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Antoniniano, l'avvento di
Probo e il prigioniero |
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6.11.2018
.. da https://www.lamoneta.it/topic/173729-probo-antoninianozecca/.Buonasera a tutti, vi vorrei mostrare questo antoniniano di probo. al dritto IMP P RO BUS AVG al rovescio ADVENTVS PROBI AVG non riesco ad identificare la zecca e a trovare riferimenti..riuscite a darmi una mano? |
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Roma, 8.11.2018
Egregio, di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Antoniniano1, zecca di Roma, 277 d. C., RIC
V/II 165 var. (pag. 35)2,
Cohen VI 64 (pag. 262), indice di rarità
"c". La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo al seguente risultato:
Un saluto cordiale. ------------------------------- In assenza delle caratteristiche fisiche della moneta di figura non si potrà procedere alla comparazione con la moneta di cui al link. (2) Sono raccolte sotto il categorico Ric 165 un variegato numero di monete della zecca di Roma che hanno in comune la leggenda del dritto e del rovescio indicate nella descrizione sommaria e il busto del dritto che può essere radiato e corazzato a destra oppure, come nella moneta di figura, radiato, elmato e corazzato a sinistra, oltre che munito di lancia e scudo. Segni di emissione previsti dal Ric per questo categorico sono quelli di seguito indicati: Come si vede, il Ric non prevede come segno di emissione Rς, ragione per cui la moneta di figura, come pure quella di cui al link, sono indicate come Ric 165var.. In realtà, con lo stesso grado di approssimazione, la moneta di figura avrebbe potuto essere indicata come Ric 164var., nel rispetto della sua leggenda del dritto e con la differenza data dal segno di emissione non previsto per Ric164. (3) IMPerator PROBVS AVGgustus. Alla morte di Aureliano, la successione al potere fu garantita da un vecchio senatore, Marco Claudio Tacito che governò per pochi mesi prima di essere ucciso da soldati ammutinati. Gli successe il fratello Floriano, appoggiato dai pretoriani di cui era prefetto ma quasi contemporaneamente le truppe siriache si sollevarono proclamando imperatore, nel 276, un loro generale, Marco Aurelio Probo, a quel tempo molto popolare per le notevoli doti di abilità e coraggio dimostrate in tutti gli scacchieri ai quattro angoli dell’impero in cui aveva combattuto. Alla morte di Tacito, Probo era prefetto in Oriente e lo scontro con Floriano fu inevitabile. I due eserciti si fronteggiarono in Asia Minore ma, prima della battaglia, Floriano fu ucciso dai propri soldati. Probo fu presto impegnato contro Franchi e Alemanni che, già dal tempo di Tacito, avevano invaso la Gallia. Dopo sanguinose battaglie Probo li ricacciò oltre Reno. Il territorio fra l'alto corso del Reno e quello del Danubio, perduto ai tempi di Gallieno, fu di nuovo in parte occupato dalle truppe romane. Circa 15.000 Franchi e Alemanni furono arruolati nell'esercito romano (277). Dopo aver consolidato i confini renano e danubiano, Probo si spostò in Asia Minore per reprimere la tribù montanara degli Isauri che fin dai tempi di Gallieno si era dichiarata indipendente. D'altra parte questo popolo anche prima aveva riconosciuto solo a parole il potere di Roma. Quasi inaccessibili per le truppe romane nei loro nidi di montagna, i pirati Isauri avevano costituito per molti secoli una minaccia per i paesi vicini. Per paralizzare le loro attività i Romani avevano circondato l'Isauria con una catena di fortificazioni; ma ciò non era stato sufficiente. Probo si spinse proprio nel cuore della regione, distruggendone le difese. Particolarmente accanita fu la resistenza di Cremna (oggi Girme, in Pisidia, regione sud-orientale dell’odierna Turchia), la quale dopo un lungo assedio fu presa d'assalto (279). Una nuova rivolta fu soffocata nell'Egitto meridionale. Poi fu la volta della ripresa in Gallia della sollevazione dei Franchi, capeggiati da un certo Proculo che si era fatto acclamare imperatore a Colonia. Dopo la morte di quest'ultimo Probo dovette intervenire di persona contro il successore Bonoso. Una rivolta fu sedata anche in Britannia, poi venne la sollevazione della Siria che proclamò imperatore Saturnino, presto ucciso dai propri stessi soldati. Nel 281 gli ultimi aneliti del movimento rivoluzionario sembravano soffocati e Probo poté festeggiare a Roma uno splendido trionfo. La calma sopravvenuta nell'Impero diede all'imperatore la possibilità di dedicarsi alla ricostruzione della vita economica. I lunghi anni di guerre civili avevano definitivamente danneggiato le forze produttive dell'Italia e delle province. Il commercio era quasi cessato, i campi erano incolti, numerose città distrutte e disertate dalla loro popolazione. Probo attese particolarmente allo sviluppo della viticoltura nelle province: in Spagna, Gallia, Pannonia, Illiria. Per i lavori necessari (trapianto di viti, irrigazione) egli utilizzò largamente l'esercito, e sembra che appunto ciò divenisse causa di malcontento tra i soldati. Altra causa di malcontento furono la severità e le esigenze dell'imperatore che cercava di portare la disciplina a un livello più alto. Nel 282 le truppe di Pannonia si ribellarono proclamando imperatore il capo della guardia Marco Aurelio Caro, e Probo, nel tentativo di contrastarlo, fu ucciso dai suoi stessi soldati. (4) ADVENTVS PROBI AVGusti (l'avvento di Probo Augusto), la parola latina "adventus", tradotta in italiano con "avvento", termine ormai in uso quasi solo in campo religioso cattolico, sta ad indicare la visita di stato dell'imperatore ad una città. L'iconografia vuole l'imperatore a cavalla nell'atto di sollevare la mano in segno di saluto. L'aggiunta del prigioniero non è consueta ma serve a rimarcare il motivo della visita, il trionfo per una vittoria conseguita in battaglia. L'interpretazione più semplice della scelta di questa tipologia per il rovescio dell'antoniniano in esame sarebbe quello di una visita di stato a Roma in occasione del trionfo a metà del 281, ma non è così, se è vero quanto espresso nella nota 4 successiva circa il tempo della quarta emissione. Ne consegue che l'emissione sarebbe avvenuta in occasione di un evento imprecisato, diverso dal trionfo. (5) Chiarito che l'esergo è la parte della moneta sottostante quello che potremmo chiamare il "piano di calpestio" dei personaggi raffigurati nel rovescio, le lettere nell'esergo di questa moneta sono costituite da:
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