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Follis, Nicomedia, Costanzo II e la Gloria dell'Esercito | ||||||||||||||||||||||||||||
2.8.2020
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NUMISMATICA ITALIANA MONETE ITALIANE DA COLLEZIONE
ITALIAN COINS.Salve, ho acquistato questa moneta romana (l'unica che ho) di Costanzo II, imperatore dal 337 al 361. Vorrei sapere cosa significa la scritta ''follis'' che trovo sui siti ad indicare i motti. Inoltre mi sembra di averne identificata una uguale, il venditore aveva scritto zecca di Antiochia, non so da dove lo deduce. Vorrei sapere se secondo voi valga sui 5 euro (cifra pagata) e se le condizioni sono definibili MB... |
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Roma, 26.8.2020
Egregio,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: AE4 Follis1, zecca di Nicomedia, 337-340 d. C., RIC VIII 11 (pag. 471), indice di rarità "c2" Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non più leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. Giulio De Florio ------------------------------- (1) AE4 Follis.
Col termine "follis" si è indicata in epoca
moderna la grande moneta romana in bronzo,
introdotta intorno al 294, all'epoca della riforma
di Diocleziano, del peso di circa 10 grammi,
contenente circa un 4% d'argento, distribuito
principalmente sulla superficie. La parola follis
in latino corrisponde all'italiano scarsella e ci
sono prove che questo termine fosse usato anche
nell'antichità per designare un sacchetto
sigillato contenente una certa quantità di monete.
Il nome "follis", dal greco "φολίς" (folìs),
indica lo strato sottile di metallo (cfr. il
latino folium, "foglia") che riveste la superficie
di vari oggetti e quindi si adatta a designare la
moneta della riforma di Diocleziano per via del
sottile strato d'argento superficiale che la
ricopre. Tuttavia le fonti antiche non ci
riportano il nome esatto della moneta riformata di
Diocleziano. Più spesso gli scrittori moderni
usano il termine nummus (dal greco νοῦμμος,
noummos, plurale nummi, νοῦμμοι) che in latino
significa "moneta" e designa una gamma di monete
di rame di basso valore emesse dagli imperi romano
e bizantino durante la tarda antichità. Il termine
è stato usato nel passato in alcune parti dell'Italia
meridionale anche per
indicare la moneta e durante gli ultimi anni della
Repubblica Romana e del primo Impero, sia come
termine generico per moneta, sia per indicare il
sesterzio, che era l'unità standard di conto. Il
"follis" di Diocleziano, nonostante l'Editto sui
prezzi massimi (301), fu ridotto e
rivalutato nel corso degli anni. Al tempo di
Costantino, era diventato più piccolo e a malapena
conteneva tracce d'argento. Svariate monete in
bronzo furono introdotte a metà del IV secolo, le
cui denominazioni specifiche sono oggetto di
dibattito da storici e numismatici; esse in epoca
moderna sono designate con le sigle AE1, AE2, AE3
e AE4, a seconda del diametro (v. link).
(2) D N CONSTAN -TIVS P F AVG (Dominus Noster CONSTANTIVS Pius Felix AVGustus). Costantino II, Costanzo II e Costante (in quest'ordine di anzianità) divennero Augusti il 9 settembre del 337, circa quattro mesi dopo la morte del loro genitore, Costantino I il Grande. Tra di loro si divisero l'impero, Costantino II governò in Ispagna, Gallia e Britannia, Costanzo II in Oriente ed Egitto, Costante in Africa, Italia e Illyricum. Nel 340 Costantino II, ritenendo che nella divisione dell'impero non fosse stato dato dovuto riconoscimento alla sua posizione di primogenito, invase improvvisamente i territori di Costante ma perì in battaglia ad Aquileia. Costante rimase quindi unico Augusto d'Occidente fino a che cadde vittima nel 350 di un complotto organizzato da Magnenzio. La zecca di Nicomedia batté la tipologia monetale di figura contemporaneamente nel nome di: (3) GLOR-IA EXERC-ITVS (La Gloria dell'Esercito). Il tipo della Gloria dell'Esercito ha inizio con Costantino il Grande nel 330 e prosegue con gli eredi sino al 340, secondo il Ric. (4) SMNΓ è il segno di zecca che si compone di tre parti:
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