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AE Litra, Neapolis:
Apollo, Nike e toro androprosopo |
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12.4.2018
Gent.mo sig.
De Florio,Le trasmetto 2 foto della moneta in oggetto chiedendoLe il Suo esame. A tal fine Le riporto di seguito i dati fisici caratteristici: METALLO : Ae Bronzo (privo di materiali ferrosi); PESO: 5,4g; DIAMETRO: 20,5m/m; ASSE DI CONIO: h6; DRITTO: Testa di Apollo (?) laureata a sinistra, contorno lineare. Davanti : una scritta con caratteri greci ? ? ? P O (omega?) N; dietro : forse una lettera(?) R(?) ROVESCIO: Toro, con testa umana volta di fronte, che procede verso destra; sopra, una Nike volante lo incorona. Sotto il toro : IE. In esergo forse una legenda o alcune lettere non leggibili. Con gli elementi, così da me individuati, sarei pervenuto alla identificazione come in oggetto riportato. Fonte della mia ricerca: " Le antiche monete di NEAPOLIS" di Giancarlo ALTERI, edizione esclusiva per il Banco di Napoli - 2000 - copia n. 187 - (testo in mio possesso). Per quanto sopra, come al solito, confido nel Suo esame per una puntuale e autorevole identificazione. Nel ringraziare anticipatamente, colgo l'occasione per cordialmente salutarLa. |
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Assemini, 16.4.2018
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: AE Litra1,
zecca di Neapolis, 270-250 a. C., BMC I
Neapolis 215 (pag. 114)2 Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. Giulio De Florio ----------------------------------------
(2) L'identificazione della moneta e il riferimento bibliografico sopra indicato, BMC I Neapolis 215 (pag. 114), si basano sul riconoscimento, nel dritto della moneta, della presenza della lettera Σ dietro la testa di Apollo. (3) L'etnico NEOΠΟΛΙΤΩΝ (nel nome del popolo di Neapolis) indica in Neapolis lo stato emittente. Neapolis, l'odierna Napoli, posta nella regione Campania nel Golfo di Napoli, fu fondata dai Greci di Cuma nel 650 a.C. nell'area portuale che comprendeva la piccola isola di Megaris (oggi Castel dell'Ovo). Si aggiunsero coloni della Calcide di Eubea, di Pithecusae (Ischia) e di Atene. Un allargamento della città secondo il modello a griglia rettangolare fu realizzato verso nord-est, e ad esso fu dato il nome di Neapolis. Dopo la realizzazione della città di Neapolis, la parte più antica divenne nota come Palaiopolis o Palaipolis (Paleopoli, Città Vecchia). La città, conquistata dal generale romano Quinto Publilio Filone intorno al 327/6 a.C., divenne alleata dei Romani, batté monete di bronzo con leggende in greco, fornì aiuto nelle ostilità contro Pirro di Epiro (280-275 a.C.) e contro Annibale nella seconda guerra punica (218-201 a.C.). (4) Σ. Tutte le monete di Neapolis di epoca tarda, siano esse d'argento o di bronzo, hanno simboli o lettere nel campo. Dal data base di http://www.sylloge-nummorum-graecorum.org/ si può dedurre una casistica di queste che vengono definite iscrizioni secondarie (Secondary Inscription). La casistica è tuttavia incompleta perché, quanto meno. non prevede la lettera Σ della moneta in esame. (5) Traggo da "Historia Numorum" di Barclay V. Head (v. link) le note che seguono sulla monetazione di Neapolis: “Si tratta probabilmente di una monetazione di tipo agonistico, come sottintende l'incoronazione del toro. In onore di Partenope, identificata come la dea locale di Neapolis, venivano celebrati giochi annuali. Si ritiene che il toro androprosopo (dal greco ἀνήρ-ἀνδρός, uomo e πρόσωπον, faccia) rappresenti il dio fluviale Acheloo, padre delle Sirene (e quindi della stessa Partenope), il cui culto era diffuso in tutto il mondo greco. E' possibile tuttavia che a Neapolis le periodiche celebrazioni agonistiche, occasione per le emissioni numismatiche, non si svolgessero esclusivamente in onore di Acheloo, padre dei fiumi. Il toro dalla testa umana, nelle monete più tarde incoronato da una Nike (la Vittoria) alata, è caratteristico di molte monete campane, e potrebbe essere stato generalmente inteso come simbolica rappresentazione di Acheloo e, localmente, forse, della divinità tauriforme ctonia, Bacco Hebon, il cui culto era diffuso nell'Italia meridionale e più in particolare in Campania. (6) Il simbolo IΣ tra le zampe del toro, assai comune tra le monete di area campana, compare su quelle di Neapolis in epoca tarda e quindi attorno alla prima metà del 3° secolo a.C.. |
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