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Roma, sesterzio, Gallieno a Giove protettore | ||||||||||||||||||||||||||||
19.2.2020
Egregio Sig.
De Florio,vorrei sottoporle una moneta da valutare: peso: 13.1g diametro: h28-l24mm ore: 7 colore: verde rame materiale non ferroso dovrebbe trattarsi di Gallieno autorizzo l'uso incondizionato delle foto inviate La ringrazio e la saluto sentitamente. |
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Roma, 20.2.2019
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Sesterzio1, zecca di Roma, 254 ÷ 2552 d. C., RIC V/I 215 (pag. 85), Cohen V 355 (pag. 379), indice di frequenza "C" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda non più leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale.
(1) Sesterzio (oricalco). Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei sesterzi della tipologia di figura presenti nei link sopra indicati:
(2) Nel 255, Gallieno aggiunge alla leggenda del dritto il titolo onorifico di PIVS FELIX (v. Ric pag. 32), il che comporta per la moneta in esame una datazione che pone il 255 come limite superiore di emissione. (3) IMP C P LIC GALLIENVS AVG (IMPerator Caesar Publius LICinius GALLIENVS AVGustus). Riprendo dal portale dell'Enciclopedia Treccani on line (v. link) le note che seguono, relative all'imperatore Gallieno: "Imperatore romano (218 circa - 24.3.268 d. C.), figlio dell'imperatore Valeriano, regnò insieme al padre dal 253 al 260, esplicando un'attività esclusivamente militare. Liberò la Gallia dall'invasione degli Alamanni e forse anche da quella dei Franchi; batté nel 258 Ingenuo, usurpatore in Pannonia e in Mesia. Dopo la cattura e la morte del padre (vedere in proposito cliccando qui l'impressionante rilievo della sottomissione di Valeriano - giugno 260 - scolpito nella roccia a Naqshū, Kerman - Iran, nei pressi di Persepoli), Galerio, rimasto solo nel governo dell'Impero mentre i barbari continuavano a premere da ogni parte, dimostrò un'energia inflessibile, e seppe prendere efficaci provvedimenti. Riorganizzò l'esercito, ed escluse i senatori dagli alti comandi; sospese la persecuzione contro i cristiani, pur cercando di combattere l'idea cristiana; promosse la diffusione dei misteri eleusini; protesse le arti e la cultura; represse la rivolta di Regaliano, usurpatore in Pannonia, sconfisse gli Alamanni presso Milano e fece sedare le rivolte in Oriente, in Egitto e in Africa dai suoi luogotenenti. Contro Postumo, in Gallia, avanzò vittoriosamente, accompagnato dai due generali Claudio e Aureolo; ma la guerra non poté essere portata a termine per l'atteggiamento malsicuro di Aureolo e così l'usurpatore Postumo formò un impero romano delle Gallie (comprendente anche la Britannia e la Spagna). In Oriente, Gallieno concesse a Odenato, re di Palmira, i titoli di dux e corrector totius Orientis, considerandolo suo rappresentante e affidandogli il compito della guerra contro i Persiani. Alla morte di Odenato (266 o 267), Gallieno respinse le pretese di autonomia di Zenobia e di Vaballato e mandò contro di essi un esercito, guidato da Eracliano, che fu però sconfitto. Mosse quindi contro Aureolo, che, passato dalla parte di Postumo, si era fatto proclamare Augusto; a Pons Aureoli (Pontirolo) lo sconfisse e quindi lo assediò a Milano; ma cadde vittima di una congiura ordita dai suoi generali fra i quali erano anche i futuri imperatori Claudio e Aureliano (268 d. C.)." Per una breve sintesi storica su Gallieno, cliccare qui. (4) IOVI CONSERVA (IOVI CONSERVAtori). A Giove protettore. In tempi di precaria esistenza niente di meglio per un imperatore che affidare la propria vita alla protezione di Giove, capace di atterrire i nemici con la sola minaccia del fulmine. (5) S C (Senatus Consulto, "per decreto del Senato") è la consueta sigla apposta sui nominali in bronzo romani (sesterzi, dupondi e assi) ad indicare la competenza esclusiva del Senato Romano nelle decisioni attinenti all'emissione delle monete in bronzo (la monetazione in oro e in argento, che non riporta quella sigla, rientrava invece nelle competenze dirette dell'imperatore). |
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