Roma, 12.11.2019
Egregio,
con riferimento alla prima delle sue monete, riporto
di seguito gli elementi significativi ad essa
pertinenti:
Follis1,
zecca di Arles2,
353-355 d. C., RIC
VIII 215 (pag. 219), indice di frequenza
"C3"
Descrizione sommaria:
D. D N CONSTAN -
TIVS P F AVG3. Costanzo II,
testa diademata di perle, busto paludato e corazzato
a destra.
R. FEL TEMP -
REPARATIO4. D -/SCON5, segno
di zecca. Soldato elmato volto a
sinistra, scudo imbracciato col braccio sinistro,
trafigge con la lancia un cavaliere caduto; scudo a
terra a destra. Il cavaliere ha un berretto a punta
e si gira verso il soldato protendendo il braccio
destro.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
- http://wildwinds.com/coins/ric/constantius_II/_arles_RIC_viii_215_2.jpg Constantius
II 350-353 AD., Arles, AE3. D N CONSTAN-TIVS P F
AVG, pearl-diademed, draped & cuirassed bust
right. FEL TEMP-REPARATIO, helmeted soldier to
left, shield on left arm, spearing fallen
horseman; horseman wearing Phrygian helmet, turns
to face soldier and extends right arm. D in left
field Mintmark: PCON Ref: RIC VIII Arles 215.
Notes: 18-20mm, 2,28g Contributed by Grzegorz
Chladek, September 2009. Note: What appears to be
a dot between the TEMP and REPARATIO is the
soldier's hand.
- https://www.ma-shops.com/zufahl/item.php?id=4993&lang=en&save=1&curr=USD Price
17.06US$ 15,00€ Catalog: RIC VIII 215 Material:
Bronze Weight: 2.28g Diameter: 17.00mm Römisches
Kaiserreich. Constantius II. 324-361 Centenionalis
Erhaltung: Fast sehr schön / sehr schön.
Münzstätte: Arles, 353-355. Vs: D N CONSTAN-TIVS P
F AVG Drapierte, kürassierte Büste mit Diadem nach
rechts. Rs: FEL TEMP - REPARATIO Soldat nach links
springend, stürzenden barbarischen Reiter mit
Speer durchbohrend. Im Feld: D Im Abschnitt:
[-]CON RIC VIII 215.
- https://www.cgbfr.com/constance-ii-maiorina-reduite-mb-ae-3-ttb-,brm_505574,a.html Estimate:
180€ End of the sale:30 October 2018 15:24:07
Type: Maiorina réduite, (MB, Æ 3) Date: 354-355
Mint name / Town: Arles. Metal: copper Diameter:
20mm orientation dies: 12h. Weight: 2,26g. Rarity:
R1 Officine: 3e.
- https://en.todocoleccion.net/coins-roman-empire/constancio-ii-ae19-arles-353-355-d-c-fel-temp-reparatio-d-tcon~x142161249 Constancio
II, AE19. Arles. 353-355 d.C. FEL TEMP
REPARATIO/D//TCON. Constancio II, AE19. Arles.
353-355 d.C. FEL TEMP REPARATIO/D//TCON. DN
CONSTAN-TIVS PF AVG/ FEL TEMP-REPARATIO/D// TCON.
RIC VIII Arles 215 2,25g. 19mm. Bonita pátina
verde.
- https://www.acsearch.info/search.html?id=4034492 Münzen
& Medaillen GmbH (DE)
http://www.muenzenundmedaillendeutschland.de/
Auction 45 1067 09.06.2017 Beschreibung: RÖMISCHE
MÜNZEN KAISERZEIT Constantius II., 337-361.
Follis, 353-355, Arles. DN CONSTAN-TIVS PF AVG
Drap., gep. Büste mit Perlendiadem n. r. Rv. FEL
TEMP REPARATIO, im Felde l. D, im Abschnitt PCON.
