Authority Assocication K: Marcus Aurelius, Production date: 161-176, copper alloy, Denomination: dupondius or as, Dimension Die Axis: 6.00o, Dimension Weight: 11.91g.
  2. http://www.britishmuseum.org/collectionimages/AN00670/AN00670008_001_l.jpg Bibliograpic reference: RIC3 1648, p.345, Authority Assocication K: Marcus Aurelius, Production date: 161-176, copper alloy, Denomination: dupondius or as, Dimension Die Axis: 1.00, Weight: 9.395g.
Venendo alle conclusioni, osservo che, nei limiti di una valutazione a distanza, la moneta presenta caratteristiche fisiche, generali e di stile non difformi dalle monete d'epoca di pari tipologia. Nel presente stato di conservazione il valore venale della moneta non dovrebbe superare i 20,00€.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) Asse/Dupondio. Il Ric classifica la moneta come asse, il British Museum parla invece di asse/dupondio non recando la moneta un preciso segno distintivo. Traggo dai link di cui sopra le caratteristiche fisiche degli assi/dupondi della tipologia di figura reperiti nel web:

Riferimenti Peso (g.)  Asse di conio (ore) Diametro (mm)
1 11,91 6 -
2 9,395 1 -
BMC 1219
13,06 6 25,4
Dall'esame della tabella, si desume che le caratteristiche fisiche della moneta di figura, così come comunicate dal lettore (12,7g, 23mm, 5h), rientrano nei margini di variabilità dei conî d'epoca.
(2) Trattasi di moneta non datata, riferibile agli anni del governo congiunto di Marco Aurelio e Lucio Vero (164-169 d.C.).
(3) FAVSTINA AVGVSTA. Faustina Minore, figlia di Antonino Pio, nasce come Anna Galeria Faustina ed è passata alla storia come Faustina Minore (o II) per distinguerla dalla mamma che portava lo stessa nome ed è indicata come Faustina Maggiore.
Notizie storiche: l’imperatore Adriano, sentendosi prossimo alla fine, designò per la successione l’amico Lucio Elio Cesare. La prematura morte di quest'ultimo costrinse il sovrano a designare un nuovo erede. La scelta cadde su Tito Aurelio Antonino (il futuro Antonino Pio) nell’ambito di un patto di successione che prevedeva (v. figura più avanti) la contemporanea adozione, da parte di
Tito Aurelio Antonino, del 17enne Marco Annio Vero (il futuro Marco Aurelio) e del giovane Lucio Elio Vero (figlio di Lucio Elio Cesare) che all’epoca aveva otto anni e la promessa di matrimonio tra la figlia di Antonino (Faustina Minore) e Lucio Elio Vero. Alla morte di Adriano nel 138 Tito Aurelio Antonino divenne Augusto e nel 145 dette la propria figlia Faustina Minore in isposa a Marco Aurelio, non a Lucio Elio Vero, data la giovane età di quest'ultimo. Nel 146, alla nascita del primo figlio, Faustina Minore fu insignita dal padre del titolo di Augusta mentre il marito Marco Aurelio era ancora Cesare. Riferisce il Diz. Enc. Italiano che Faustina Minore era lodata per il sollecito amore verso i numerosi figli (ne ebbe almeno 13, un elenco dei quali è presente in wikipedia; tra questi si ricorderà il futuro imperatore Commodo e Annia Aurelia Galeria Lucilla (nata il 7 marzo 150 e morta nel 182), andata in sposa a Lucio Vero, co-imperatore di Marco Aurelio). Sempre presente vicino al marito, Faustina II lo accompagnò anche in guerra e, proprio per questo, prima tra le mogli di imperatori, ebbe il titolo di “mater castrorum”. Morì ad Halala in Cappadocia (successivamente ribattezzata in suo onore Faustinopoli) dove Marco Aurelio si trovava per reprimere la rivolta di Avidio Cassio. Alla morte, nel 176 d.C., Faustina II fu divinizzata e infine sepolta nel mausoleo di Adriano; in suo onore furono istituite sacerdotesse e furono create le nuove “puellae Faustinianae” che rinnovavano l’istituzione benefica creata dalla madre Faustina I. Le fonti antiche, in contrasto con i “Ricordi” di Marco Aurelio, accusano Faustina Minore di dissolutezza ma, con tutto il rispetto per le fonti, c'è da chiedersi come una madre di tredici figli avrebbe potuto trovare il tempo e la voglia di dedicarsi alle relazioni extraconiugali a cui le fonti alludono. Un ritratto di Faustina Minore è presente a Roma nei Musei Capitolini (v. il link). Faustina viene di solito ritratta nelle monete con lo chignon dietro la testa, particolare che la differenza della mamma che portava lo chignon sopra la testa (v. immagine).
Successione di Adriano

(4) IVNO REGINA (Giunone). L'accostamento tra Faustina II e Giunone si presenta naturale: quando, nel 146, fu onorata dal padre Antonino Pio con il titolo di Augusta, Faustina giovane era la donna più rappresentativa dello stato romano. Ella inoltre era la moglie di Marco Aurelio, l'erede designato per la successione di Antonino Pio. Pertanto è naturale che sulla moneta in esame ella si rapporti direttamente con Giunone, regina degli dei e sposa di Giove.
(5) Il pavone è l'uccello caro a Giunone, come l'aquila lo è a Giove. Il pavone è anche il simbolo della fedeltà coniugale in quanto si ricollega al mito di Argo che di seguito riassumo:
Giove, per sedurre Io, si era trasformato in una nube e aveva avvolto la terra, poi aveva trasformato Io in una vacca allo scopo di celare l'infedeltà coniugale. Ma Giunone, indotta in sospetto per aver visto la terra tutta avvolta da una nube, era scesa sulla terra a controllare e aveva trovato Giove in compagnia di una vacca. Il trucco non poteva bastare ad ingannare la dea che astutamente aveva chiesto a Giove di poter avere in dono la vacca, dono che Giove non aveva potuto negarle senza ammettere il misfatto. Quindi Giunone aveva affidato ad Argo, il mostro dai cento occhi, la custodia dell'animale; tra i suoi cento occhi, Argo, ne aveva infatti almeno uno sempre aperto e quindi nemmeno il sonno avrebbe potuto impedirgli di svolgere il suo compito. Giove allora, per riprendersi Io, inviò Mercurio il quale, prima addormentò Argo con il suono del suo strumento, poi lo decapitò. Giunone volle allora ripagare Argo per il suo sacrificio, sicché prelevò i suoi occhi e li trasferì sulla coda del suo animale preferito, il pavone, dove tuttora si possono osservare.
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