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Sirmium, Costanzo Gallo e i tempi felici | ||||||||||||||||||||
1.12.2018
..da
Monete Imperiali Romane di Michele Monti.Buona sera a tutti che info mi potete dare su questa moneta? Grazie. 5g. ..e da https://www.facebook.com/micu.upulivi. |
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Roma, 3.12.2018
Egregio
Lettore, di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Æ21,
zecca di Sirmium, 351-354 d. C., RIC VIII
41 (pag. 387), indice di rarità "C" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Concludo osservando che, per quanto consentito ad una valutazione a distanza, le caratteristiche fisiche, generali e di stile della moneta in esame appaiono comparabili con quelle dei campioni autentici d'epoca di pari tipologia. Un saluto cordiale. Note: (1) AE2.
Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche
delle monete della tipologia di figura tratte dai
link di cui sopra:
Si
evince dalla tabella che la moneta di figura ha
un peso (5g) che rientra in larga massima nei
margini di variazione dei conî d'epoca di pari
tipologia.
(2) Dominvs Noster CONSTANTIVS IVNior NOBilis Caesar. Interessante la storia di Costanzo Gallo. Il nonno, l'imperatore Costanzo Cloro, aveva avuto sei figli dalla moglie legittima Teodora, tra questi Delmazio senior e Giulio Costanzo, padre di Costanzo Gallo e, diversi anni prima, aveva avuto un figlio di nome Costantino da Elena, donna di umili origini con la quale aveva convissuto in regime di concubinato prima del matrimonio (come si usava allora quando le differenze di ceto sociale non consentivano l'unione legale). Alla morte di Costanzo Cloro nel 306, fu Costantino, allora ventiquattrenne, ad assumere, per ragione di età e di esperienza (i figli di Teodora erano piccoli), l'eredità paterna. La famiglia di Teodora visse così all'ombra di Costantino. Divenuto imperatore, Costantino divise le responsabilità di governo con i propri tre figli: Costantino jr. ebbe la Spagna, la Gallia e la Britannia, Costante l'Italia, l'Illiria e l'Africa e Costanzo le province asiatiche e l'Egitto, mentre Costantino mantenne per sé la penisola balcanica. Prima di morire, nel 337, Costantino si ricordò nel testamento dei parenti della discendenza di Teodora, Delmazio jr e Annibaliano, figli del fratellastro Delmazio senior, e ad essi lasciò rispettivamente la penisola balcanica e il governo dell'Armenia e della costa del Ponto. Ciò fu causa della loro disgrazia: alla notizia della morte di Costantino, il figlio Costanzo si precipitò infatti a Costantinopoli dove organizzò la strage dei discendenti di Teodora. Due fratellastri di Costantino, Delmazio senior e Giulio Costanzo, padre di Costanzo Gallo e sette nipoti, tra cui Delmazio jr. e Annibaliano furono trucidati. Si salvarono dal massacro Costanzo Gallo di 12 anni e il fratellastro Giuliano (il futuro imperatore Giuliano, poi detto l'Apostata) che all'epoca aveva sei anni. Il crudele e sospettoso Costanzo risparmiò loro la vita ma li relegò in due diverse città dell'Asia Minore. I ragazzi furono circondati da maestri cristiani, che spiavano i loro minimi movimenti, sotto la guida di Eusebio, vescovo ariano di Nicomedia. In un momento di turbolenze nell'impero occidentale, Costanzo, sentendo il bisogno di avere in Oriente una figura simbolica a rappresentare la famiglia imperiale, convocò a corte Gallo, che era il più anziano dei cugini sopravvissuti, gli dette in isposa la sorella Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il 15 marzo del 351. Gallo e il nuovo prefetto pretorio dell'Est, Talassio, senza por tempo in mezzo, partirono per l'Oriente, e si insediarono ad Antiochia a metà maggio, nel momento in cui si vociferava del fenomeno meteorologico o astronomico della croce celeste, almeno creduto tale. Poiché la situazione al confine persiano si manteneva piuttosto tranquilla, Gallo ebbe vita relativamente facile. Le agitazioni degli Isauri e degli Giudei, specie di questi ultimi, furono represse con grande brutalità. Certo è che il suo governo fu caratterizzato da grande irresponsabilità e violenze che culminarono con l'istigazione al linciaggio del prefetto Domiziano e del questore Monzio. Dopo questo accadimento Gallo fu richiamato, ufficialmente per essere trasferito in Gallia, ma in realtà per essere privato delle prerogative e processato a Flanona, un'isola al largo della costa orientale dell'Istria, dove fu decapitato verso la fine del 354. (3) FELicium TEMPorum REPARATIO (il ritorno dei tempi felici) Su questa leggenda e sull'associata tipologia monetale, molto comune nel periodo 337÷375 d.C., mi sono soffermato ampiamente in altra parte di questo sito (cliccare qui) per cui non aggiungerò altro. (4) Il segno di zecca si compone dei seguenti elementi: *L'indicativo di zecca SIRM che sta per Sirmium (sulle rive della Sava, era la capitale della prefettura pretoria dell'Illyricum e della Pannonia Secunda, oggi Srijemska Mitrovica nella Serbia Settentrionale - v. mappa); *l'officina monetale B (=2), la seconda di due al tempo attive nella zecca; *la lettera A sopra la linea di esergo e la lettera Δ dietro la testa di Costanzo Gallo, segni caratteristici dell'emissione. |
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