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3.6.2018
Buongiorno.Come accordi invio foto prima moneta Peso 3g circa, diametro 18mm In attesa di risposta le auguro una buona giornata. |
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Roma, 5.6.2018
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Follis1, zecca di Nicomedia2, 330÷335 d.C., RIC VII 196 (pag. 634), indice di rarità"s" Descrizione sommaria:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note: (1) Follis. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei follis della tipologia di figura presenti nei link sopra indicati:
(2) La città di Nicomedia era collocata sulla sponda asiatica del Mar di Marmara - v. mappa. (3) "CONSTANTINOPOLI". Di primo acchito, si potrebbe pensare che la leggenda CONSTANTINOPOLI sia un dativo, nel qual caso andrebbe interpretata come una dedica "a Costantinopoli". Ma, se così fosse, secondo il RIC, si dovrebbe trovare anche una "Vrbi Romae" sulle monete coeve che onorano la vecchia capitale. Non è così e dunque verosimilmente "CONSTANTINOPOLI" è la conseguenza dell'errore di uno scriba, che ha coinvolto tutte e sole le zecche dell'area gravitante sul Mar di Marmara: Cizico, Costantinopoli sul Bosforo, Eraclea, sulla sponda settentrionale dello stesso mare e Nicomedia sulla sponda meridionale, a est di Cizico; anche perché altre emissioni dello stesso periodo recano la leggenda del dritto corretta "COSTANTINOPOLIS". L'errore fa emergere che verosimilmente le zecche menzionate facevano parte di un unico distretto amministrativo. (4) Le considerazioni che seguono sono riprese da uno studio di Salvatore Calderone, dal titolo Costantinopoli: "la seconda Roma", (v. "Storia di Roma", ed. Giulio Einaudi 1993). Il 25 luglio del 326, al termine di un viaggio in Italia, Costantino I aveva sostato a Roma per la chiusura dei festeggiamenti relativi al suo ventesimo anno di regno (si ricorderà che Costanzo I, suo padre, sul letto di morte, nello stesso giorno di venti anni prima, alla presenza dei notabili del regno, gli aveva conferito l'imperium). E lì nella capitale, con grave scandalo dei circoli pagani conservatori e grande risentimento del popolo, aveva rifiutato di compiere, insieme con l'esercito, il tradizionale sacrificio nel tempio di Giove Capitolino. Poi aveva voltato le spalle alla città eterna per non farvi più ritorno. L'oltraggio non era stato casuale. Il disegno costantiniano aveva come obiettivo la rinascita religiosa e politica dell'intero mondo romano, la creazione di un ponte tra l'Occidente e un Oriente di recente politicamente unificato dopo la sconfitta di Licinio. Ed il luogo simbolico della rinascita non poteva essere l'Urbe dei senatori ormai decrepita, ma doveva essere una città nuova e grande da costruire ad hoc in posizione baricentrica rispetto ad un impero che si estendeva dall'Oceano Atlantico all'Eufrate, dal Danubio all'Egitto. Ad indicargli il luogo della città ideale era stato, pochi mesi prima, Dio in persona che gli era apparso in sogno e gli aveva indicato Bisanzio, l'antica città greca sul Bosforo. Sicché Costantino, in aderenza al diritto sacrale romano, nelle vesti di magistrato dotato di "imperium", accompagnato dal Pontifex e dall'Augure (i pagani Praetextatus e Sopratus rispettivamente), con la lancia in pugno, aveva tracciato il perimetro della nuova città, otto volte più grande della vecchia Bisanzio. Le forme del diritto romano non erano per Costantino inconciliabili con quelle della religione cristiana se il segno augurale atteso all'atto della fondazione era rappresentato dalla volontà divina che aveva preceduto e accompagnato l'evento! L'11 maggio del 330 era stato giorno di grandi festeggiamenti per l'inaugurazione ("consecratio") della città che era stata munita di una poderosa cinta di mura e che, già qualche tempo prima, aveva assunto il nome di Costantinopoli, se è vero che da lì, non da Bisanzio, sono datate alcune delle costituzioni che ci sono pervenute. Un paio di anni più tardi, in una data imprecisata tra il 332 e il 333, era stata varata una legge che conferiva alla città lo stato giuridico di "seconda Roma", seconda beninteso solo in senso temporale, ma nuova, rigenerata rispetto alla prima, in grado di dare avvio ad un ciclo storico di rinnovamento, alla rinascita del mondo romano, secondo l'ideologia cristiana assunta al rango di ideologia politica. Il nuovo status della città comportava anche delle conseguenze pratiche, come la distribuzione gratuita del pane ai cittadini (attestata per la prima volta il 18.5.332, come riferisce il Chronicon Paschale), a somiglianza di quanto per secoli era accaduto nell'Urbe, oppure la concessione di privilegi fiscali e civili ai marinai d'Oriente in cambio del trasporto del frumento destinato alla città. (5) Come la costantiniana leggenda del rovescio, "VRBS ROMA", era associata al tipo della lupa che allatta i gemelli, così l'altra, parimenti costantiniana, "CONSTANTINOPOLIS" ovvero "CONSTANTINOPOLI", era associata al tipo della Vittoria e al dominio sui mari. Secondo il sito http://www.constantinethegreatcoins.com/hist/ (v. anno 324), il tipo della Vittoria alluderebbe in particolare alla vittoria navale del 324 nelle acque del Bosforo della flotta di Costantino, comandata da Crispo, su quella di Licinio. (6) Nel segno di zecca SMNA,
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