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28.8.2017
..da Identificazione
Monete (numismatica).Asse o Dupondio? Grazie. 11,39gr - 27mm D/ FAVSTINAE AVG PII AVG FIL R/ VENUS S-C RIC 1410a -> ASSE http://numismatics.org/ocre/id/ric.3.ant.1410B_as RIC 1410b -> DUPONDIO http://numismatics.org/ocre/id/ric.3.ant.1410B_dupondius |
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Duisburg, 29.8.2017
Egregio,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Asse(?)1, zecca di Roma, 147-150 d. C.2, RIC III 1410b (pag. 194)3, BMC IV 2165 (pag. 376), Cohen III 259 var. (pag. 158), indice di rarità "S" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda non più leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. -------------------------------------------------- Note: (1) Asse (?)
Stabilire con certezza se la moneta in esame sia
un asse o un dupondio unicamente sulla base delle
dimensioni fisiche, è impresa impossibile, se il
peso della moneta si colloca a metà strada tra il
peso ideale dell'asse e quello del dupondio. Per
gli imperatori regnanti, la corona radiata del
dupondio era l'elemento distintivo rispetto alla
corona laureata dell'asse. Per le Imperatrici e i
Principi non c'è alcuna differenza formale. Il
dupondio può essere distinto (v. BMC IV, pagine xv e xvii)
solo per il suo peso superiore; la sua percentuale
di zinco non è più notevolmente superiore a quella
dell'asse. Il colore dei sesterzi e dei dupondi
tende al giallo o al giallo bruno se spatinati,
quello degli assi al rossastro ma le eccezioni non
sono infrequenti. Lo zinco è ora presente in una
certa quantità negli assi e in quantità ridotta
nei sesterzi e dupondi. Non c'è infatti una seria
differenza nella composizione tra i vari nominali.
Il criterio distintivo era dato nell'antichità,
oltre che dalla corona se presente, dal
colore del metallo. Purtroppo il tempo cancella le
differenze di colore e rende impossibile la
distinzione tra assi e dupondi.
(2) Le monete battute nel nome di Faustina Minore non recano un preciso riferimento temporale; BMC riesce comunque ad ordinarle in cinque gruppi successivi a cui attribuisce le seguenti date approssimative di coniazione:
(3) Il Ric conferisce il categorico RIC 1410a alla moneta con la testa del dritto a destra, e 1410b alla moneta con la testa del dritto a sinistra. Nessuna tra le monete reperite nel web presenta la testa del dritto a sinistra; solo la moneta BMC 2165 ha la testa del dritto a sinistra. (4) FAVSTINAE AVG PII AVG FIL. In quest'epoca di dinastie di adozione i legami all'interno delle stesse vengono rimarcati, nel caso di questa moneta mettendo in rilievo il legame di sangue che lega Faustina Augusta al genitore, come indica la leggenda del rovescio, "a Faustina Augusta figlia del Pio Augusto" (Antonino Pio). (5) L’imperatore Adriano, sentendosi prossimo alla fine, designò per la successione l’amico Lucio Elio Cesare la cui prematura morte lo costrinse ad una nuova scelta. Tito Aurelio Antonino (passato alla storia come Antonino Pio) fu designato alla successione nell’ambito di un patto che prevedeva la contemporanea adozione, da parte di Antonino, del 17enne Marco Annio Vero (passato alla storia come Marco Aurelio) e del giovane Lucio Elio Vero (figlio di Lucio Elio Cesare) che all’epoca aveva otto anni e della promessa di matrimonio tra la figlia di Antonino Pio (Anna Galeria Faustina, nota come Faustina Minore o Faustina II) e Lucio Elio Vero. Alla morte di Adriano nel 138 Antonino, divenuto Augusto, data la giovane età di Lucio Vero, decise di dare Faustina Minore in sposa a Marco Aurelio. Nel 146, alla nascita del primo figlio, Faustina Minore fu insignita dal padre del titolo di Augusta quando il marito Marco Aurelio era ancora Cesare. Riferisce il Diz. Enc. Italiano che Faustina Minore era lodata per il suo sollecito amore verso il marito che accompagnò anche in guerra e verso i numerosi figli (ne ebbe almeno 13, un elenco dei quali è presente nel sito, https://it.wikipedia.org/wiki/Faustina_minore; tra questi si ricorderà il futuro imperatore Commodo). Proprio per questo, prima tra le mogli di imperatori, ebbe il titolo di “mater castrorum”. Morì ad Halala (successivamente ribattezzata in suo onore Faustinopoli) in Cappadocia dove Marco Aurelio si trovava per sedare la rivolta di Avidio Cassio. Alla morte (176 d.C.) Faustina Minore fu divinizzata e sepolta nel mausoleo di Adriano; in suo onore furono istituite sacerdotesse e furono create le nuove “puellae Faustinianae” che rinnovavano l’istituzione benefica creata dalla madre Faustina I. Le fonti antiche, in contrasto con i “Ricordi” di Marco Aurelio, accusano Faustina II di dissolutezza ma, con tutto il rispetto per le fonti, mi chiedo dove mai una madre di tredici figli avrebbe trovato il tempo e la voglia di dedicarsi ai piaceri extraconiugali. Un ritratto di Faustina II è presente a Roma nel Museo Capitolino (v. link). Nelle monete, Faustina II viene di solito ritratta con lo chignon dietro la testa, a differenza della mamma che portava lo chignon sopra la testa. (6) Il personaggio di Venere è fortemente simbolico in quanto richiama la discendenza da Venere della stirpe di Cesare e vuole presentare Faustina come simbolo di bellezza mentre sorregge la mela della contesa, il premio per la più bella. |
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