Roma, 7.9.2019
Egregio
Lettore,
riporto di seguito gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
Follis1,
Zecca di Siscia, 320 d. C., RIC VII
148(?) (pag. 443)2, indice di rarità
"r2"
Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili):
D. CONSTAN-TINVS AVG3.
Costantino il Grande, testa laureata a destra.
R. D N CONSTANTINI
MAX AVG
intorno, VOT/XX4,
all'interno di una corona d'alloro. BSIS5
in esergo.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
- http://www.constantinethegreatcoins.com/asst3/VOT_Siscia_148.jpg
A.D. 321-4 CONSTAN-TINVS AVG; Laureate head only
DN CONSTANTINI MAX AVG VOT XX [ 20 year vows of
our Lord, Constantine, the greatest emperor] in
ex. BSIS RIC VII Siscia 148.
- https://assets.catawiki.nl/assets/2016/6/28/7/b/5/7b5dbbb0-3d5e-11e6-893d-c15a6ed09ba2.jpg
https://assets.catawiki.nl/assets/2016/6/28/7/b/b/7bba4218-3d5e-11e6-97a4-81442fcfe432.jpg
Impero Romano - Costantino I (306-337 d.C.) Follis
di bronzo (3,43g., 18mm). Zecca di Siscia, 320
d.C.. D N CONSTANTINI MAX AVG, VOT XX in corona di
fiori; ЄSIS (Sole) in esergo. Offerta vincente:
150€.
Concludo osservando che le caratteristiche generali e
di stile della moneta non si discostano da quelle dei
conî d'epoca di pari tipologia. Mancano le
caratteristiche fisiche e non è possibile un esame
comparativo con le monete autentiche del periodo. Nel
presente stato di conservazione la moneta vale, a mio
avviso, una quindicina di euro.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Il link 2 di cui sopra ci
fornisce indicazioni di massima sulle
caratteristiche fisiche (3,43g, 18mm) dei follis
coevi di quello in esame. In assenza delle
caratteristiche fisiche della moneta in esame non
sarà possibile svolgere un esame comparativo con
le monete autentiche del periodo.
(2) Il categorico Ric 148 è
puramente ipotetico: i voti ventennali di
Costantino I furono celebrati con varie emissioni
successive negli anni da 320 a 324; il Ric
attribuisce un categorico diverso a ciascuna
emissione sulla base dell'assenza o della presenza
di un segno distintivo dopo le lettere SIS
nell'esergo. L'esergo della moneta in esame è
illeggibile nella parte finale, sicché ho
arbitrariamente ipotizzato che nella moneta in
esame esso fosse assente all'origine. Se da una
foto di migliore qualità emergesse invece la
presenza di un segno distintivo, il categorico
andrebbe riconsiderato.
(3) CONSTAN-TINVS AVG
(CONSTANTINVS AVGvstvs - Costantino Augusto). Con
la pace di Serdica tra Costantino e Licinio, il
1.3.317, le due dinastie reali d'Occidente e
Oriente si dettero reciproco riconoscimento,
sicché furono riconosciuti come Cesari (Principi
ereditari) Crispo e Costantino jr, figli di
Costantino I e Licinio jr, figlio di Licinio I. Di
conseguenza monete con la stessa tipologia del
dritto furono battute nel nome di Costantino e dei
suoi eredi e nel nome di Licinio e di suo figlio.
(4) D N CONSTANTINI MAX
AVG - VOT/XX
(Domini Nostri CONSTANTINI MAXimi AVGvsti VOTis
XX, cioè "Voti vicennali del Nostro Signore
Costantino Massimo Augusto"). Considerando che la
data ufficiale dell'ascesa di Costantino risaliva
al 25 luglio del 305, è ben evidente che le monete
battute nel 320, che recano la leggenda VOT XX,
celebrano i "vota soluta", i voti di
ringraziamento anticipati di cinque anni per i
venti anni di regno trascorsi in buona salute del
sovrano. Le monete dei Voti ventennali di
Costantino furono emesse in contemporanea con
quelle dei voti quinquennali dei due figli Crispo
e Costantino il giovane (VOTis V CAESARVM
NOSTRORVM, Voti quinquennali dei nostri Cesari,
recita la leggenda del rovescio), come pure con
quelle dei voti ventennali di Licinio e dei voti
quinquennali di Licinio il giovane, a significare
lo stretto legame associativo e fiduciario, almeno
sul piano formale, tra le due dinastie dopo la
pace. Per inciso è opportuno accennare alle
implicazioni economiche di queste celebrazioni che
davano luogo ad elargizioni nei confronti dei
soldati.
(5) Il segno di zecca (BSIS)
si compone di due parti:
* le ultime tre lettere individuano il nominativo
della zecca emittente (SIS=Siscia, l'odierna Sisak
in Croazia), al tempo sotto il controllo di
Costantino I,
* la prima lettera è il numerale greco A(=1) che
identifica l'officina che ha battuto la moneta (la
prima di cinque attive nel periodo).
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