Soldat r., einen fallenden Reiter mit Lanze
durchbohrend. 2,72g. RIC VIII,219,215. Ferrando
990. Sehr schön.
Concludo
osservando che, per quanto consentito ad una
valutazione a distanza, le caratteristiche
fisiche, generali e di stile della moneta
riflettono quelle dei conî autentici
d'epoca. Il tipo è piuttosto
comune e la moneta, nelle presenti condizioni, ha, a
mio avviso, un valore venale inferiore ai dieci euro.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
-------------------------------
Note:
(1) Follis
(bronzo). Il RIC VIII fornisce per questa tipologia
monetale le seguenti caratteristiche fisiche di
massima: diametro 18-19mm, peso 2,48g. Di seguito
riporto le caratteristiche fisiche delle monete di
pari tipologia tratte dai link di
cui sopra:
Riferimenti |
Peso
(g.) |
Asse
di conio (ore) |
Diametro
(mm) |
Link1 |
2,28 |
- |
18-20 |
Link2 |
2,28 |
- |
17 |
Link3 |
2,26 |
12 |
- |
Link4 |
2,25 |
- |
19 |
Link5 |
2,72 |
- |
- |
Da quanto sopra si evince che il peso del campione
in esame (2g), rientra nei margini di variabilità
delle monete d'epoca di pari tipologia.
(2) La zecca di Arles
(l'antica Arelatum, ribattezzata Constantia in
onore di Costantino II, nato in quella città)
batté la tipologia monetale di figura sia nel nome
di Costanzo II che in quello di Costanzo Gallo.
Per quanto concerne il primo, l'arco temporale
dell'emissione si sviluppò tra la morte di
Decenzio (18.8.353) e il conferimento del cesarato
a Giuliano l'Apostata (6.11.355), mentre per
Costanzo Gallo l'emissione ebbe pari inizio ma
cessò con la sua esecuzione (dicembre 354). Ciò
significa che, a testimonianza della concordia tra
le parti, si dettero monete tipologicamente simili
ma con le seguenti leggende del dritto:
- D N CONSTAN-TIVS P F AVG (Costanzo II, v.
ad es. il link
- RIC VIII 215), sino al 6.11.355
- D N CONSTANTI-VS NOB CAES (Costanzo Gallo,
v. ad es. il link
- RIC VIII 217) sino al dicembre 354 e
- D N CONSTANT-IVS NOB CAES (Costanzo Gallo,
v. ad es. il link
- RIC VIII 218) sino al dicembre 354.
(3) D N CONSTAN - TIVS P F AVG
(Dominvs Noster CONSTANTIVS Pivs Felix AVGvstvs).
L'imperatore Costanzo Cloro aveva avuto sei figli
legittimi dalla moglie Teodora, tra questi: Giulio
Costanzo, padre di Costanzo Gallo e di Giuliano
(passato alla storia come l'Apostata) e Delmazio
senior. Diversi anni prima del matrimonio, però,
aveva avuto un figlio di nome Costantino da Elena,
donna di umili origini con la quale aveva
convissuto in regime di concubinato, come allora
si usava quando le differenze di ceto sociale non
consentivano l'unione legale. Alla morte di
Costanzo Cloro, fu Costantino, allora trentenne,
ad assumere, per ragione di età ed esperienza (i
figli di Teodora erano piccoli), l'eredità
paterna; la famiglia di Teodora visse così
all'ombra di Costantino. Divenuto imperatore,
Costantino condivise con i figli la responsabilità
di governo, sicché Costantino jr. ebbe il governo
della Spagna, della Gallia e della Britannia,
Costante dell'Italia, dell'Illiria e dell'Africa e
Costanzo delle province asiatiche e dell'Egitto,
mentre Costantino mantenne per sé la penisola
balcanica. Prima di morire, nel 337, Costantino si
ricordò nel testamento dei nipoti, Delmazio jr e
Annibaliano, figli di Delmazio senior,
fratellastro di Costantino e ad essi lasciò
rispettivamente la penisola balcanica e il governo
dell'Armenia e della costa del Ponto. Ciò fu causa
della loro disgrazia perché, alla notizia della
morte del padre, Costanzo si precipitò a
Costantinopoli dove organizzò una rivolta contro
gli zii e cugini discendenti di Teodora. Due
fratellastri di Costantino, tra cui Delmazio
senior e Giulio Costanzo, il padre di Giuliano e
sette suoi nipoti, tra cui Delmazio jr. e
Annibaliano, furono trucidati. Per caso si
salvarono dal massacro Giuliano che all'epoca
aveva sei anni e il fratello Gallo che ne aveva
12. Il crudele e sospettoso Costanzo risparmiò
loro la vita ma li relegò in due diverse città
dell'Asia Minore. Successivamente, in un momento
di turbolenze nell'impero occidentale, Costanzo,
sentendo il bisogno di avere in Oriente una figura
simbolica a rappresentare la famiglia imperiale,
convocò a corte Gallo, che era il più anziano dei
cugini sopravvissuti alla strage seguita alla
morte di Costantino I, gli diede in isposa la
sorella Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il
15 marzo del 351. Gallo e il nuovo prefetto
pretorio dell'Est, Talassio, senza por tempo in
mezzo, si trasferirono in Oriente e si insediarono
ad Antiochia a metà maggio, nel momento in cui si
vociferava del fenomeno meteorologico o
astronomico della croce celeste, almeno creduto
tale. Poiché la situazione al confine persiano si
manteneva piuttosto tranquilla, Gallo ebbe vita
relativamente facile. Le agitazioni degli Isauri e
degli Giudei, specie di questi ultimi, furono
represse con grande brutalità. Certo è che il suo
governo fu caratterizzato da grande
irresponsabilità e violenze che culminarono con
l'istigazione al linciaggio del prefetto Domiziano
e del questore Monzio. A seguito di questo
accadimento Gallo fu richiamato, ufficialmente per
essere trasferito in Gallia, ma in realtà per
essere privato delle prerogative di comando ed
essere processato e poi decapitato a Flanona
presso Pola nel dicembre del 354 (v. link).
