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Denario, Settimio Severo e la Fortuna | ||||
17.12.2019
..da msnGb.Buonasera chi mi dice qualcosa su questa moneta? Questa è la moneta n° 9 Peso 1,86g Diametro 15-16mm. |
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Roma, 14.1.2020
Gentile
Lettrice,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda non più leggibili): Non essendo possibile leggere in modo completo le leggende del dritto e del rovescio della moneta di figura, è impossibile attribuire ad essa un categorico; pertanto mi limito a fornire di seguito, a titolo esemplificativo, il link ad una moneta della stessa tipologia, senza pretendere che l'esempio rifletta per intero ciò che doveva apparire il campione in esame quando fu battuto:
Un saluto cordiale. --------------------------- (2) La datazione è generica, coprendo l'intero arco di regno di Settimio Severo. (3) L SEPT SEV PE-RT AVG IMP .. (Lucius SEPTimius SEVerus PERTinax AVGustus IMPerator ..). Traggo da BMC le seguenti note relative alle guerre di successione che seguirono all'assassinio di Commodo nel 192 per mano di persone a lui vicine le quali affidarono poi il comando dell'impero all'esperto e popolare prefetto dell'Urbe, Pertinace. Una congiura dei pretoriani pose fine alla vita di Pertinace dopo soli tre mesi di regno. Chi uccise Pertinace non aveva un candidato da proporre; la suprema carica dello stato fu messa all'asta per essere affidata al migliore offerente. Didio Giuliano vinse la partita perché era ricco e ambizioso, anche se non sufficientemente energico e dotato ma sopra tutto era odiato e disprezzato dal popolo Romano. Seguì alla sua elevazione la rivolta delle legioni provinciali: in Oriente, Pescennio Nigro, governatore della Siria; in Occidente, Clodio Albino, governatore della Britannia; sul Danubio, Settimio Severo, governatore della Pannonia. Settimio Severo fu il più lesto; mosse dalla Pannonia, depose Didio Giuliano e lo mise a morte ai primi di luglio del 193. Il Senato, che aveva accettato senza protestare l'elevazione di Didio, lo abbandonò al suo destino dopo la deposizione. Gli anni successivi, dal 193 al 197, videro il dilagare delle guerre di successione tra i tre contendenti sopravvissuti. Fondamentale per il successo finale di Settimio Severo fu il possesso di Roma. Egli manovrò abilmente offrendo a Clodio Albino il titolo di Cesare (quasi una promessa di successione) che questi accettò, come testimonia la moneta di cui al link. Poi mosse rapidamente verso Est contro Pescennio Nigro e lo battè a Cizico, nel 193, a Nicea nel 194 e infine ad Isso; Pescennio si rifugiò ad Antiochia in Siria dove fu raggiunto e ucciso. Albino si trovava in una falsa posizione, aveva sotto il proprio controllo la Gallia e la Bretagna e le legioni ivi dislocate ma non era stato riconosciuto "figlio adottivo" di Settimio, probabilmente era solo indicato come "frater" (fratello). Egli aveva indugiato troppo nella speranza che Settimio Severo perdesse la partita contro Pescennio Nigro. Ma Settimio Severo aveva consolidato la sua posizione a Roma, prima consacrando il defunto Pertinace e adottandone il nome (PERT si legge sulle sue monete), poi transitando per autoadozione nella grande dinastia degli Antonini e promuovendosi figlio del divino Marco (Aurelio) e fratello di Commodo, infine elevando il proprio figlio Caracalla al rango di Cesare e mutandone il nome in quello di Antonino. Albino, forse sperando nel sostegno del Senato e di coloro che a Roma per lui simpatizzavano, compì la mossa che si rivelò fatale per il suo destino facendosi proclamare Augusto in Gallia. Settimio Severo mosse contro di lui e dopo una breve ma dura battaglia lo sconfisse in Gallia nel 197 determinandone il suicidio, forse per mano di uno schiavo. (4) PM TR - P .. COS II PP (Pontifex Maximus TRibunicia Potestate .. COnSul II Pater Patriae). Dal dizionario dello Stevenson (v. link) traggo le seguenti note relative alla Fortuina Reduce. I Romani erano soliti ringraziare e sacrificare alla FORTVNA REDVX quando l'imperatore era reduce o in partenza da o per un viaggio in terre lontane. Ritroviamo perciò questa tipologia monetaria sin dai tempi di Augusto (v. link). La Fortuna che propizia il ritorno, la Fortuna Redux per l'appunto, aveva, come attributi, la cornucopia, dispensiera di ricchezza, il timone, simbolo del governo delle sorti umane e, talora, anche la ruota, quella del destino, come s'usa dire anche oggi. |
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