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⅓ Statere, Caulonia, Apollo, Cervo | ||||||||||||||||||||||||||||||||
27.8.2020
Gentile Sig.
De Florio,buongiorno, vorrei avere informazioni e l'eventuale valore della moneta che allego, coniata a Caulonia. Peso 1,98g, 14mm. Grazie |
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Roma, 29.8.2020
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: ⅓ Statere1, zecca di Caulonia2, 440-400 a. C., BMC I 41 (pag. 340), Noe 2163 Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Veniamo
alle conclusioni. La moneta in esame presenta
caratteristiche fisiche, generali e di stile non
difformi dalle monete di pari tipologia reperite
nel web. Un'indicazione del valore (80€)
le è stata già fornita tre giorni fa dal forum lamoneta.it;
un termine di paragone per il valore può essere
dato dal link4 di cui sopra,
una moneta anch'essa dalla superficie porosa,
proposta in vendita al prezzo base di 150CHF (c.
140€) ma rimasta invenduta; forse 100€ potrebbe
essere un valore venale ragionevole per il
campione in esame. Un saluto cordiale. (1) ⅓ Statere. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche delle monete della tipologia di figura reperite nel web.
(2) Caulonia (v. mappa), sulla costa orientale del Bruzio (lat. Bruttium), era una città achea di grande antichità, secondo alcuni fondata da Kaulos (Servius, ad Aen. Iii. 553; cfr. Steph. Byz. Sv Καυλωνια), secondo altri da Typhon di Aegium in Achaia (Paus. vi. 3. 12). Nel VII secolo era strettamente alleata sia con Crotone che con Sibari e, come dimostrano il gran numero delle sue monete che ci sono pervenute, deve essere stata una delle città più fiorenti del gruppo (Polib. II. 29). (3) Sydney P. Noe nel 1958 ha pubblicato (v. Riccardo Rago nel link) un catalogo sulla monetazione di Caulonia ("The coinage of Caulonia"). Il Noe elenca, nella parte della pubblicazione dedicata al catalogo, il maggior numero di monete di Caulonia che gli è stato possibile trovare, dando per ognuna dato bibliografico e ponderale e raggruppando sotto lo stesso numero d'ordine tutte le appartenenti alla stessa coppia di conii. Le origini della città sono avvolte nella nebbia di fantasiose leggende, cui fanno cenno scrittori eruditi greci e latini di tarda e tardissima età. Nulla si sa della sua storia fino alla metà del V secolo a.C. (Erodoto non la nomina affatto), poi com'è noto dal racconto di Diodoro Siculo, la lega italiota, di cui faceva parte Caulonia, venne sconfitta all'Elleporo da Dionisio che assegnò a Locri il territorio di Caulonia, dopo averla distrutta, deportandone gli abitanti a Siracusa. A questa data, 389 a.C., terminano le emissioni di Caulonia: anche se distruzione e deportazione, come in altri casi, non furono totali, non v'è motivo di ritenere che la zecca abbia continuato a funzionare per i bisogni minuti di una piccola comunità. Infine sono note alcune vicende collegate alle campagne di Pirro e di Annibale nell'Italia meridionale, segno che il luogo, anche se non più vera città, conservava una certa importanza militare. Strabone, scrivendo al tempo di Augusto, dice deserto il sito di Caulonia e lo indica con non molta precisione: in seguito si perdette ogni memoria anche del luogo dove era sorta l'antica colonia achea, finché gli scavi dell'Orsi permisero di identificarne gli scarsi resti nei pressi di Punta Stilo. E' opinione comune che Caulonia, senza un buon porto naturale e priva di un ricco retroterra, abbia tratto la sua relativa ricchezza (in rapporto alla piccolezza del territorio) dalle grandi selve dei monti sorgenti a brevissima distanza dalla costa. Il legname che se ne traeva doveva essere particolarmente adatto alle costruzioni navali, come testimoniano l'episodio riferito da Tucidide della distruzione di tale materiale operata dai Siracusani a danno degli Ateniesi, ed un altro fatto analogo accaduto al tempo della spedizione di Pirro in Italia. Non è da escludere che Caulonia abbia ricavato dai vicini monti nei primi tempi, i propri stateri. E' ben noto che il massiccio di rocce cristalline che forma la Sila racchiude filoni di minerale argentifero, sia pure di scarsa potenza; ma anche la catena delle Serre di analoga formazione geologica, tra la Sila e l'Aspromonte e quindi costituente in parte il territorio cauloniate, mostra qualche presenza di metalli, come nelle valli del Torbido e del Siderno (antimonio) e a Pazzano (ferro). Nei pressi di Gretteria pare che nel XVI secolo fosse attiva una miniera di argento. Il fatto stesso di aver a disposizione dell'argento può aver indotto Caulonia ad iniziare la propria coniazione a breve intervallo di tempo dalle ben maggiori città di Sibari, Crotone e Metaponto. Head (v. link) fissa la monetazione incusa di Caulonia nell'arco temporale 550-480 a.C. e quella successiva a cui appartiene anche la moneta in esame all'arco temporale 480-388 (440-400, il terzo di statere, secondo il sito magnagrecia). (4) Il tipo del dritto, Apollo che avanza sorreggendo un ramo lustrale, alluderebbe, secondo Head (v. link), ad una purificazione di Apollo in conseguenza di una piaga che avrebbe afflitto i Cauloniati. Il cervo sarebbe invece l'emblema araldico della città e simbolo di Artemide. Tutto ciò avvalora la relazione strettissima che doveva sussistere a Caulonia tra i culti di Apollo e di Artemide (v. link). (5) retrograda (ΚΑVΛΟϟΑΤΑΜ - dei Cauloniati) è il genitivo etnico (dunque moneta battuta nel nome dei Cauloniati). |
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