Dopo la morte di Gallo, Giuliano, nominato Cesare
(26.11.355), fu inviato in Gallia. Da solitario e
filosofo che era, egli si trasformò presto in
abile condottiero e pragmatico uomo di stato. Nel
357 sbaragliò gli Alemanni in una grande battaglia
presso Argentorate (l'odierna Strasburgo). In
seguito passò tre volte il Reno ottenendo successi
militari, combatté vittoriosamente contro i
Franchi, sebbene dovette permettere ad una parte
di loro di trasferirsi in territorio romano, sulla
sponda sinistra del Reno. Nel frattempo Costanzo
combatteva sul Danubio contro i Quadi e i Sarmati.
Nel 359, il re persiano Sapore II passò il Tigri
con grandi forze, attaccando i territori romani.
L'imperatore fu costretto a recarsi in Oriente e
richiese a Giuliano l'invio di reparti ausiliari.
La richiesta dell'imperatore trovò però resistenza
da parte delle truppe galliche, poiché Giuliano,
in forza di un trattato concluso con i barbari che
servivano nel suo esercito, non aveva il diritto
di inviarli fuori dalla Gallia. Scoppiò così una
rivolta che terminò nell'inverno del 360, a
Parigi, con l'acclamazione di Giuliano ad Augusto,
acclamazione dovuta alla grande popolarità di cui
Giuliano godeva fra i Galli per le sue capacità
militari e amministrative. Giuliano dapprima
chiese a Costanzo di riconoscerlo come Augusto e
di evacuare le truppe dall'Occidente; ma non
avendo ricevuto risposta dall'imperatore, che
continuava la guerra contro i Persiani, mosse
alfine verso la penisola balcanica. Costanzo si
avviò per incontrarlo, ma il 5 ottobre 361 morì
per cause naturali in Asia Minore. Giuliano fu
riconosciuto da tutto l'Impero.
(4) FEL TEMP - REPARATIO.
Mentre trasparente è il significato della leggenda
allusiva al "ritorno dei tempi felici" (forse
quelli in cui Roma riusciva ancora a mantenere
l'ordine e a proteggere la popolazione dalle
invasioni), non del tutto certa è l'espansione
della leggenda "FEL TEMP REPARATIO", potendo
essere FELix TEMPorvm REPARATIO oppure
FELicium TEMPorum REPARATIO oppure FELicis
TEMPoris REPARATIO. Il categorico che il Ric
assegna alla tipologia monetale in esame tiene
conto del modo con cui si sviluppa la leggenda del
dritto e quella del rovescio, del tipo di diadema
(di perle nel caso in essere) indossato
dall'imperatore e di conseguenza assegna alla
moneta il categorico RIC VIII 215.
(5) D -/SCON è il segno di
zecca. Esso si compone di tre parti,
*la lettera D,
poco visibile nella foto, a sinistra in alto nel
campo, segno caratteristico dell'emissione;
*la lettera S
(=2), seconda di tre officine al tempo attive
nella zecca;
*l'indicativo di zecca, CON (breve per
CONstantia, il nuovo nome assunto da Arelatum). |