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Alessandria, tetradrammo,
Diocleziano e Homonoia |
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3.7.2020
..da msnfv.Buongiorno, Sig. Giulio, mi scusi se disturbo, volevo farle vedere qualche moneta: 19mm 8,50g |
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Roma, 4.7.2020
Egregio,riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Tetradrammo1,
zecca di Alessandria, 294-295 d. C., Dattari 5707, BMC
XV 2514 (pag. 325) Descrizione sommaria: La ricerca nel web di monete della tipologia in esame ha dato luogo ai seguenti risultati:
Giulio De Florio Note: (1) Tetradrammo di potin (o biglione), lega di rame, stagno e piombo (in proporzioni variabili) ed è dubbio che contenga anche una piccola parte d'argento (v. link). Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei tetradrammi della tipologia di figura presenti nei link di cui sopra:
(2) ΔΙΟΚΛΗΤΙΑΝΟС СΕΒ, per esteso ΔΙΟΚΛΗΤΙΑΝΟC CEBαστός, equivalente al latino DIOCLETIANVS AVG. Diocleziano era stato acclamato imperatore il 17 novembre del 284 d.C. dalle truppe di stanza a Nicomedia, dopo l'assassinio, su istigazione del prefetto del pretorio Apro, dell'imperatore Caro, seguito, ad appena un mese di distanza, da quello del figlio Numeriano. Nell'occasione Diocleziano aveva prima smascherato il mandante dei due delitti, poi lo aveva ucciso con le proprie mani. Inevitabile lo scontro con Carino, figlio di Caro, imperatore legittimo per successione e nomina paterna. Nella battaglia, avvenuta nella Mesia (area danubiana), Carino rimase ucciso per mano di un ufficiale della propria guardia personale e Diocleziano, rimase unico sovrano dell'impero. Memore delle esperienze trascorse, egli si propose di dare un nuovo assetto allo stato romano che garantisse maggiore sicurezza e tempestività di intervento nella difesa dei traballanti confini, desse maggiore stabilità all'economia, evitasse le lotte di successione. Perciò pensò bene di dividere il potere con un generale fidato, Marco Valerio Massimiano, che elevò al rango di Cesare nel 285 e a quello di Augusto nel 286, conferendogli il governo dell'Occidente e riservando invece a sé il controllo della parte più ricca e progredita del mondo romano, l'Oriente. La neonata diarchia (governo di due) fu innanzi tutto funzionale a contrastare la minaccia delle invasioni dal nord e dalle regioni orientali. La capitale dell'Occidente fu spostata a Milano, città più prossima alle zone di frontiera e quella d'Oriente a Nicomedia (l'odierna Izmit, sul Mar di Marmara, nella Turchia asiatica). Ogni diarca disponeva di un proprio esercito, riorganizzato come forza di intervento rapido in grado di spostarsi velocemente in tutte le zone di crisi, se necessario anche in quelle di non diretta pertinenza. Allo scopo di fornire una base ideologica a questa nuova struttura dello stato, Diocleziano stabilì una gerarchia di comando che traeva spunto dalla gerarchia celeste: Massimiano diventava pari grado di Diocleziano e suo "frater" (fratello e quindi membro della gens Valeriana cui Diocleziano apparteneva) ma la sua anzianità era inferiore a quella di Diocleziano perché, mentre Diocleziano assumeva il titolo di "Iovius", cioè figlio di Giove, Massimiano quello di "Herculius", figlio di Ercole, quindi più lontano da Giove per discendenza. Il primo marzo del 293, sotto la pressione degli eventi alle frontiere, Diocleziano decise di estendere ulteriormente il progetto di decentramento dell'impero, affiancando, ai due Augusti, due Cesari, con l'incarico di presidiare rispettivamente i confini settentrionali (Britannia e Gallia) e quelli danubiani. L'impero fu diviso in quattro parti (in grassetto i nomi con cui i tetrarchi vengono di solito richiamati nei manuali storici e le aree di rispettiva competenza): * Caio Aurelio Valerio DIOCLEZIANO, Augusto senior, ebbe il governo diretto della Tracia, Asia ed Egitto; * Caio GALERIO Valerio Massimiano fu nominato Cesare dei Balcani, Tracia esclusa e quindi subordinato a Diocleziano; * Marco Aurelio Valerio MASSIMIANO (noto anche come Massimiano ERCULIO), in qualità di Augusto junior, ebbe il governo dell'Italia, Spagna e Africa; * Flavio Valerio Costanzo (noto anche come COSTANZO CLORO), fu nominato Cesare della Gallia e della Britannia e quindi subordinato a Massimiano. Allo scopo di garantire una linea naturale di successione, Diocleziano decise che ogni Augusto, dopo 20 anni di governo, si sarebbe ritirato dalla vita politica cedendo il potere al proprio Cesare, il quale, divenuto Augusto, avrebbe a sua volta nominato un Cesare di fiducia. (3) IA/L indica la data, in quanto la lettera L convenzionalmente è la forma abbreviata della parola ETOYC, genitivo di anno (ἔτος, -ους, τὸ) e dunque "nell'anno", IA (=12 in greco), quindi nel dodicesimo anno del regno di Diocleziano (294-295 d. C.) - v. in proposito il link. (4) HOMONOIA, assimilata alla romana Concordia, era lo spirito della concordia, unanimità e unicità del pensiero. Il suo opposto era Eris. A volte era annoverata tra le dee Praxidikai (simboli della giustizia), che si diceva fossero figlie di Ogygos, uno dei primi re tebani. Come tale Homonoia fu probabilmente assimilata alla dea regina tebana Harmonia. |
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