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Aquileia, Massimiano Erculio e la dea Moneta
21.9.2019
..da NUMISMATICA ITALIANA MONETE ITALIANE DA COLLEZIONE ITALIAN COINS.
Valore e autenticità?
fig. 1
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Roma 22.9.2019
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Follis1, zecca di Aquileia, c. 303 d. C., RIC VI 37b (pag. 316), indice di rarità "S".

Descrizione sommaria:
D. IMP MAXIMIANVS P F AVG2. Massimiano Erculio, testa laureata a destra.
R. SACR MONET AVGG ET CAESS NOSTR3. 4. Moneta, stante a sinistra, bilancia nella mano destra, cornucopia nella sinistra.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. http://munzeo.com/coin/maximianus-aquileia-moneta-3742810 Maximianus Herculius; Follis, Aquileia AD303; IMP MAXIMIANVS P F AVG = SACR MONET AVGG ET CAESS NOSTR / star- VI // AQ S; RIC 37b, Paolucci 40 (R2); 9.29g Axis1 d 26.5-27mm; Very dark green patina; gVF Winning price 16.05US 11.36€.
  2. https://www.acsearch.info/search.html?id=214186 Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung http://www.gmcoinart.de/ Auction 138 2399 07.03.2005 Beschreibung: RÖMER RÖMISCHE KAISERZEIT Objekt-Nr.: 2399 Maximianus Herculius, 285 - 310 n. Chr. AE Follis, (9,67g.), ca. 303 n. Chr. Mzst. Aquileia. Vs.: IMP MAXIMIANVS P F AVG, Büste mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: SACR MONET AVGG ET CAESS NOSTR, Moneta mit Waage u. Füllhorn n. l. stehend, im Abschnitt AQP. RIC 37b. Intakter Silbersud, partiell dunkle Tönung, Vs. winzige Auflagen, sonst vz. Estimation: 100,00€.
Concludo osservando che, per quanto consentito ad una valutazione a distanza, la moneta di figura presenta caratteristiche generali e di stile comparabili con quelle dei conî d'epoca. In assenza delle caratteristiche fisiche, non sarà possibile esprimere un giudizio definitivo, sia pure nei limiti di una valutazione a distanza, sull'autenticità. Se autentica, nel presente stato di conservazione, la moneta potrebbe valere, a mio avviso, non più di una ventina di euro.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:
(1) Follis. Il Ric fornisce, come valore di picco del peso di questa tipologia monetale, l'intervallo 8,75-10,75g, con asse di conio prevalente ad ore 6. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei follis della tipologia di figura di cui ai link sopra segnati:
Fonte Peso (g.)  Diametro (mm) Asse di conio (h)
 Link1 9,29 26,5-27 -
Link2 9,67 - -
In assenza delle caratteristiche fisiche non sarà possibile svolgere un esame comparativo con le monete autentiche del periodo.
(2) IMP MAXIMIANVS P F AVG (IMPerator MAXIMIANVS Pius Felix AVGustus). Diocleziano, memore delle esperienze trascorse, si propose di dare un nuovo assetto allo stato romano che garantisse maggiore sicurezza e tempestività di intervento nella difesa dei traballanti confini, desse maggiore stabilità all'economia, evitasse le lotte di  successione. Perciò pensò bene di dividere il potere con un generale fidato, Marco Valerio Massimiano, che fece Cesare nel 285 e Augusto nel 286, conferendogli il governo dell'Occidente e riservando invece a sé il controllo della parte più ricca e progredita del mondo romano, l'Oriente. La neonata diarchia (governo di due) fu innanzi tutto funzionale a contrastare la minaccia delle invasioni dal nord e dalle regioni orientali. La capitale dell'Occidente fu spostata a Milano, città più prossima alle zone di frontiera e quella d'Oriente a Nicomedia (l'odierna Izmit, sulla sponda asiatica del Mar di Marmara). Ogni diarca disponeva di un proprio esercito, riorganizzato come forza di intervento rapido in grado di spostarsi velocemente in tutte le zone di crisi, se necessario anche in quelle di non diretta pertinenza. Allo scopo di fornire una base ideologica a questa nuova struttura dello stato, Diocleziano stabilì una gerarchia di comando che traeva spunto dalla gerarchia celeste: Massimiano diventava pari grado di Diocleziano e suo "frater" (fratello e quindi membro della gens Valeriana alla quale Diocleziano apparteneva) ma la sua anzianità era inferiore a quella di Diocleziano perché, mentre Diocleziano assumeva il titolo di "Iovius", cioè figlio di Giove, Massimiano quello di "Herculius", figlio di Ercole, quindi più lontano da Giove per discendenza. Nel 293, sotto la pressione degli eventi militari alle frontiere, Diocleziano decise di estendere ulteriormente il progetto di decentramento dell'impero, affiancando, ai due Augusti, due Cesari, con l'incarico di presidiare rispettivamente i confini settentrionali (Britannia e Gallia) e quelli danubiani. Fu così che i tetrarchi, a testimoniare la concordia e l'unità di intenti, batterono, in alcune zecche della parte occidentale dell'impero (Treveri, Ticinum, Aquileia, Roma, Siscia), monete tipologicamente simili, recanti al dritto l'immagine del tetrarca e al rovescio quella della dea Moneta. Ciò avvenne anche nella zecca di Aquileia, vedi:
* Diocleziano Augusto, IMP DIOCLETIANVS P F AVG, Aquileia Officina P,  Ric 37a;
* Massimiano Augusto, IMP MAXIMIANVS P F AVG Aquileia Officina S, Ric 37b;
* Costanzo Cesare, CONSTANTIVS NOB CAES Aquileia Officina G, Ric 38a;
* Galerio Massimiano Cesare, MAXIMIANVS NOB CAES Aquileia Officina Γ, Ric 38b.
(3) SACR MONET AVGG ET CAESS NOSTR (Sacra Moneta Augustorum et Caesarum Nostrorum). La buona armonia degli Augusti e dei Cesari della prima tetrarchia trova espressione nella leggenda del rovescio. La dea Moneta con i suoi attributi (la bilancia del giusto peso e la cornucopia della ricchezza) esprime il carattere "sacro" della moneta che gli Augusti e i Cesari si impegnavano a mantenere nel corretto stato di purezza.
(4) è il segno di zecca che si compone di due parti:
*in esergo, il nominativo di zecca AQ (=AQuileia) e l'officina monetale (S=Secunda, seconda di quattro attive nel periodo),
*nel campo, a sinistra e a destra */VI, segni distintivi dell'emissione.
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