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Sicilia, Giustiniano I e il follis da 40 nummi | ||||||||||||
28.1.2021
Buonasera,
posseggo questa moneta da oltre 50 anni, da quando
andavo alla scuola media superiore. Non ho mai
capito la sua origine. Approfitto del servizio che
date per saperne di più. Vi ringrazio
anticipatamente;peso: 15g. diametro: 3,4 irregolare colore: marrone tipo di lega: sembra rame anche per il verde che la ricopre su alcune parti. Autorizzo l'uso incondizionato della foto nei termini richiesti. |
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Roma, 28.1.2021
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: AE Follis1, zecca di Costantinopoli5, 546-547 d. C., Sear 163 Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):D. D N IVSTINI-ANVS P P AVG2. Giustiniano I, busto frontale paludato; globo crucigero nella mano destra, croce a destra. R. M3 grande al centro. A sinistra, ANNO a scendere; a destra, XX4 a scendere. Sopra crocetta, in basso marchio di zecca SCL e, più in basso officina, B5. La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note: (1) Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei follis (AE - bronzo) della tipologia di figura tratti dai link di cui sopra:
(2) D N IVSTINI -ANVS P P AVG (Dominus Noster IVSTINIANVS PerPetuus AVGustus). Giustiniano I (v. https://it.wikipedia.org/wiki/Giustiniano_I) nacque a Tauresio in Macedonia nel 482 e fu imperatore bizantino dal 1º agosto 527 sino alla morte a Costantinopoli, il 14 novembre 565. Governò assieme alla moglie Teodora fino a quando rimase vedovo (548). Giustiniano, educato nel seno di una famiglia di lingua e cultura latine, è considerato uno dei più grandi sovrani di età tardo-antica e altomedievale. Il suo governo coincise con un periodo d'oro per l'Impero romano d'Oriente, dal punto di vista civile, economico e militare. Nell'ambito della Restauratio Imperii, le vittoriose campagne dei generali Belisario e Narsete permisero il ricongiungimento all'Impero di parte dei territori dell'Occidente romano; venne portato a compimento un progetto di edilizia civile che ha lasciato opere architettoniche di eccezionale importanza come la chiesa di Hagia Sophia a Costantinopoli; il patronato imperiale diede inoltre nuova linfa alla cultura, con la fioritura di celebri storici e letterati, fra cui Procopio di Cesarea, Agazia, Giovanni Lido e Paolo Silenziario. La maggiore eredità lasciata da Giustiniano è la raccolta normativa del 535, poi conosciuta come Corpus iuris civilis, una compilazione omogenea della legge romana che è tutt'oggi alla base del diritto civile, l'ordinamento giuridico più diffuso al mondo. In occidente, il Corpus iuris venne preso come testo di riferimento solo a partire dal Basso Medioevo, dato che nell'Alto Medioevo sia sul diritto germanico sia sul diritto in uso presso le genti di espressione e cultura latine, ebbe maggiore influenza il Codex Theodosianus, emanato nel periodo di costituzione dei regni romano-barbarici entro un Impero d'Occidente in pieno smembramento. La peste che, durante il regno di Giustiniano, colpì lo Stato bizantino e l'intero bacino mediterraneo segnò la fine di un'epoca di splendore. (3) M (follis da 40 nummi). La riforma monetaria di Anastasio (498) aveva sostituto i piccoli nummi, che erano stati quasi le uniche monete di rame dei suoi predecessori con pezzi più grandi, del valore facciale di 5, 10, 20 e 40 volte quello del nummo, come attestano le lettere ε, I, K e M riportate nel rovescio delle nuove monete, vista l'equivalenza tra lettere e numeri in greco. Meno importanti furono le innovazioni nel campo dell'argento; l'oro rimase quello di Zeno. In sintesi dunque la riforma di Anastasio, per la monetazione in bronzo, prevedeva un nominale da 40 nummi (v. link), riconoscibile dalla lettera M sul rovescio (la lettera greca M sta per 40), un nominale da 20 nummi, riconoscibile dalla lettera K (v. link), detto semifollis, un nominale da 10 nummi, caratterizzato dalla lettera I (decanummio - v. link) ed un nominale da 5 nummi (v. link) caratterizzato dalla lettera ε. Il follis fu una costante per la monetazione bizantina dei successivi sei secoli. [Notizie tratte da un articolo di Philip Grierson, dal titolo "BYZANTINE COINAGE"]. (4) ANNO XX , la moneta è databile, 546-547 d.C, essendo stata emessa nel ventesimo anno di regno di Giustiniano, iniziato nell'agosto del 527. (5) SCL e, più in basso, B sono, rispettivamente:
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