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Erennio Etrusco e la Tiche di Antiochia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
4.1.2019
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Monete Imperiali Romane di Michele Monti.Peso 15,67g Diametro 29mm Potete aiutarmi su identificazione e valore. Zecca di Antiochia Grazie |
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Roma, 31.1.2019
Egregio,riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Ottassario1, zecca di Antiochia sull'Oronte, 250-251 d. C., BMC XX 654 (pag. 229), RPC Volume IX, № 1683 Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque illeggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. Giulio De Florio -------------------------------
(2) ƐΡƐΝΝ ƐΤΡΟΥ ΜƐ ΚΥ ΔƐΚΙΟϹ ΚƐϹΑΡ (quindi per esteso: ƐΡƐΝΝιος ƐΤΡΟΥσκος ΜƐσσiος ΚΥiντος ΔƐΚΙΟϹ ΚƐϹΑΡ, corrispondente alla titolatura latina EREnnius ETRUscus MEssius QUintus DECIUS CAESAR) .Traggo in parte da http://dbpedia.org/page/Herennius_Etruscus e dal manuale di "Storia di Roma" del Kovaliov le note che seguono su Quinto Erennio Etrusco Messio Decio Cesare: "Erennio Etrusco, nacque attorno al 227 a (o vicino) Sirmium in Pannonia (ora Sremska Mitrovica, Serbia) dal generale romano, Caio Messio Quinto Traiano Decio e dalla madre, Erennia Cupressenia Etruscilla, appartenente ad un'importante famiglia di rango senatorio. Nel 248 Erennio, al seguito del padre, lo accompagnava in veste di tribuno militare, quando Messio Decio ebbe da Filippo l'Arabo l’incarico di recarsi sul Danubio per fermare la rivolta di Pacaziano. Decio riuscì ad assolvere il compito ma l'anno successivo dette a sua volta inizio ad una rivolta e, acclamato dalle truppe, marciò sull’Italia dove sconfisse Filippo accorso nei pressi di Verona. A Roma, nel 250, Erennio fu dichiarato Cesare e ricevette il titolo di princeps iuventutis (principe della gioventù). Mentre ciò avveniva, le tribù del re dei Goti Cniva avevano attraversato il Danubio e invaso le province di Mesia e Dacia. All'inizio del 251, Decio conferì ad Erennio il titolo di Augusto facendolo co-imperatore. Erennio fu anche scelto a ricoprire l’incarico di console per l'anno, poi padre e figlio, ora governanti congiunti, mossero contro il re Cniva. Ostiliano, fratello minore di Erennio, fu lasciato a Roma insieme alla madre, nominata reggente. Cniva e i suoi uomini stavano tornando nelle loro terre carichi di bottino, quando furono raggiunti dall'esercito romano. Mostrando una tattica militare molto sofisticata, Cniva aveva diviso il suo esercito in gruppi più piccoli e più maneggevoli e iniziato a sospingere i romani verso una zona paludosa. La battaglia vera e propria si svolse verso la metà di giugno ad Abrittus. Erennio morì in battaglia, colpito da una freccia. Decio sopravvisse allo scontro iniziale, ma fu poi travolto con i suoi soldati prima della fine della giornata. Erennio e Decio furono i primi due imperatori a essere uccisi in battaglia. Nell'esercito si sparse la voce che colpevole della morte di Decio fosse statoTreboniano Gallo, il quale si sarebbe preventivamente accordato coi Goti e avrebbe attirato l'imperatore verso lo stagno indicandogli una via sbagliata. Quale sia la verità noi non sappiamo; comunque, in quel frangente, fra i comandanti romani Gallo era il più meritevole e il più vicino all'imperatore. Nessuna meraviglia quindi se l'esercito lo nominò subito imperatore. Gallo elesse conregnanti il proprio figlio Volusiano ed anche il figlio di Decio, Ostiliano che d'altra parte morì presto, colpito dalla peste. Con i Goti Gallo concluse una pace non troppo onorevole, permettendo loro di andarsene con il bottino e impegnandosi a pagare ogni anno una specie di stipendio. Due anni dopo i Goti passarono di nuovo il Danubio. Il governatore della Mesia inferiore, Marco Emilio Emiliano, inferse loro una dura sconfitta e per questa ragione fu acclamato imperatore dai suoi soldati. Gallo non seppe organizzare la difesa dell'Italia. Le truppe di Emiliano giunsero quasi fino a Roma senza incontrare resistenza. Solo vicino alla capitale erano ad attenderle Gallo e Volusiano che furono sconfitti e morirono entrambi (253). (3) ANTIOXEΩN MHTPO KOΛΩN (..della metropoli e colonia degli Antiochesi). Quale che sia l'interpretazione corretta da dare al genitivo etnico formato dalle tre parole sopra menzionate, la moneta in esame fu emessa per volere del Senato (Senatus Consulto) ad Antiochia sull'Oronte, capitale della provincia romana di Pieria in Siria. (4) Δ Є. Riferisce lo Snible (v. link, pag. 778) che sulle monete provinciali di Antiochia, da Domiziano a Caracalla, fanno comparsa numeri che probabilmente indicano il mese dell'emissione monetaria o forse il numero del conio. (5) La moneta riproduce il gruppo statuario in bronzo di Tiche e Oronte, opera di Eutichide di Sicione, allievo di Lisippo, eretto ad Antiochia subito dopo la fondazione della città da parte di Seleucio I nel 300 a.C. Una delle migliori riproduzioni marmoree in forma ridotta del gruppo, si trova esposta nei Musei Vaticani (v. link). La scultura è piena di simboli e metafore, la figura femminile rappresenta la Tiche (Τύχη in greco), la fortuna favorevole della città di Antiochia. La dea è seduta su una roccia con un piede sulla spalla del nuotatore, personificazione del fiume Oronte che attraversava la città. La mano della dea stringe un fascio di grano, simbolo della prosperità; sul capo della dea la corona turrita rappresenta le mura cittadine. (6) I pali sotto il tempio stanno ad indicare che una copia del tempio e della statua veniva portata in processione in qualche festa cittadina (v. link). |
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