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Reggio di Lombardia, scudo d'oro di Ercole II d'Este | ||||||||||||||||||||||||
14.8.2019
..da Identificazione
Monete (numismatica).Per favore qualche informazione grazie. |
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Roma, 17.8.2019
Gentile
Signora,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Scudo d'oro1,
zecca di Reggio di Lombardia2, 1559, C.N.I. IX
1, 2 (pag. 689), Rhinocoins,
W_REERII/26-10 Descrizione sommaria: La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note: (1) Il nome deriva dallo scudo rappresentato sul dritto che recava le insegne della città. Nelle sue diverse emissioni tra il 1553 e il 1559 lo scudo d'oro di Ercole II pesava 2,89 -3.48g (v. link). Nel volume "Money in Sixteenth-century Florence di Carlo M. Cipolla, Professor Carlo M Cipolla" (v. link pag. 24) viene indicato che lo scudo aureo di Firenze del 1533 era stimato del peso di 3,40g con una percentuale di fino di 22 carati e un contenuto intrinseco di 3,12g di oro. Non dispongo di dati precisi relativi allo scudo di Reggio ma posso supporre che, quanto a grado di fine, essi non si discostino molto da quelli di Firenze. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche degli scudi della tipologia di figura dai link sopra riportati:
(2) Reggio di Lombardia, così si chiamava Reggio Emilia, prima dell'annessione al Regno d'Italia. (3) 1550 REGII LOMBARDIAE. A prima vista il millesimo sembrerebbe leggersi 1550, in realtà uno studio di Bellesia ha chiarito che debba intendersi 1559, tale essendo la data di emissione della moneta. REGII LOMBARDAE (=di Reggio di Lombardia) è l'etnico, ossia lo stato emittente. Era al tempo duca di Ferrara Modena e Reggio Ercole II d'Este, figlio di Alfonso I e Lucrezia Borgia, nato a Ferrara il 4 aprile 1508 (v. link). Per convenienza politica, nel mese di aprile del 1528 sposò Renata di Francia, seconda figlia di Luigi XII re di Francia e di Anna di Bretagna. Le nozze si celebrarono a Parigi, nella Sainte-Chapelle, e Renata ricevette da Francesco I di Francia una notevole dote e numerose rendite. Con il matrimonio Ercole divenne duca di Chartres, conte di Gisors e signore di Montargis. Alla prima figlia Anna, nata nel 1531 e sposa di Francesco, duca di Guisa, seguirono Alfonso nel 1533, Lucrezia nel 1535 (sposa del duca di Urbino Francesco Maria II della Rovere), Eleonora e Luigi. Nel mese di ottobre del 1534 succedette al padre nel ducato. Durante i primi anni si destreggiò bene tra le pressioni spagnole e francesi approfittando in particolare della relativa quiete dovuta al predominio spagnolo di quel periodo, sebbene molti suoi rapporti personali lo legassero maggiormente alla corte francese. Si trovò anche sotto le pressioni della curia papale che spingeva per il bando dalla sua corte di sospettati di eresia (anche Giovanni Calvino era stato a Ferrara nel 1536). In particolare, Renata, dopo alcune sue corrispondenze con protestanti, fu accusata di essersi convertita al protestantesimo, nonostante la presenza di un tribunale speciale della Inquisizione a Ferrara. Ercole presentò le accuse di eresia contro la moglie al re Enrico II di Francia e all'inquisitore Oriz nel 1554; successivamente lei confessò, senza subire conseguenze. In precedenza Ercole era riuscito a risolvere anche un altro dissidio con il papato, derivante dalla sua riluttanza a concedere le riscossioni dei tributi per le lotte contro i turchi. Paolo III fu per questo quasi intenzionato a scomunicarlo: non si arrivò a tanto solo grazie all'accordo stipulato nel 1539 da Francesco, fratello di Ercole, che comportò il versamento di 180.000 ducati d'oro alla curia. Nel 1556, Ercole si schierò con il papa Paolo IV e con la Francia contro la Spagna, ponendosi al comando della lega in funzione antimperiale. Ma dopo che si manifestò l'interesse dei francesi verso Napoli, Ercole dismise l'accordo perché desiderava che Enrico II di Francia si occupasse di Milano. Tramite una mediazione di Cosimo de' Medici, stipulò un accordo con gli spagnoli il 18 maggio 1558 che gli permise di mantenere integri i suoi domini. La corte di Ferrara sotto Ercole II rimase un centro culturale importante, non solo per la diffusione della Riforma in Italia, tramite l'appoggio della moglie Renata, ma anche per il mecenatismo. Con lui non mutò la politica ducale nei confronti degli ebrei sefarditi che erano stati espulsi da Spagna e Portogallo e che avevano trovato rifugio nella città di Ferrara già dai tempi di Ercole I d'Este. In concordanza con il pensiero di Giovanni Pico della Mirandola, Ercole II credeva in un fecondo dialogo tra la dottrina ebraica e quella cristiana. Da ricordare che il fratello cardinale, Ippolito d'Este, commissionò la costruzione della celebre Villa d'Este vicino Tivoli. Morì a Ferrara, il 3 ottobre 1559. Gli successe nel ducato il figlio Alfonso. (4) • CVIVS • CRVORE • SANATI • SV • (SV, breve per SVmus), dal cui sangue versato siamo risanati. |
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